I finanziamenti per l'edilizia sanitaria

105 mln per gli ospedali, 4 anni di tempo perso. Toma: “Potenzieremo Termoli e Isernia”

Come l'Abruzzo, anche la nostra regione ha beneficiato dei finanziamenti nazionali per l'edilizia sanitaria ma la successione dei commissari ad acta ha fatto perdere tempo sull'impiego dei soldi stanziati nel 2018. Giustini ne ha speso solo una parte: 21 milioni per le attrezzature. Mancano gli accordi di programma da firmare con i Ministeri. Il governatore: "Stiamo completando una ricognizione per capire come spendere al meglio i fondi. Di sicuro saranno utilizzati per il San Timoteo e per il Veneziale".

Tre nuovi ospedali in Abruzzo. Il Molise invece è in alto mare. La Regione guidata da Marco Marsilio ha già firmato gli accordi di programma con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero della Salute. Il Molise invece è in ritardo. Eppure, sia l’Abruzzo che il Molise hanno ricevuto lo stesso anno i finanziamenti nazionali per l’edilizia sanitaria, ossia nel 2018.

Nella nostra regione, però, il percorso per la stipula degli accordi di programma con i Ministeri competenti e quindi per investire effettivamente i 100 milioni assegnati dal Governo (i restanti 5 sono fondi della Regione Molise, ndr) si è rivelato più complicato e tortuoso del previsto. Un’operazione complicata dalla successione di commissari ad acta nominati dal Governo: tre nel giro di circa tre anni. Le nomine hanno dilatato i tempi sulla preparazione degli atti necessari per utilizzare i soldi per la sanità.

Tutto è iniziato più o meno quattro anni fa, quando a Roma il piano di investimenti elaborato dall’ex commissario-presidente Paolo di Laura Frattura non è stato proprio preso in considerazione.

Sanità, Frattura lascia 105 milioni in eredità: priorità a integrazione pubblico-privato

 

L’ex presidente-commissario aveva firmato il decreto per la stipula degli accordi di programma pochi giorni dopo le elezioni regionali. Ma Frattura avrebbe dovuto cedere di lì a poco il testimone a Donato Toma, eletto presidente della Regione Molise e proclamato ufficialmente l’8 maggio.

I 105 milioni dell’edilizia sanitaria – 100 milioni di fondi nazionali e 5 milioni di soldi regionali – sono stati attribuiti al Molise già nel 2018“, ricorda il capo della Giunta regionale. “Il 24 aprile del 2018 Frattura ha firmato un dca (decreto del commissario ad acta, ndr) preordinato alla stipula di un accordo di programma col Mef e con il Ministero della Salute prevedendo un elenco di opere da realizzare con i 105 milioni. Tuttavia, il Ministero dell’Economia e Finanza ha bloccato il decreto inviato da Frattura ritenendo che non potesse assumerlo perchè si erano già svolte le elezioni regionali che mi hanno visto vincitore. Il tavolo tecnico dunque ha ritenuto di non prendere in considerazione il decreto di Frattura perchè sarebbe stato di competenza del futuro commissario alla sanità”.  In pratica, venne rispedito al mittente il piano dell’ex commissario che, ad esempio, voleva impiegare i 105 milioni per l’edilizia sanitaria per l’integrazione tra l’ospedale Cardarelli e il Gemelli Molise. Quest’ultimo progetto – fra l’altro è noto – è stato superato: le quote della ex Cattolica sono state acquistate dal fondo svizzero guidato dal finanziere Stefano Petracca. “Quel piano comprendeva interventi, come l’integrazione tra Cardarelli e Cattolica da 23 milioni di euro, che oggi non avrebbero senso”, dichiara anche Toma

Quindi, il decreto firmato da Frattura per gli investimenti in sanità era stato bocciato. Contestualmente, è stato necessario aspettare otto mesi la nomina del nuovo commissario a cui spettava la stipula degli accordi di programma con i Ministeri per l’impiego dei 105 milioni. Il Governo (guidato da Lega e M5S) scelse a dicembre 2018 Angelo Giustini. “Io l’ho sollecitato più volte ad adottare il decreto”, ricorda sempre Toma. Nel frattempo, era iniziata l’elaborazione del nuovo Programma operativo 2019-2021 e “prevedeva esigenze diverse”.

Alla fine, della somma di 105 milioni per l’edilizia sanitaria, l’allora commissario Giustini ha deciso di utilizzarne 21 per acquistare nuove attrezzature sanitarie. La Regione Molise dovrà spendere i restanti 80. Per capire come investirli, quando è stato nominato commissario,  il governatore Toma ha dato mandato alla Direzione generale per la Salute di effettuare una ricognizione. “Sono soldi che spettano al Molise, toccava ai miei predecessori investirli”, insiste il presidente. “Noi potenzieremo il San Timoteo di Termoli (14 milioni), l’ospedale di Isernia (40 milioni) e l’ospedale Cardarelli di Campobasso“.

Ovviamente la nuova ‘geografia’ che sarà disegnata nel nuovo programma operativo 2022-2024 dovrà tenere conto anche di questo.  E del fatto che il nuovo ospedale di Vasto avrà sicuramente l’emodinamica (il direttore dell’azienda sanitaria locale Schael lo ha detto chiaramente due giorni fa). E poi il Pos 2019-2021 già ‘guardava’ alla sanità abruzzese. Per l’ospedale di Termoli – si legge nel Piano operativo – sono previsti accordi di collaborazione con l’Azienda Sanitaria “Chieti-Vasto-Lanciano”, in particolare con l’ospedale San Pio di Vasto, per la Stroke Unit, l’Emodinamica e la Traumatologia e il Punto Nascita, “con modalità da definire in futuri accordi”. 

In secondo luogo, il governatore-commissario (che ha una struttura commissariale incompleta dopo le dimissioni della sua vice, Annamaria Tomasella, ndr) dovrà evitare ‘doppioni’ rispetto ai 44,5 milioni che il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina alla sanità molisana sulla base della ripartizione stabilita nella Conferenza Stato-Regioni.

Per ora il capo di Palazzo Vitale annuncia: “Con i nuovi ospedali abruzzesi faremo accordi di collaborazione, così come li abbiamo fatti con il Santobono di Napoli per la terapia intensiva pediatrica o con il Bambin Gesù di Roma. L’accordo di confine è necessario per le reti tempodipendenti. Invece con gli ospedali al confine come quelli abruzzesi si possono stipulare accordi di collaborazione per gli interventi programmabili, ad esempio. Sta quindi a noi potenziare anche i nostri ospedali e realizzare una rete ospedaliera più efficiente possibile. Anche per questo abbiamo accelerato con i concorsi, per mettere a disposizione degli ospedali il personale sanitario”.

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