Il notebook della settimana

Manna di milioni sul Molise, il Quirinal Quiz e una nascita ‘per dispetto’

La manna che pioverà sul Molise

In conferenza stampa di fine anno Donato Toma annuncia che il 2022 sarà per il Molise l’anno della svolta grazie a risorse europee per un miliardo e mezzo di euro. Più 160 milioni governativi da mettere a frutto su viabilità, quattro corsie e dissesti idrogeologici. Una vera manna per una regione gravata da dissesti logici e prospettici. Toma si è poi premurato di annunciare una seconda volta la decisione di voler succedere a se stesso, come dire che il sole dell’avvenire splenderà sul Molise solo se alla guida vi rimarrà lui e ovviamente il suo Vice. (Vedi alla voce: “Patriciello”.)

Niente panico, trattasi di pre-tattiche tra fratelli coltelli e di candidature di fine d’anno. E di fine danno.

 

Quirinal Quiz 

Siamo ormai in zona calda su chi succederà all’amato Mattarella. Una scelta che coinvolge e appassiona ma che non ci appartiene, nel senso che tutto dipenderà dai voti di 1009 Grandi elettori. E cioè 945 parlamentari (630 deputati, 315 senatori), cui vanno aggiunti i 6 senatori a vita e i 58 rappresentanti delle Regioni (3 per ogni Regione, tranne la Val d’Aosta che ne ha uno solo). Questo significa che il piccolo Molise invierà lo stesso numero di delegati della Lombardia, la regione più popolosa d’Italia. I tre delegati di diritto sono i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, più un rappresentante dell’opposizione. Si calcola che dei 58 delegati, 32 saranno del centro destra, 24 del centrosinistra più 2 centristi o di liste civiche. Questi i numeri, mentre noi semplici cittadini-spettatori siamo lacerati da dubbi atroci: meglio Draghi al Quirinale o al Governo? Meglio sette anni sul Colle o una dozzina di mesi a Palazzo Chigi? E se questi combinano un pasticcio tale da rispedirlo a casa? E metti che eleggono un Presidente Bunga Bunga? Servono forti dosi di analgesici.

 

Punto nascite

Il primato 2022 di nascite nel Molise appartiene a una bimba termolese di nome Giusy, un gran bel tipetto di contestatrice precoce che per dispetto sceglie di venire al mondo in un ospedale a rischio perdita Punto Nascite.

 

Ultim’ora

A un consigliere 5 Stelle è saltata in mente la proposta di nominare tre donne delegate regionali per l’elezione del successore di Mattarella. Ve li figurate Toma e Micone che rinunciano a una tale occasione che per di più comporterebbe un revisione costituzionale? In effetti proposte del genere non hanno nulla di cavalleresco, ma vengono avanzate non per lanciare delle donne ma per far fuori degli avversari uomini. Tutta dietrologia? E allora facciamo che alle prossime elezioni regionali le candidate alla presidenza siano tutte donne.

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