Interrogazione a roma

Presidenza Cosib, il caso arriva ai ministri Brunetta e Lamorgese. Federico invoca legge sulla inconferibilità degli incarichi

Il deputato del M5S presenta una interrogazione dopo la conferma da parte dellAnticorruzione della inconferibilità del mandato a Di Pardo, che è già sindaco di Petacciato. L'organismo di vigilanza del Cosib aveva invece sottolineato la regolarità dell'operazione perchè "il Cosib non è un ente pubblico".

L’Autorità anticorruzione (Anac) ha ribadito che il presidente del consiglio di amministrazione del Cosib, il consorzio per lo sviluppo industriale della Valle del Biferno Roberto Di Pardo, sindaco del comune di Petacciato “è e resta inconferibile”, richiamando la mancata ottemperanza del Cosib che non ha applicato la delibera di inconferibilità né ha fatto ricorso rivendicando la regolarità della decisione. Secondo il Cosib invece il Consorzio Industriale gode di autonomia organizzativa e statutaria, pur essendo partecipato da 8 comuni, e non rientra fra gli enti pubblici per i quali vige la disposizione di inconferibilità dell’incarico. Una vicenda che si trascina da mesi, sulla quale ora il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera Antonio Federico ha depositato una interrogazione al ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere di fare chiarezza visto che l’Anac “ha confermato il principio sacrosanto che mira ad evitare che gli incarichi degli enti pubblici siano attribuiti in occasione di un mandato politico e non in base a criteri di merito e professionalità”.

L’Autorità anticorruzione ha confermato il principio per “evitare che gli incarichi degli enti pubblici siano attribuiti in occasione di un mandato politico e non in base a criteri di merito e professionalità.
Nel caso del Cosib, peraltro, la nomina è andata anche contro la legge Severino per la quale non possono essere conferiti gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello provinciale o comunale a chi abbia ricoperto incarichi pubblici nei due anni precedenti o un anno nel caso di incarichi nella giunta o nel consiglio di province, comuni o unioni di comuni con meno di 15.000 abitanti”.

Roberto Di Pardo, nominato a novembre 2020, ricopre la carica di sindaco di Petacciato dal 2017 e quella di consigliere dell’Unione dei Comuni del basso Biferno dal 2019. “Di qui – spiega Federico – i i profili di inconferibilità denunciati in Procura dal gruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Molise, dai quali è poi scaturita la sentenza di Anac che ha bocciato la nomina”.

Va ricordato che l’organo di vigilanza del Cosib ha invece ritenuto legittima la posizione del presidente, e qui si è innescato un cortocircuito la cui soluzione è affidata da Federcio ai ministri.
“Ho sollecitato i ministri Brunetta e Lamorgese – ad adottare iniziative normative che regolino le nomine ai vertici di enti pubblici. E ritengo doveroso alzare il livello di attenzione sulla vicenda perché la posizione di un’autorità di garanzia con il prestigio dell’Anac non può essere snobbata o restare lettera morta.
Separare politica e nomine – termina Federico – vuol dire garantire buona amministrazione, prevenendo rischi di corruzione e mancata trasparenza. Ma significa anche e soprattutto garantire la qualità dei servizi al cittadino”.

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