Le reazioni

Quirinale, parlano i grandi elettori e i delegati molisani. Toma: “Grazie presidente”

L'ottavo scrutinio sancirà il trionfo del Capo dello Stato uscente che nel pomeriggio ha accettato di restare al Quirinale per altri sette anni. I commenti e le reazioni di parlamentari e grandi elettori molisani

L’ottavo scrutinio sancirà ufficialmente la riconferma di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica. I consensi per colui che aveva rifiutato il secondo mandato sono cresciuti scrutinio dopo scrutinio: 336 nella sesta votazione. Il giorno prima il presidente uscente aveva ottenuto 166 preferenze, mercoledì 125. E oggi lo hanno scelto convintamente quasi tutti i rappresentanti molisani che hanno partecipato alla votazione.

Sostegno convinto da parte dell’onorevole di Forza Italia Anna Elsa Tartaglione: “In un momento così delicato, dove il nostro Paese chiede stabilità, non potevamo permetterci di creare rotture che avrebbero portato ad uno stallo, quindi si è deciso di riporre nuovamente la fiducia al presidente Mattarella. Forza Italia, a partire dal passo di lato di Silvio Berlusconi, ha dimostrato ancora una volta senso di responsabilità e sempre buon senso in questi giorni di confronti e trattative. L’importante è che vinca l’Italia, il Paese sta uscendo da una pandemia di due anni e c’è la necessità di continuare a tenere unita la Nazione. Compito che il presidente Mattarella ha già dimostrato di saper assolvere nel migliore dei modi”.

Il Movimento 5 Stelle ha sostenuto sin dal primo momento la scelta sul Presidente uscente. “In questi giorni – il commento del deputato Antonio Federico – abbiamo sempre messo sul tavolo come condizione prioritaria la stabilità del Paese che continua ad attraversare un periodo difficile, dovuto alla pandemia e alla crisi economica, nel quale non ci si poteva permettere crisi al buio; un periodo delicato con il Pnrr da concretizzare e il caro-bollette da arginare. Per garantire questa stabilità, era impossibile pensare di individuare un Presidente di parte che avrebbe spaccato il Paese, quindi abbiamo sempre lavorato ad una candidatura che unisse, in modo da preservare l’azione di Governo.

Questo ci ha permesso di bloccare la candidatura di Berlusconi e di evitare che si scivolasse su quelle di Draghi, Casini o Casellati.
Come ho già detto in questi giorni, al momento Draghi è l’unico che può garantire la tenuta dell’azione di Governo, ma il ruolo di Capo dello Stato ha un’altra funzione e un altro significato”.

Federico ricorda anche che “il Presidente Conte è anche arrivato ad un passo da una soluzione rivoluzionaria per il Quirinale: l’elezione per la prima volta di una donna, non una formalità o un omaggio al genere, ma una scelta di sostanza, di eccellenza. La nostra proposta si è però scontrata con le resistenze di altre forze politiche.

Intanto, giorno dopo giorno, in Parlamento è cresciuto un consenso trasversale nei confronti del Presidente Mattarella, consenso che abbiamo intercettato ed alimentato ad ogni votazione.

A quel punto è stato doveroso indicare l’unico nominativo che il MoVimento 5 Stelle ha sempre tenuto sul tavolo: quello, appunto, di Sergio Mattarella che si è dimostrato custode sincero dei valori costituzionali oltre che figura di equilibrio, dignità e spessore anche morale”.

Voto convinto per Sergio Mattarella anche da parte della deputata di Campomarino Giusy Occhionero. Una scelta “con convinzione e soddisfazione per mettere ‘in sicurezza’ il nostro Paese”. Secondo l’esponente di Italia Viva “Mattarella e Draghi sono due scelte eccellenti, due nomi che garantiscono le Istituzioni mettendo al riparo le stesse da scelte folli prive di regia politica”. Quindi guarda alla scelta del suo gruppo parlamentare e in particolare le mosse del leader. “Matteo Renzi aveva scelto nel 2015 Sergio Mattarella e oggi non può che essere soddisfatto e ha voluto Draghi a Chigi al posto di Conte. Dunque, bene così, ora si continui a lavorare nell’interesse degli italiani”.

