L'intervista

Da paesone a una moderna città-giardino, la sfida di Roberto Gravina: “Il mio futuro politico è il Comune di Campobasso”

Il sindaco parla dei progetti legati alla transizione ecologica che intende candidare ai finanziamenti ministeriali del Pnrr. Con lui al lavoro la sua giunta ma anche tutto lo staff di funzionari, dipendenti e consulenti esterni: "Campobasso merita davvero di agganciare le evoluzioni che altrove, soprattutto del nord, sono già presenti da diverso tempo. Perché non basta fregiarsi del titolo di 'città' se poi la si gestisce come un piccolo paese". Nell'intervista anche il racconto di quella volta che qualcuno ha tastato il suolo per capire se poteva 'comprarlo': "Coi flussi di denaro oggi disponibili, è facile che la malavita provi ad approfittarne". E sul suo futuro politico non ha dubbi: "E' il Comune di Campobasso".

I fanghi del depuratore per produrre energia elettrica, gli autobus a emissioni zero e poi ancora un centro del riuso per dare seconda vita agli oggetti e sottrarli al ciclo dello smaltimento. Sono tante le iniziative che la giunta di Campobasso sta annunciando di voler intraprendere chiedendo, allo scopo, importanti finanziamenti ministeriali.

Azioni che potrebbero riscrivere il concetto di città-giardino in una chiave più moderna e sostenibile.

Di questo (e molto altro) ne abbiamo parlato col sindaco Roberto Gravina.

Sindaco, da alcuni giorni ci state notiziando su progetti e finanziamenti legati alla transizione ecologica e al Pnrr. Un tema che sarà al centro del dibattito politico nei prossimi anni in Molise come in Italia e nel resto d’Europa. La sua giunta anche recentemente si è attivata per diverse iniziative che sembrano voler andare tutte in una stessa direzione: trasformare il capoluogo di regione in una città più green che mette sullo stesso piano, se non addirittura avanti, la sostenibilità ambientale al profitto economico. Ci parli di questa vocazione.

“Non la definirei tanto una vocazione ma una strada obbligata. Il tema è sempre lo stesso ormai da diversi anni: la lotta al cambiamento climatico, che ormai da lungo tempo vede impegnati quasi tutti gli Stati, Europa compresa. Guardi, si tratta di interventi che abbiamo l’obbligo di realizzare (intanto partecipiamo a tutte le opportunità che si presentano), perché questa città merita davvero di agganciare le evoluzioni che in altre città, soprattutto del nord, sono già presenti da diverso tempo. In tal senso, il centro ed il sud sono ancora molto indietro e dunque dobbiamo dimostrare di essere all’altezza delle nuove sfide (nuove per Campobasso). Abbiamo iniziato con il PINQuA ottenendo un risultato molto apprezzato a livello nazionale. Ora abbiamo agganciato le opportunità PNRR e stiamo lavorando sodo per fare il nostro dovere come città, sia per i nostri cittadini, che per l’ambiente di questa regione. Ad ognuno il suo, insomma”.

Al di là dei risultati, se e quando arriveranno (probabilmente quando lei non sarà più neppure sindaco, salvo sua ricandidatura e rielezione, eh!) quello su cui oggi riflettiamo è anche quanto sia importante per le Amministrazioni locali saper programmare. Una capacità sciupata per troppi anni durante i quali abbiamo rispedito indietro risorse importanti all’Europa. Un lusso che dopo due anni di pandemia non possiamo più permetterci. Visto anche lo sforzo che state facendo non solo in giunta ma anche coi dipendenti comunali, i funzionari e i tecnici a recepire questa spinta ad andare verso il cambiamento, ci domandiamo se il suo Comune ha davvero le risorse umane e professionali adatte allo scopo?

“Guardi, sono orgoglioso di poter dire che ad oggi, nonostante molti nostri dipendenti abbiano quasi raggiunto l’età pensionabile (senza contare l’emorragia che in questi due anni abbiamo avuto per de-merito della quota 100), si sono mostrati vogliosi di accettare nuove sfide: il progetto PINQuA, per esempio, è frutto del lavoro dei nostri dipendenti, senza alcun ausilio esterno ed il piazzamento a livello nazionale ha premiato impegno e bontà progettuale. A questo si aggiungano le forze nuove, tra architetti, ingegneri e geometri, che stanno dando davvero una grande mano in questo periodo frenetico, nel quale gli uffici sono subissati dal lavoro derivante dal 110%! Ovviamente ci rivolgiamo anche all’esterno ma era ed è importante riconoscere al personale del Comune il ruolo che merita.

giunta gravina al lavoro

Riguardo alla programmazione, devo dire che il nostro programma conteneva già tanti tasselli che andavano in questa direzione. Le novità di questi anni non ci hanno quindi trovato impreparati perché le scelte seguono quel fil rouge disegnato nel 2019, aggiornato in itinere. Il risultato, spero, si riuscirà a vedere nei prossimi anni. Occorre molta pazienza, lo so, ma è ciò che facciamo secondo coscienza, prima ancora che convenienza (politica)”.

Le grandi risorse economiche del Pnrr attireranno anche le mafie che, come ha evidenziato il procuratore di Catanzaro, Nicola Grattieri, rischiano pochissimo in termini di condanne e talvolta persino di processo. Ora, non siamo in Calabria, neppure in Sicilia o in Campania, ma è chiaro che con la malavita infiltrata nell’economia legale il rischio c’è per tutti. Nella sua esperienza da consigliere comunale, prima e da sindaco, oggi, le è capitato di subire pressioni, minacce o di ricevere anche richieste singolari da parte di soggetti, diciamo così, poco raccomandabili?

“Sono onesto. Mi è capitato in una occasione di avvertire un certo imbarazzo. Il tema riguardava una variazione urbanistica ma per fortuna, la mia risposta ha evitato che il mio interlocutore si spingesse oltre, altrimenti davvero avrei dovuto denunciare l’accaduto. Questo per dire che ovviamente, con i flussi di denaro oggi disponibili, è facile che la malavita provi ad approfittarne. La guardia deve essere sempre alta e ne abbiamo discusso circa un anno fa in Prefettura, quando abbiamo trattato il tema dell’innalzamento delle misure di “controllo”. Ma detto tra noi, il mondo dei lavori pubblici merita sempre una costante attenzione, a partire dalle piccole cose ovvero dai lavori affidati in economia per i quali stiamo spingendo, dopo aver approvato apposito regolamento comunale, verso una rotazione effettiva degli affidi al fine di garantire maggiore apertura al mercato”.

Ora veniamo a lei: con questa rinnovata visione portata avanti nella seconda metà della sua legislatura sta seminando per la città e anche (badi bene, non ho detto o anche) per il suo futuro politico?

“Il mio futuro politico è il Comune di Campobasso. Credo molto in quello che stiamo facendo e spero che i risultati premino l’impegno, la dedizione e la voglia di dare uno slancio (ed un futuro) a questa città; non basta fregiarsi del titolo di “città” se poi la si gestisce come un piccolo paese. Dobbiamo ambire ad essere più moderni e più capaci di dare servizi, soprattutto investendo con i fondi pubblici che sin dal primo momento siamo stati capaci di attrarre. Il lavoro nasce anche da qui, dalla spesa pubblica per investimenti. Poi il futuro ed in futuro, si vedrà”.

 

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