Non solo covid 19

Quarantene, isolamento, certificati di guarigione. Fismu: “Medici di famiglia stritolati dalla burocrazia”

La denuncia del segretario regionale della Federazione italiana sindacale medici uniti, Ernesto la Vecchia: “I medici devono fare i medici così, invece, fanno i burocrati e sottraggono tempo alla loro mission, al loro vero compito: prendersi cura dei pazienti".

C’è molta più burocrazia per i medici di famiglia da quando il sistema di tracciamento è ‘saltato’. Con l’aumento dei contagi legato alla variante Omicron i dottori, che in qualche modo rappresentano il presidio sanitario più diretto e vicino alle persone che si ammalano di Covid 19, sono chiamati a certificare la guarigione dei loro assistiti.

“E questo toglie tempo all’assistenza dei pazienti”.

Ne è convinto il segretario regionale della Fismu (Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti) Ernesto La Vecchia che parla di “compiti impropri” in riferimento alla segnalazione dei positivi e delle quarantene alle Asl come pure la redazione dei certificati di guarigione per l’ottenimento del green pass.

Chiunque abbia avuto bisogno del proprio medico in questi ultimi mesi avrà notato non solo un affollamento in ambulatorio ma anche una certa difficoltà a comunicare via telefono “giacché – e questo lo ricorda Francesco Esposito, segretario nazionale della Fismu – le linee telefoniche sono intasate anche per soddisfare le richieste burocratiche di molti cittadini su quarantene, isolamenti, certificazione di guarigione, green pass, che però dovrebbero essere incombenze delle aziende sanitarie. Nella maggior parte delle regioni – scrive Esposito – non esistono piattaforme uniche di condivisione dei dati, con un sistema di comunicazione digitale che spesso alla prima ondata di richieste va in tilt. Così come l’assistenza telefonica. E il medico di famiglia rimane intrappolato per ore tra avvisi di ‘rimanere in linea’ e siti impantanati. E con le pressanti richieste dei cittadini di avere risposte alla loro difficile situazione di paziente positivo, o con contatto positivo, oppure di avere il via libera per tornare a lavorare o per uscire di casa dopo magari una lunga quarantena”.

“I medici devono fare i medici così, invece, fanno i burocrati e sottraggono tempo alla loro mission, al loro vero compito: prendersi cura dei pazienti. Con la pandemia, tutto è concentrato sul Covid, ed è saltata la rete di prevenzione e cura delle patologie oncologiche diabetologiche, cardiologiche e gli unici che in questo momento si preoccupano di seguire e assistere i cronici sono i i medici di famiglia, che però, appunto, vengono ‘strangolati’ dal carico burocratico.

La Regione intervenga – spiega il segretario La Vecchia -, esca dalla logica dell’emergenza, si rafforzi il territorio, le Usca, i dipartimenti di epidemiologia e tracciamento, si eliminino i compiti impropri scaricati sui medici di famiglia, che in questo momento hanno invece urgente bisogno di un supporto fattivo: si prevedano risorse per il potenziamento degli ambulatori per integrare personale infermieristico e amministrativo”.

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