La decisione di asrem

Operatori sanitari contagiati negli ospedali, scattano i turni di 12 ore come misura anti-covid. Sindacati in rivolta

Sarebbero almeno 10 gli operatori sanitari positivi al covid tra il Cardarelli e il San Timoteo: per evitare il moltiplicarsi dei casi il direttore sanitario ha imposto turni no-stop giorno e notte. Ma i sindacati sono contrari e chiedono revoca del provvedimento: "Decisione assurda, non si può chiedere simile sforzo a chi è già provato dalla pandemia".

Turni di 12 ore come in piena pandemia, come nella fase cruciale degli ospedali lo scorso anno. Il provvedimento del direttore sanitario Evelina Gollo, protocollato ieri mattina, ha innescato la comprensibile disapprovazione del personale ospedaliero, che si vede costretto a raddoppiare il numero di ore continuative in servizio come misura anti-contagio, con l’obiettivo di limitare al massimo gli spostamenti del personale fra reparti. Una decisione piombata tra capo e collo in assenza di concertazione con i sindacati: questo il maggiore rimprovero alla Asrem.

AUMENTANO OPERATORI SANITARI POSITIVI A COVID – Il problema all’origine della disposizione, con decorrenza immediata, che riguarda oltre agli infermieri i tecnici, le ostetriche, i riabilitatori, gli operatori socio-sanitari, si inserisce in un contesto in cui i casi di positività al covid-19, complice la elevatissima trasmissibilità della variante omicron, riguardano anche il personale sanitario. Sarebbero circa una decina – al momento, come riferito da fonti ospedaliere – i casi di positività già accertati negli ospedali Cardarelli di Campobasso (dove ci sono anche 2 infermieri e un medico contagiati in pronto soccorso), e al San Timoteo di Termoli.

Evitare il più possibile il dilagare dei casi, per garantire il maggior numero di operatori sanitari in servizio evitando gli isolamenti di 7 giorni che sottraggono forza lavoro agli ospedali che si stanno occupando di tutte le patologie, e non solo del covid: è questo è il punto di partenza del provvedimento che però ha innescato una dura reazione dei sindacati che con una nota unitaria, che vede insieme le sigle Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi e Nursing contestano la mancata concertazione e chiedono la revoca del provvedimento al direttore generale Asrem Oreste Florenzano.

LA NOTA: ASREM REVOCHI IL PROVVEDIMENTO – In una nota congiunta, i sindacati della sanità chiedono un incontro ai vertici Asrem per modificare l’orario di servizio. “Una scelta fatta di imperio, senza alcuna concertazione con noi”, sottolinea il sindacalista Carmine Vasile. Nella nota indirizzata al Dg Florenzano le organizzazioni sindacali esprimono “pieno disappunto in merito alla decisione assunta dall’Asrem che modifica l’articolazione dell’orario di servizio del personale sanitario prevedendo il raddoppio del numero di ore di lavoro giornaliero”. Le stesse chiedono, in attesa dell’incontro, una revoca immediata del provvedimento “perchè lesivo dell’integrità fisica e psichica dei dipendenti già abbastanza provati dall’inizio della pandemia”.

DECISIONE ASSURDA PER SINDACATI -Il segretario della Fials Carmine Vasile, nel sottolineare come quella presa dall’Asrem sia una “decisione assurda”, ricorda come gli operatori sanitari siano mediamente molto anziani e che non si può chiedere loro un tale sforzo.

Dello stesso avviso Gianluigi Angelucci della Cigl che rimarca il problema di organico, oltremodo sentito nell’ospedale San Timoteo. “Gli organici non sono stati mai adeguati, lo si poteva fare negli ultimi 6-7 mesi in cui si è vissuta una relativa tranquillità. Ora siamo di nuovo in emergenza ma non si possono chiedere al personale turni di 12 ore. C’è anche il diritto di salute del lavoratore da tutelare”.

OSPEDALI DI NUOVO CHIUSI AI VISITATORI – Diversi gli infermieri contattati da Primonumero che sottolineano come si tratti di una misura sproporzionata rispetto al fatto che gli ospedali italiani – e quelli molisani –  sono tornati a accogliere i visitatori per le consuete visite ai degenti. Ora tuttavia, alla luce delle nuove disposizioni del Ministero della Salute, gli ospedali stanno tornando a essere “blindati” ai visitatori e le visite ai parenti sospese.

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