LE REAZIONI DEI GRANDI ELETTORI MOLISANI

Il governatore Donato Toma, che domani tornerà in Molise, ha definito la riconferma di Sergio Mattarella come “la soluzione ideale, la più auspicabile e non certo un ripiego. Mattarella in questo momento è il massimo che possiamo avere come capo dello Stato”. Anche Toma ha fatto parte della delegazione dei presidenti di Regione che ha chiesto a Mattarella la disponibilità di restare al Colle per il secondo settennato evidenziando del Capo dello Stato “la straordinaria generosità e l’umiltà incredibile con la quale il presidente si è messo al servizio del Paese. Con ognuno di noi presenti ha avuto un breve momento di scambio durante il quale ha ribadito il ruolo centrale che le regioni hanno avuto nella pandemia”.

Toma e delegazione governatori quirinale

Per alcuni osservatori il secondo mandato di Sergio Mattarella è il segno della disfatta dei partiti. Il presidente della Regione Molise minimizza: “Le divergenze emerse non significano che la coalizione sia sbrindellata. Sicuramente sono soddisfatto anche per il ruolo che ha avuto Forza Italia, coerentemente con la tradizione di mediazione del partito ha portato, con il viatico di Silvio Berlusconi che ha avuto una cordialissima telefonata con Mattarella, a una soluzione che garantisce maggiore stabilità lasciando Draghi a Palazzo Chigi”.

Anche il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone ha espresso il suo consenso per il Presidente Mattarella. Al tempo stesso ha osservato che “da una parte, si è assistito ad una sconfitta dei partiti, di ogni schieramento politico, per mancanza di veri leader, carismatici e concreti, che non hanno saputo fare sintesi, dall’altra vi è la vittoria di tutta la Nazione che può continuare a sentirsi tutelata in ambito nazionale e mondiale. Tant’è che nessuno più del Presidente Mattarella può personificare il ruolo custode supremo ed imparziale della nostra Carta Costituzionale e dei principi fondanti la nostra democrazia. Persona di alto spessore umano. Massimo emblema di valori civili. Autorevole personalità istituzionale che, indiscutibilmente, continuerà a garantire equilibrato dialogo e rispetto delle funzioni tra l’istituzione parlamentare legislativa, l’istituzione governativa e l’istituzione giudiziaria. Ciascuna nella propria autonomia, ma nel contempo tutte e tre dirette al bene della Nazione. Il Presidente Mattarella ha rappresentato e continuerà ad essere la salda e ferrea guida di cui l’Italia e gli italiani hanno necessità, soprattutto, in questo particolare e difficile momento storico”.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Andrea Greco non ha nascosto, intervistato a Teleregione, che quella di Mattarella sia stata “l’unica soluzione possibile” anche se “la sua elezione purtroppo si è trasformata in un momento di contrapposizione politica”. “Il Presidente della Repubblica rappresenta l’unità nazionale e io con questo spirito ho deciso di votarlo”.

GLI EX M5S CONFERMANO IL NO A MATTARELLA

La deputata isernina Rosa Alba Testamento resta ferma su quella che è stata la posizione di ‘Alternativa c’è’ già da giovedì scorso. “Ho votato ancora Nino Di Matteo”. Duro il giudizio sulla decisione di convergere sul Mattarella bis. “Penso che i partiti hanno scelto di non scegliere e di conservare lo status quo, trovo desolante questa mancanza di coraggio e di determinazione”.

Anche il senatore Fabrizio Ortis ha confermato la preferenza per il magistrato anti-mafia Nino Di Matteo “coerentemente con quanto fatto finora”. Il parlamentare ex M5S ribadisce che “l’elezione di Sergio Mattarella per un mandato bis non è altro che schiacciare il tasto pausa per permettere a Draghi di coronare il suo sogno spregiudicato di potere e andare al Colle, operazione che ora non gli è riuscita”. Invece sullo ‘stato di salute’ del Movimento 5 Stelle (che Ortis ha lasciato per il sostegno al Governo Draghi) il senatore commenta: “Giuseppe Conte sicuramente non ha avuto e non ha la stessa malizia di altri capi politici di lungo corso e personaggetti della politica italiana come Matteo Salvini. Conte ha operato con dignità, altrettanto non posso dire di altri”. Chi? “Un nome per tutti, Luigi Di Maio”.

 

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