Caos covid

Molise diviso sulla riapertura delle scuole: si torna in classe a Isernia, Agnone e in pochi altri paesisondaggio

Il capoluogo pentro fra le poche località dove si torna in classe così come ad Agnone, Rotello, Guardialfiera, Petacciato, San Giacomo, Mirabello, Ferrazzano, Vinchiaturo e San Giuliano. A Venafro e Campomarino decisivi saranno gli screening delle prossime ore per sapere se gli alunni andranno in Dad

Isernia va controcorrente e sceglie di riaprire regolarmente le scuole, così come Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, Macchiagodena, Mirabello Sannitico, Ferrazzano, Vinchiaturo che saranno fra i pochi paesi del Molise in cui lunedì 10 gennaio si tornerà regolarmente in classe. Ma la maggior parte continuerà con la Didattica a distanza a causa dei contagi Covid e altri ancora attendono di fare gli ultimi tamponi prima di decidere.

Si torna tra i banchi anche ad Agnone dove l’Amministrazione Saia ha deciso di riformulare la didattica in base al modello della settimana corta. “Abbiamo ritenuto opportuno attenerci alle decisioni governative sulla didattica in presenza, tenuto conto, contestualmente anche del generale quadro di miglioramento della condizione epidemiologica sul territorio”.

Il sindaco pentro, Piero Castrataro, non segue l’esempio dei colleghi di Campobasso e Termoli e opta per il rientro in classe. “Lunedì 10 gennaio le scuole di Isernia saranno regolarmente aperte per le lezioni in presenza. L’Amministrazione Comunale ha deciso di adottare questa decisione sulla base dei dati giunti dalle prime due giornate di screening sulla popolazione scolastica. Dati ritenuti “confortanti”, che “permettono di essere fiduciosi, seppure con la dovuta cautela”.
Sui 416 test antigenici eseguiti nella giornata odierna, solo 9 bambini sono risultati positivi. Un dato che si somma a quello dello screening dello scorso 6 gennaio, in cui erano risultati positivi soltanto 2 bambini su 168 tamponi processati.
Priorità dunque alla scuola, alla formazione in presenza, fondamentale soprattutto per i più piccoli, seguendo le indicazioni del Governo centrale. Sarà ovviamente monitorata, giorno per giorno, la situazione nelle classi. Prosegue, intanto, la campagna di screening per la diagnosi del Covid-19 dedicata alle scuole: controlli anche nella giornata di domani, domenica 9 gennaio, dalle 8 alle 16. L’invito è quello di aderire numerosi, così come quello a ricorrere alla vaccinazione” si legge in una nota del Comune.

A Petacciato la decisione è giunta in seguito ai risultati dello screening sulla popolazione scolastica effettuato ieri 7 gennaio e il cui esito è sorprendente: appena 1 positivo su 290 test rapidi sul coronavirus.

Questa la nota del primo cittadino Roberto Di Pardo. “Risultato screening su popolazione scolastica: hanno partecipato allo screening di ieri pomeriggio 290 tra alunni, personale Ata e docenti. Su 338 alunni la partecipazione è stata del 70% circa (234). Solo un positivo riscontrato. Pertanto non si ravvedono i presupposti per un’ordinanza di chiusura.

In merito al rientro a scuola attendevo la decisione del Governo e visto che hanno confermato il rientro in presenza, attendevo il risultato dello screening.

Quanto al rinvio della riapertura, pur essendo io personalmente convinto che differire di qualche giorno non sarebbe stato sbagliato, credo che, se il Governo ha ritenuto di dovere confermare il rientro in presenza, a Petacciato al momento non ci sono le condizioni per un provvedimento sindacale di sospensione della didattica in presenza.  Infatti, seppur ci siano molti contagi, si tratta comunque di un dato in linea con quello nazionale, e se a livello centrale il Governo ha deciso di non chiudere, anche a Petacciato non ci sono le condizioni eccezionali/speciali per chiudere.

Tra l’altro a scuola si è in uno di quei pochi posti in cui le protezioni facciali e il distanziamento sono certi. Discorso diverso per la scuola dell’Infanzia ma anche in questo caso non abbiamo dati per emettere un provvedimento di chiusura.

