La polemica

Superstrada, la ministra Carfagna non convince M5S: “Il progetto già esiste”

Si torna a parlare della quattro corsie che collegherà San Vittore a Termoli. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Fabio De Chirico contro il governatore Donato Toma e la ministra Mara Carfagna: "Sulla realizzazione dell'opera solo affermazioni generiche ma la Regione ha già perso centinaia di milioni"

Della superstrada a quattro corsie che il Molise aspetta da anni si è tornato a parlare negli ultimi quindici giorni: prima il governatore Donato Toma e poi la ministra Mara Carfagna hanno assicurato che l’infrastruttura si farà. La superstrada sarebbe stata infatti inserita nel Piano di investimento riguardante l’infrastrutturazione viaria del Centro-Sud. Il capo della Giunta regionale si è anche sbilanciato nella conferenza stampa di fine anno precisando che per la progettazione dell’opera ci sono 120 milioni di euro.

In realtà, ci sono troppe cose che non tornano per il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Fabio De Chirico che muove una serie di contestazioni alle parole del presidente della Regione Molise e alla ministra. La prima riguarda i finanziamenti per costruire la strada che da San Vittore porterà a Termoli: “Hanno annunciato 120 milioni di euro: la metà dei soldi già stanziati 10 anni fa e che non servirono a nulla.
Annunci e proclami, infatti, si sprecarono già nel 2008 quando fu inaugurata la strada a due carreggiate che doveva essere il primo lotto dell’autostrada del Molise: 8,7 km che costarono alle casse pubbliche 78 milioni di euro, 9 a chilometro”.

De Chirico ricorda che venne creata anche una società pubblica per la “San Vittore-Termoli” che si trasformò in un carrozzone ‘succhiasoldi’: “La Spa, prima di essere messa in liquidazione, pesò sulle tasche dei cittadini per centinaia di migliaia di euro.
A questo aggiungiamo anche i fondi comunitari, 236 milioni di euro che dovevano finanziare parte della realizzazione, ma nel 2014 furono sottratti alla disponibilità della Regione, riprogrammati per altre finalità e tagliati del 15 per cento in quanto non utilizzati. Parliamo di oltre 30 milioni di euro persi. Insomma – insiste il consigliere M5S – la storia dovrebbe insegnare cautela davanti agli annunci roboanti di risorse per una maxi infrastruttura del genere“.

L’esponente pentastellato mette in luce altre contraddizioni dell’opera: “La ministra parla di “San Vittore” ma l’ultimo piano operativo infrastrutture del Mit fa riferimento al collegamento della variante di Venafro con Mignano Montelungo. Della realizzazione di questo tratto ha parlato anche Toma in Consiglio il 4 febbraio 2020 annunciando un cofinanziamento interregionale di 7 milioni, richiesti al Molise e promessi al tavolo del Mit. Quindi non si capisce cosa c’entri ora San Vittore”.

De Chirico ricorda poi che un progetto preliminare della superstrada quattro corsie già c’è e il tratto Venafro-Bojano “passò anche al vaglio delle autorizzazioni ambientali”.

Altro elemento da chiarire riguarda i finanziamenti necessari per realizzare l’infrastruttura: “Il costo totale dell’opera previsto nel 2008 era 3,5 miliardi di euro tramite ricorso alla finanza di progetto, ma era solo un’idea. La vera proposta progettuale riguardava il tratto tra Venafro e Bojano, più una bretella verso Campobasso. In tutto circa 74 km per 1.137 milioni di euro, la metà con risorse pubbliche. Poi, però, fu accertata l’insostenibilità economico-finanziaria e trasportistica di questo modello e cadde tutto”.

Alla luce di tali considerazioni, per De Chirico le affermazioni della ministra Carfagna sono “poco credibili”: “Bisogna chiarire la sostenibilità della proposta e i tempi di realizzazione”, incalza.

A fare da sfondo anche una serie di scelte politiche sbagliate: “La ministra del Sud e della Coesione territoriale andava invece coinvolta da Toma in occasione della programmazione del Cis (come ho proposto) ma allora non era esponente dello stesso partito del presidente.
Dunque, si preferì frazionare 220 milioni in tanti piccoli interventi, ancora da realizzare peraltro, invece di concentrare istituzioni e risorse su un unico progetto: almeno un tratto di strada a quattro corsie nel Molise. Il Cis, infatti, è concepito proprio per accelerare l’utilizzo dei fondi strutturali europei con cui realizzare infrastrutture.
In questo modo l’Amministrazione responsabile dell’intervento non sarebbe stata la lenta e farraginosa Regione, ma la Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’aiuto di Invitalia per le attività economiche, finanziarie”.

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