Il "mostro"

12 torri da 200 metri minacciano il paradiso dell’extravergine. “Inaccettabile subire un parco eolico così impattante”

Lunedì scorso, dopo due anni di stallo, il progetto del parco eolico da 48 megawatt sopra la storica azienda olivicola di Marina Colonna è stato discusso a Roma. Il ministero per la transizione ecologica ha dato parere favorevole alla Via, il Mibac invece no e ora la patata bollente passa alla presidenza del Consiglio dei Ministri. Preoccupata la comunità di San Martino. Il sindaco annuncia battaglia.

“Faremo le barricate, è inaccettabile subire un progetto così impattante sui terreni di una delle aziende agricole più rinomate e rappresentative del patrimonio agroalimentare molisano”. A parlare è il sindaco di San Martino in Pensilis Gianni Di Matteo, che si trova – con la sua amministrazione – a fare i conti con quello che molti in paese definiscono “il mostro”. È un impianto eolico che il Ministero per la Transizione Ecologica e Digitale (Mite) ha avallato incrociando tuttavia, nella riunione romana del 31 gennaio, convocata dopo 2 anni di stasi, del Ministero per i Beni ambientali e culturali (Mibac). Ora la palla (o patata bollente) passa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è plausibile ipotizzare un parere favorevole alla luce della grave crisi energetica in atto, che allarga le maglie dei canali di approvvigionamento aprendo anche a speculazioni e a guadagni elevatissimi per i signori dell’energia.

E anche per i signori del vento, nel caso specifico la società Wind Energy San Martino Srl, la cui sede legale si trova a Pescara. L’istanza per l’avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale è stata presentata a dicembre 2019 al Ministero dell’Ambiente, e da allora diversi passi in avanti sono stati compiuti in riferimento al piano paesaggistico. La valutazione di impatto ambientale e l’iter per le opere di mitigazione e compensazione sono scattati da subito, arrivando al 12 febbraio 2020 con la presentazione della domanda per incassare la Via, autorizzazione imprescindibile.

Gianni di Matteo

La vicenda sembrava essersi arenata ma poi, quasi come un fulmine a ciel sereno e dopo un periodo di silenzio, lunedì scorso il caso è approdato ai Ministeri competenti, Mite e Mibac, che si sono espressi in maniera diversa l’uno dall’altro. Ora il caso arriva direttamente sul tavolo del premier Mario Draghi “e noi siamo seriamente preoccupati” aggiunge il primo cittadino di San Martino in Pensilis, paese della pampanella, dei buoi e della carrese ma anche dell’olio extravergine. Come quello che si produce nella storica azienda Marina Colonna, in contrada Bosco Pontoni, a pochi chilometri dalla costa tra colline dolci accarezzate dalla brezza. 165 ettari coltivati a cereali, legumi, ortaggi e naturalmente ulivi. E’ qui, nell’azienda ereditata dal padre don Francesco, che Marina Colonna produce i suoi preziosi extravergine agrumati e gli infusi esportati nei principali mercati di nicchia del mondo fin dal 1986. Prodotti che arrivano negli Stati Uniti e in Canada, coltivati con fertilizzante realizzato dal compostaggio direttamente in azienda, in un contesto che ha fatto della genuinità il suo marchio di fabbrica dalla raccolta alla molitura fino all’imbottigliamento.

Video oleificio san martino

Ma è proprio sui terreni dell’azienda Colonna – dove lo scorso novembre si sono celebrate le Oliviadi, alla presenza di tutte le autorità istituzionali – che in parte dovranno passare i cavidotti e le pale dell’impianto, un impianto da 48 Megawatt composto – si legge nella relazione tecnica – da 12 aerogeneratori della potenza di 4 Megawatt e relative opere di connessione. “Parliamo di torri alte 200 metri che andranno a modificare l’habitat e arrecheranno un fortissimo danno di immagine al paesaggio” dice ancora il sindaco, che ha già scritto al governatore Toma e agli assessori Cavaliere e Cotugno.

Per l’azienda “non ci sono rischi per la salute pubblica, né emissioni aeriformi e l’impatto in termini di occupazione di suolo è da ritenersi marginale”. Questo perché le opere “non interferiscono con aree e beni appartenenti al patrimonio culturale e archeologico”. Ma l’impatto diretto su una realtà imprenditoriale agroalimentare potrebbe creare un precedente pericoloso alla luce del vulnus che vive la regione Molise dove manca la zonizzazione per escludere le aree non disponibili a insediamenti eolici e fotovoltaici.

Tanto più che proprio su San Martino in Pensilis insistono i propositi di diverse società energetiche che vorrebbero addirittura colonizzare il territorio realizzando questo parco, oltre a un altro della stessa portata e a impianti fotovoltaici su 600 ettari. “Non è accettabile – dice ancora Gianni Di Matteo – e non è possibile escludere solo le aree sottoposte a vincoli paesaggistici. Abbiamo un patrimonio da tutelare e salvaguardare che è fatto di piccole produzioni agricole che sono la vera ricchezza di questo territorio, e che hanno investito a prezzo di enormi sacrifici e sono diventate con fatica e tenacia realtà di punta per l’economia della zona”. Il sindaco annuncia una guerra senza esclusione di colpi e la stessa azienda Colonna si sta muovendo nell’ottica di salvaguardare il paesaggio e proteggersi da un impatto che potrebbe rivelarsi un colpo fatale. Trovare un compromesso “equo” tra produzione energetica e rispetto delle microeconomie sembra essere la sfida più difficile in epoca di transizione ecologica.

leggi anche
Eolico fotovoltaico Molise
Oltre il caso san martino
Eolico e fotovoltaico su terreni agricoli, Pd ribadisce il suo No
Eolico fotovoltaico Molise
La partita politica
Eolico a San Martino, Federico fa appello a Draghi per bloccare il progetto e bacchetta la Regione
Eolico
Il dibattito
Parco eolico, interpellanza di Tartaglione ai ministri: “È contro le norme nazionali e comunitarie”
Fotovoltaico pannelli solari
Rinnovabili
Parchi eolici e campi di pannelli solari, Stumpo: “Serve Piano Energetico”
commenta