Il consigliere regionale del M5S Vittorio Nola chiede alla Regione di intervenire affinché il settore agroalimentare non paghi le conseguenze economiche delle tante disdette legate ai contagi da Sars-Cov-2 in questo periodo.
“C’è un problema serissimo su cui la politica deve riflettere con urgenza: bisogna evitare che le conseguenze del recente aumento di contagi si abbattano, ancora una volta, su alcune categorie di lavoratori e su interi segmenti economici. Parlo di cittadini e aziende già duramente vessati dall’aumento delle tariffe energetiche, del costo dei carburanti e dei mangimi e dai danni causati dai cinghiali.
I settori che registrano le maggiori difficoltà sono, per citare alcuni esempi, la filiera agroalimentare, la zootecnia, la ristorazione e il turismo. Comparti legati tra loro a doppio filo, anche per l’enorme calo negli acquisti di cibi e bevande, da parte di privati e ristoratori, in seguito alle numerosissime disdette dei giorni scorsi. Problemi che, a cascata, stanno travolgendo intere filiere produttive”.
Secondo Nola si tratta di “un quadro drammatico, aggravato dall’aumento della spesa energetica, che sta riducendo il potere d’acquisto di cittadini e famiglie, ma che sta anche causando un notevole aumento dei costi per le imprese agroalimentari, già particolarmente alti in inverno. Insomma, la situazione per i nostri imprenditori è delicatissima”.
L’esponente grillino aggiunge poi un’altra ragione per tutelare il settore agroalimentare. “A ciò si aggiunga poi un annoso problema irrisolto: molti agricoltori subiscono periodicamente ingenti danni causati dai cinghiali. Ecco allora che lo scenario si fa davvero preoccupante. Bisogna quindi adoperarsi per invertire il trend, perché se a causa di tutte queste criticità i prezzi agricoli dovessero crollare, oppure le produzioni non dovessero trovare nuovamente mercato, i debiti maturati resterebbero sul groppone di chi ha accettato le misure del Psr.
E spetta alla politica trovare le opportune soluzioni, stimolare accordi tra agricoltura, industria e distribuzione e utilizzare le risorse messe a disposizione dall’Europa per creare marchi di qualità. Non è più il tempo di limitarsi a semplici richieste di ristoro o alla semplice elaborazione di bandi. Eppure sono le uniche cose di cui, da tre anni a questa parte, si è occupato l’assessore all’agricoltura, Nicola Cavaliere.
C’è tanto lavoro da fare: anche il calendario venatorio, ad esempio, dovrebbe essere sincronizzato con quello delle Regioni confinanti, altrimenti le mandrie di cinghiali che operano tra i confini interregionali si spostano dove non ci sono cacciatori, proliferano in tranquillità, e poi invadono di nuovo e più numerosi i nostri territori”.
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