Protesta simbolica

Aumenta il costo dell’energia, la ‘rivolta’ dei sindaci. M5S propone fondo straordinario per famiglie e imprese

L'Anci chiama a raccolta i sindaci e raccoglie adesioni per la manifestazione di protesta simbolica che si svolgerà domani sera. Si muovono anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che hanno presentato una mozione per chiedere al governatore Donato Toma di attivare aiuti immediati e concreti: "Le misure del Governo nazionale sono insufficienti"

Benzina, energia elettrica, gas, trasporti, generi alimentari: i prezzi sono alle stelle. Il 2022 è iniziato con un aumento generalizzato dei costi che sta preoccupando le famiglie e le attività commerciali. Non solo loro: l‘aumento delle bollette è una ‘croce’ anche le amministrazioni che temono ripercussioni sui bilanci comunali. I Municipi rischiano di dover tagliare i servizi ai cittadini dovendo fronteggiare spese più alte per pagare i costi dell’energia elettrica come, ad esempio, la pubblica illuminazione. Il malcontento è generale. E questo spiega perchè nelle ultime ore sta crescendo la schiera dei sindaci che ha aderito alla manifestazione organizzata dall’Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani, per lanciare un messaggio al Governo che finora, sostengono gli amministratori, non ha fatto nulla per scongiurare il caro bollette. Sarà una protesta simbolica e silenziosa: saranno spente le luci dei principali monumenti o dei Palazzi comunali. Tutto avverrà domani sera, alle 20 in punto. Il sindaco di Campobasso Roberto Gravina è stato il primo in Molise ad aderire all’iniziativa.

Caro bollette, anche Campobasso si ribella e spegne le luci del Municipio

Nel resto del Paese luci spente anche Firenze, Bologna, Parma, Imola, Pesaro, Mantova, Gorizia. Nella capitale il sindaco Roberto Gualtieri  spegnerà le luci del Campidoglio, sede del Comune di Roma. Tanti comuni in Basilicata hanno aderito all’evento.

“L’Anci stima per le amministrazioni comunali un aggravio di almeno 550 milioni di euro, su una spesa complessiva annua per l’energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro”, ha spiegato Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. “Non vorremmo ritrovarci ancora una volta a dover scegliere tra salvaguardare gli equilibri di bilancio e erogare servizi ai cittadini”.

L’Anci Molise in queste ore sta invitando i sindaci della nostra regione a partecipare alla manifestazione lanciando un appello alla mobilitazione: “La crisi energetica si ripercuote negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini. Per questo motivo giovedì 10 febbraio, alle ore 20, molti Comuni del Paese spegneranno simbolicamente l’illuminazione di un edificio rappresentativo o di un luogo significativo per la comunità”.

Non è l’unica iniziativa politica organizzata contro il caro bollette. In Consiglio regionale è stata presentata infatti una mozione firmata dal Movimento 5 Stelle per aiutare le famiglie povere e le imprese penalizzate dall’aumento del costo dell’energia elettrica e per il caro trasporti. I pentastellati hanno proposto al governatore Donato Toma di istituire “un fondo straordinario destinato ai nuclei familiari meno abbienti e alle piccole e medie imprese molisane”.

Per Andrea Greco e i suoi colleghi in Consiglio regionale ci sono le condizioni per “una vera e propria emergenza sociale, che rischia di far collassare il nostro tessuto economico già alle prese con la mancanza di lavoro e con i costi delle materie prime lievitati alle stelle. Nel corso dell’ultimo trimestre, infatti, le bollette di luce e gas sono aumentate in maniera esponenziale, con costi persino triplicati rispetto agli anni precedenti. A risentire maggiormente dei rincari, sono proprio le famiglie a basso reddito, ma anche imprese e artigiani. Molti di questi potrebbero essere addirittura costretti a chiudere le attività, se non si interviene mitigando l’impatto dell’aumento dei costi”.

M5S Molise ritiene insufficienti le misure per ora studiate dal Governo per annullare gli oneri per la luce fino a 16KWh e ad abbassare al 5% l’Iva sul consumo del gas per usi civici e industriali, fino a marzo 2022: “Sebbene opportune, tali misure non sono sufficienti per sostenere appieno le difficoltà dei consumatori e delle imprese molisane. In particolare se si sommano a questi problemi i minori guadagni dovuti all’emergenza sanitaria. Non bisogna poi dimenticare l’innalzamento dell’inflazione al 3% per tutto il 2022, come rilevato dal Codacons. A questo punto, appare necessario e fondamentale intervenire con misure concrete da mettere in campo repentinamente anche a livello regionale. Quella di istituire un fondo straordinario appare la più percorribile”.

Con la mozione i pentastellati molisani hanno chiesto al presidente Donato Toma di “trovare risorse in grado di ridurre il caro-vita, ripartendo i fondi da individuare con criteri di ordine reddituale. Ed ancora, di farsi portatore di questi problemi, già discussi in Conferenza Stato-Regioni e sui tavoli ministeriali competenti, in modo da trovare soluzioni che possano essere valutate a seconda delle differenti esigenze territoriali.
Appare evidente che in fatto di consumi di luce e gas il Molise, regione prevalentemente montuosa, non può essere paragonata ad altre dove oggettivamente c’è un minore impiego di energia, soprattutto per il riscaldamento in abitazione”.

 

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