La svolta

Tonnellate di ecoballe nelle campagne di San Martino, tre indagati: c’è anche pregiudicato del posto

Dopo quasi due anni dal ritrovamento delle discariche si chiude l'indagine dei carabinieri del Noe. Denunciate tre persone, due casertani e un complice molisano

ecoballe san martino noe

Dopo quasi due anni dal ritrovamento di quattro ecoballe abbandonate in aperta campagna a San Martino in Pensilis in pieno lockdown, adesso i carabinieri del Noe di Campobasso hanno individuato i presunti responsabili. Si tratta di tre persone, il titolare di una impresa specializzata nel trasporto di rifiuti situata in provincia di Caserta, un camionista dello stesso luogo e un complice di San Martino in Pensilis.

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La vicenda aveva fatto molto scalpore ad aprile 2020 quando le discariche abusive di rifiuti speciali erano state ritrovate in un’aria nei pressi di una vecchia fabbrica abbandonata. Anche grazie al poco movimento creato dalle restrizioni per il lockdown nei primi mesi della pandemia da covid-19, qualcuno aveva trasportato quelle montagne di immondizia lasciandola in aperta campagna.

In pochi giorni che c’erano stati tre diversi ritrovamenti di rifiuti che avevano provocato la reazione del sindaco di San Martino in Pensilis Gianni Di Matteo, il quale aveva chiesto che venisse fatta piena luce su quanto avvenuto. In seguito il senatore Fabrizio Ortis aveva presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno e dell’Ambiente per chiedere maggiori approfondimenti su quella vicenda.

Nel frattempo è andata avanti l’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Larino, condotta dai carabinieri del Noe di Campobasso con la collaborazione dei colleghi del locale gruppo Carabinieri forestali. In tutto sui terreni molisani erano stati abbandonati rifiuti speciali per 200 tonnellate.

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Sono stati quindi identificati i tre presunti responsabili, l’amministratore della impresa specializzata nel trasporto rifiuti, l’autotrasportatore di provenienza casertana che ha materialmente ha condotto e sversato sui terreni le ecoballe e il complice di San Martino in Pensilis, noto pregiudicato del posto.

I tre indagati dovranno rispondere di realizzazione di quattro discariche abusive di rifiuti speciali, alterazione e deturpamento di aree sottoposte a vincolo paesaggistico e ambientale e getto pericoloso di cose.

Il sospetto nei mesi scorsi è che dietro un’operazione di questo tipo ci potesse essere la criminalità organizzata, ma al momento gli inquirenti non confermano.

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