Va aggiunta una considerazione: la situazione attuale non avrà a breve una evoluzione migliorativa e pertanto chiudere la scuola per 5 giorni ma lasciare aperti punti di aggregazioni giovanili, non ha senso. Bisogna necessariamente accelerare la campagna vaccinale sui più piccoli per ridurre drasticamente la circolazione del virus. La Dad non deve rappresentare la soluzione al problema”.

Così anche per San Giacomo degli Schiavoni, come fa sapere il primo cittadino Costanzo Della Porta. “Circa 120 tamponi processati. Nessun positivo tra la popolazione scolastica del plesso di San Giacomo. Per cui lunedì lezioni regolarmente in presenza. Un grazie di cuore alla Misericordia di Termoli, alla sezione di San Giacomo e al dottor Giovanni Di Girolamo per la preziosissima collaborazione”.

tamponi misericordia san giacomo

Come detto si torna in classe anche a Mirabello Sannitico, VinchiaturoFerrazzano, Rotello e Guardialfiera (che hanno aspettato l’esito dello screening per decidere), San Giuliano di Puglia. Così Giuseppe Ferrante, sindaco sangiulianese. “A San Giuliano di Puglia è previsto, per tutti, il rientro in presenza a scuola lunedì 10 gennaio 2022”.

Diversi sindaci stanno invece attendendo l’esito di altre indagini epidemiologiche rapide con test antigenici prima di decidere, come Campomarino, Venafro, Tavenna, Rotello, Guardialfiera, Montecilfone e diversi altri.

Larino, dopo lo screening, ha comunicato il proprio sì alla Dad. Questa la comunicazione del sindaco Puchetti: “Si è da poco concluso lo screening gratuito voluto dall’amministrazione comunale d’intesa con il dirigente scolastico Antonio Vesce e rivolto all’intera popolazione studentesca che frequenta le scuole in città compreso il personale scolastico. In quasi 5 ore sono stati effettuati complessivamente 425 tamponi rapidi.

Da essi sono emersi due casi di positività al Covid. Voglio, in primis, ringraziare i tanti concittadini che hanno accompagnato i loro figli alla Magliano per effettuare i test, ma allo stesso modo i miei ringraziamenti e quelli dell’amministrazione e del dirigente scolastico vanno agli infermieri Marco Ricci, Nicola Cordigliere, Annamaria Petriella e Samanta Romano che si sono messi a disposizione per eseguire materialmente i test. Un grazie sentito a loro e al dottore Bruno Petrecca. Un ringraziamento va poi al personale dell’Istituto Omnicomprensivo per l’apporto dato in questo pomeriggio di screening. Grazie anche alle guardie ecologiche, ai volontari della Croce Rossa e ai vigili che hanno assicurato il normale svolgimento di tutte le operazioni. I dati emersi però non possono lasciarci tranquilli. E’ vero, sono emerse soltanto due positività ma dai dati in nostro possesso, purtroppo, negli ultimi due giorni a Larino si sono registrati 45 nuovi casi di contagio che non sono ancora riportati nel bollettino Asrem ma sono reali.

Nell’ultimo aggiornamento il dato complessivo parlava di 83 concittadini positivi. Ebbene, oggi alla luce dei nuovi dati, gli attualmente positivi in città salgono a 134, di questi 33 da tampone molecolare e il resto a seguito di test antigenici rapidi. Una situazione generale che mi ha indotto, d’intesa con il dirigente scolastico Antonio Vesce, a firmare, nelle prossime ore, un’ordinanza di sospensione delle lezioni per tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti in città fino al prossimo 15 gennaio. E’ stata una decisione ragionata ed era l’unica che potessimo prendere in considerazione del fatto che stiamo registrando quotidianamente decine e decine di casi di contagio. L’invito resta quello alla prudenza e alla responsabilità. Auspico il rispetto delle regole sia da parte dei grandi che dei piccoli”.

