Dopo la protesta

Marcia indietro della Asrem sui turni a 12 ore: “Decidano i primari e i direttori di reparto”

Dopo la nota dei sindacati che chiedevano la revoca del provvedimento, il direttore generale e quello sanitario delegano i direttori di presidi e di unità operative a decidere per singolo reparto, sulla base del personale in servizio e del contesto epidemiologico. L'obiettivo resta comunque "ridurre il numero di operatori all'interno delle strutture" in questo momento

Dietrofront (parziale) della Asrem sulla modifica oraria dei turni del personale sanitario. Il provvedimento della direttrice sanitaria Evelina Gollo, che aveva predisposto l’allungamento da 6 a 12 ore dei turni del personale sanitario, aveva provocato la conseguenze rivolta dei sindacati che, in una nota congiunta, avevano chiesto la revoca del provvedimento oltre che un incontro con i vertici Asrem.

Operatori sanitari contagiati negli ospedali, scattano i turni di 12 ore come misura anti-covid. Sindacati in rivolta

Il disappunto provocato ha indotto l’Azienda sanitaria regionale a cambiare rotta.
Arrivata infatti una nuova comunicazione della Asrem riguardo alle misure organizzative per la gestione dell’epidemia. Il documento, indirizzato ai direttori medici di presidio ospedaliero, ai coordinatori delle professioni sanitarie e alle organizzazioni sindacali, è firmato da Oreste Florenzano, direttore generale, ed Evelina Gollo, direttore sanitario, e sostanzialmente revoca la precedente disposizione.

Nella missiva si specifica che è attribuito ai direttori medici di presidio e ai direttori delle unità operative (cioè i primari), “limitatamente al periodo di emergenza sanitaria legata alla pandemia, il monitoraggio e la valutazione della necessità di attivare modalità di articolazione dell’orario di lavoro dei dipendenti in relazione alle esigenze delle unità operative e alla necessità di tutelare la sicurezza degli operatori e la continuità nell’assistenza all’utenza”.

Tra le misure organizzative per la gestione dell’epidemia, recentemente introdotte al fine di ridurre il rischio di contagio tra gli operatori e garantire l’erogazione delle attività assistenziali, veniva infatti presa in considerazione la modifica dell’articolazione dell’orario di lavoro, di modo – si legge tra le righe del documento – da ridurre il numero di operatori all’interno delle strutture.

Una decisione che però non è piaciuta affatto al personale sanitario e alle sigle sindacali che li rappresentano. Ergo il dietrofront: saranno i direttori medici di Presidio a informare la Direzione Strategica Asrem riguardo all’articolazione oraria scelta. Sceglieranno per il proprio personale turni massacranti di 12 ore?

Intanto dalla Uil la segretaria regionale Tecla Boccardo arriva un commento negativo dello stato di fatto, e una richiesta  all’Asrem di incontro urgente. “Quello che accade ha dell’incredibile ma purtroppo è un film già visto. La cruda realtà è che la sanità è sotto organico”.

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