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Picco raggiunto, discesa iniziata: meno contagi e ricoveri in calo. “Nuova fase della pandemia, plausibile la fine”

Le diagnosi di positività, dopo una incredibile ascesa, sono in calo del 27.7% rispetto alla settimana scorsa. Segno meno (ed è la seconda settimana consecutiva) anche per i posti letto occupati nei reparti Covid del Cardarelli. Secondo un autorevole studio, la provincia di Campobasso ha raggiunto il plateau ed è in decrescita quanto a contagi, quella di Isernia è prossima a raggiungerlo e già mostra segnali di 'frenata'

mappa contagi comuni 23 gennaio

La discesa è cominciata. Il picco tanto atteso è arrivato – o in dirittura d’arrivo – e in questi ultimi giorni, in Molise come in Italia, si è assistito a un primo concreto raffreddamento dei dati sull’epidemia. Secondo l’analisi – riportata ieri dall’Ansa – del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, la provincia di Campobasso risulterebbe in decrescita dopo il raggiungimento del cosiddetto plateau mentre quella di Isernia lo avrebbe quasi raggiunto e al momento si trova in una fase di crescita frenata.

Vediamo nel dettaglio i dati emersi nella settimana dal 17 al 23 gennaio. Le nuove diagnosi accertate sono state 2.969, in calo dunque rispetto alle oltre 4.100 della scorsa settimana. Da fine dicembre ad oggi, la variazione percentuale da una settimana all’altra è stata, nell’ordine: +367.6%, +67.4%, +53.3% e infine (i dati della scorsa settimana rispetto alla precedente) -27.7%. La discesa in numeri dopo la gran risalita è servita.

Il virus, al netto di nuovi contagi e guarigioni, continua a ad essere presente in tutti i comuni del Molise (come da mappa sopra) con un’unica eccezione: il piccolo centro di Provvidenti, unica ‘isola’ Covid-free in questo momento. Sono oltre 1500 i contagiati nel capoluogo, intorno alle mille unità sia a Termoli (1.057) che ad Isernia (963).

E di guarigioni negli ultimi 7 giorni ce ne sono state davvero tante, oltre le mille unità. Chiaramente un così alto numero di guariti è frutto dell’altissimo numero di contagi avutosi nelle scorse settimane. Ad ogni buon conto, sono stati 1.672 i molisani che hanno superato l’infezione da Sars-Cov-2. Anche alla luce di questo, il numero di attualmente positivi è cresciuto ma in maniera più contenuta. Ad oggi sono poco meno di 9.500 i corregionali alle prese col virus. L’aumento rispetto a una settimana fa è di 1.291 unità, mentre andando a ritroso era stato di 3.484, 2.558 e 1.611. Anche da questa progressione all’inverso si capisce come l’epidemia sia in fase di ritirata.

Segnali analoghi si registrano d’altra parte in Italia e nelle scorse ore il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pur con tutte le cautele del caso, ha parlato di “plausibile fine della pandemia in Europa”, grazie alla diffusione della variante Omicron.

Tornando alla nostra regione, dal punto di vista delle ospedalizzazioni si confermano i segnali di decrescita già intravisti la scorsa settimana. I ricoveri sono stati complessivamente 11, di cui 10 in Malattie Infettive e 1 in Terapia Intensiva. Di contro le dimissioni sono state 12. La settimana scorsa i numeri erano stati rispettivamente 13 e 14. Nel reparto Covid ordinario però ci sono stati anche 4 decessi, cui si aggiungono 2 avvenuti nel reparto multidisciplinare di Chirurgia, sempre al Cardarelli. In Infettive sono deceduti una donna di 91 anni e 3 uomini (di 86, 82 e 80 anni). L’età media di queste quattro vittime pertanto è molto alta. L’Asrem ha informato poi della morte di due pazienti, di 62 e 92 anni, con l’infezione ma ricoverati per altre patologie.

Ne consegue che al momento in ospedale sono assistiti 21 degenti con Covid-19: 19 sono nel reparto a bassa-media intensità mentre 2 sono in Terapia intensiva. Circa la metà (ovvero 10) non è vaccinata. Rispetto alla fine della settimana precedente si registra un calo di 5 posti letto occupati. Prima ancora il calo era stato di 4 posti letto e pertanto da due settimane il bilancio è col segno meno. Anche questo è un segnale da tenere a mente.

Concludiamo col dire che negli ultimi 7 giorni in Molise sono state somministrate quasi 19.200 dosi di vaccino. Più dell’80% è relativo alle terze dosi, un quinto invece si divide tra prime (soprattutto ai minori sotto i 12 anni ma non solo) e seconde.

Hans Kluge, direttore dell’Oms, ha spiegato che la variante Omicron, che potrebbe infettare il 60% degli europei entro marzo, ha iniziato una nuova fase della pandemia e potrebbe portarla più vicino alla fine nel Vecchio Continente. Il che non vuol dire un pieno ritorno alla normalità, anche perchè non si può escludere l’emergere di una nuova variante. “Una volta che l’onda Omicron si sarà placata – le sue parole – ci saranno alcune settimane e mesi di immunità globale, o a causa del vaccino o perché la gente sarà immune a causa dell’infezione e anche un calo a causa della stagionalità”. Non sarà la fine ma è un orizzonte decisamente più luminoso.

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