 

Nelle scorse ore altri Comuni hanno optato per la Dad a causa dell’aumento di contagi Covid. Tra questi Jelsi. “L’amministrazione comunale di Jelsi, visto l’aumento dei contagi in tutta la regione, ha stabilito la sospensione dell’attività didattica in presenza e l’attivazione della DAD. Tale decisione è stata presa a scopo preventivo al fine di contenere il più possibile il contagio tra i bambini ed i ragazzi” si legge sulla pagina Facebook ufficiale del Comune.

Stessa scelta a Capracotta. “Ieri, venerdì 7 gennaio – scrive il sindaco Candido Paglione – è stato eseguito uno screening mirato sulla popolazione scolastica con la somministrazione di tamponi antigenici agli alunni, agli insegnanti e al personale operante a vario titolo nel locale plesso scolastico; dieci bambini risultati positivi tra gli alunni che frequentano la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono un numero che desta più di una preoccupazione. Non è il caso di allarmarsi eccessivamente ma un richiamo alla massima attenzione è d’obbligo”. Per questo ha deciso che “le scuole a Capracotta resteranno chiuse almeno fino al 15 gennaio, salvo ulteriori valutazioni che faremo in corso d’opera”.

Chiuse anche le scuole di Portocannone. “Ho atteso le decisioni del Governo Nazionale, ho sentito per le vie brevi le autorità regionali. Credo che in questo momento la prudenza e il buon senso debbano prevalere su tutto. Da lunedì 10 sino a venerdì 14 l’attività in presenza nelle nostre scuole sarà sospesa” così il primo cittadino Francesco Gallo.

Decisa la chiusura di tutte le scuole per la prossima settimana anche a Pietracatella e Gambatesa.

Caso particolare invece a Matrice dove il sindaco Arcangelo Lariccia ha disposto la sospensione dell’attività didattica nella scuola primaria di via Calvario e dell’Infanzia di Matrice che si trova invece alla scuola di Montagano. Il provvedimento è valido da lunedì 10 a sabato 15 gennaio. Al contrario torneranno a scuola in presenza gli alunni con bisogni educativi speciali e con disabilità che frequentano l’Istituto Comprensivo ‘Dante Alighieri’ di Ripalimosani.

Precedenti invece le decisioni di altri sindaci. Questo l’elenco delle dei comuni dove lunedì bambini e ragazzi non torneranno in classe e dovranno affrontare una settimana di didattica a distanza con tutti i problemi che comporta non soltanto per loro stessi va anche per i genitori: Termoli, Guglionesi, Riccia, Bojano, Montenero di Bisaccia, San Martino in Pensilis, Ururi, Santa Croce di Magliano, Ripalimosani, Torella del Sannio, Baranello, Trivento. Casacalenda (dove addirittura le settimane di Dad sono due), Roccamandolfi.

Le decisioni chiaramente non arrivano a cuor leggero. Il sindaco sammartinese, Gianni Di Matteo, ha esternato ieri tutta la sua amarezza per l’intera situazione. Questo il suo scritto su Facebook.

“Oggi non sono stato un bravo sindaco.

Se oggi fossi stato un bravo Sindaco, non avrei sottoscritto l’ordinanza di sospensione delle attività scolastiche in presenza, ma, fatta eccezione per l’infanzia, avrei lasciato che i ragazzi potessero ricominciare a frequentare la scuola in sicurezza, così come stabilito dalle autorità ministeriali e sanitarie.

Ho ceduto alle paure, anch’io, non raziocinio, ma, paura. In questi due anni ho potuto osservare i danni che la DAD ha causato ai nostri figli. In questi due anni abbiamo chiuso le scuole nonostante fossero i luoghi più sicuri (non abbiamo avuto nessun caso di contagio su circa 500 nella nostra comunità). Poi ce ne siamo andati in giro perché non potevamo privarci della nostra quotidianità.

In questi due anni ci siamo sollevati di una responsabilità che ci apparteneva: quella che avrebbe dovuto indurci a privarci di tutto ma non della scuola. Sappiamo benissimo che le condizioni attuali di contagio non cambieranno per molte settimane. Ma domani saremo certo più sollevati e lo saremo anche di quelle responsabilità che ci appartengono; così facendo ci saremo sottratti al nostro dovere di bravi genitori e bravi amministratori.

Ecco, spero che di questo non li contageremo”.

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