Il molise lo ricorda

L’uomo, il politico, il giornalista: addio David Sassoli che ha guidato l’Europa e raccontato il sisma di San Giuliano

Si moltiplicano gli attestati di cordoglio, ma sempre accompagnati da stima enorme, per la scomparsa del presidente del Parlamento Europeo. Il Molise colpito dalla morte di una figura istituzionale autorevole, di un professionista serio e di un uomo garbato che sapeva unire tutti sotto la bandiera dell'Europa.

La fredda notte appena trascorsa ha portato via David Sassoli, presidente del Parlamento europeo spirato poco dopo l’una nell’ospedale Cro di Aviano in provincia di Pordenone.

Sassoli, 65 anni, era stato ricoverato lì il 26 dicembre scorso per complicanze al sistema immunitario. Già a settembre aveva affrontato una brutta forma di polmonite: era vaccinato contro la Covid 19 e il suo tampone era risultato negativo. Non ha mai smesso di lavorare neppure durante la convalescenza e a novembre aveva trovato la forza di tornare in Aula. Poi la situazione è precipitata dopo Natale: cancellati gli impegni, l’Assemblea plenaria avrebbe dovuto votare il successore la prossima settimana.

Mentre scriviamo si moltiplicano le reazioni di cordoglio e tristezza, ma tutte accompagnate da attestati di stima “per un grande politico e vero europeista” come scrive Rossella Gianfagna, rettore del convitto “Mario Pagano” di Campobasso dove Sassoli era atteso a marzo per una lezione sull’Europa.

Lo ricorda come “una persona seria ed appassionata, un democratico ed un europeista vero” anche il segretario del Pd Molise Vittorino Facciolla.

facciolla sassoli

“Un bravo giornalista e un sincero democratico che credeva nei giovani, nell’accoglienza, in una Europa capace di coniugare sviluppo e sostenibilità ambientale”: queste le parole di Giovanni Mancinone, volto della Tgr Molise in pensione e vice presidente del sindacato Assostampa Molise che Sassoli lo aveva conosciuto “quando lui era nel Cdr del Tg1 e io in quello della Tgr Molise, durante una riunione sindacale convocata dall’Usigrai a Roma. Ci siamo rivisti ad Ausonia in provincia di Frosinone – ricorda commosso – prima che Sassoli fosse eletto presidente del Parlamento europeo. Ciao David. Ci mancherai”.

Mancinone Sassoli

Addolorata per la scomparsa del presidente del Parlamento europeo, esponente del gruppo socialisti e democratici, Micaela Fanelli.

“Negli anni che sono stata capo delegazione dei Comuni al CdR – Comitato delle Regioni – ci siamo conosciuti e stimati. Sia nei luoghi formali, di confronto fra le delegazioni, sia negli incontri informali.

David si distingueva per garbo, ironia, intelligenza. Nei modi un signore di altri tempi, nella sostanza e nella visione saldamente nei nostri. Meritati tutti i suoi traguardi. Grazie David – conclude la consigliera regionale dem – per il tuo impegno e per il tuo esempio”.

Il Governatore del Molise Donato Toma lo ricorda come “un vero uomo delle istituzioni, gentile, sorridente e fervente europeista. Oggi l’Italia perde tanto. Riposi in pace”.

Per quel suo tratto unanimemente riconosciuto come inclusivo lo avrebbe visto bene al Quirinale l’assessore Mena Calenda: “Di lui rammento nei suoi interventi a difesa dei valori europei – scrive – un carattere certo, forte e deciso, pronto a salvaguardare principi e idee, ma incapace di provocare fratture definitive e scontri irreversibili. Incapace di aprire voragini e abile invece nel ricucire ferite. Sta anche qui la sua eredità morale e politica”.

Parla di un uomo garbato “e con una grande visione politica, sia come semplice deputato, sia quando ha ricoperto la Presidenza del Parlamento europeo” l’onorevole Aldo Patriciello.

“David era un politico di spessore e una persona splendida: la sua grande umanità mancherà a tutti noi. Con la sua scomparsa l’Italia perde un grande europeista e l’Europa un grande italiano. Alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorargli accanto vanno le mie più commosse condoglianze”.

E c’è infine un’altra ragione per ricordare Sassoli: il suo racconto partecipato, commosso e mai banale al Tg1 della tragedia di San Giuliano di Puglia. Nel paese del sisma e della scuola Jovine lui ci andò assieme a Pino Scaccia, un inviato di punta di Rai1.

Come ci ricorda anche il giornalista molisano Pietro Eremita. “Lo conobbi personalmente quando – nei giorni del terremoto del 2002 in Molise – inviato del Tg1, scese a Larino su un elicottero della Protezione Civile, per fare una ricognizione negli ospedali della zona. Assieme ad altri colleghi, raccontammo e spiegammo a lui la valenza e l’efficienza dei due ospedali bassomolisani (oggi smembrati e praticamente smantellati), in quella tristissima emergenza. Mi colpì il tratto umano di quel collega e la pacatezza con cui approcciava un contesto così delicato.
Parlammo della squadra di calcio di cui eravamo entrambi tifosi (la Fiorentina) e di quello che sarebbe – di lì a poco – divenuto il tema delle cronache successive, ovvero le responsabilità sul crollo della scuola “Jovine”, di San Giuliano di Puglia.
Bella persona e bravo collega, le cui domande trasudavano essenzialità e sensibilità umana. Lo ricorderò con rimpianto, assieme al grande maestro Pino Scaccia, il cui incontro, a San Giuliano, ha rivoluzionato interamente la mia impostazione di inviato speciale TV.
Addio David!”

Il 2 novembre di tre anni fa sulla sua bacheca facebook Sassoli pubblicò la foto di una bella e sorridente ragazza dai capelli cinti di alloro e scrisse: “Nella scuola di San Giuliano di Puglia furono 27 i bambini uccisi dal crollo assieme alla maestra nel terremoto del 2002. Lei, Veronica D’Ascenzo, piccola alunna che all’epoca aveva solo 7 anni, miracolosamente si salvò. Oggi è diventata insegnante, ed è attivamente impegnata affinché le scuole siano più sicure. Sente di doverlo a quei 27 piccoli compagni e alla maestra che non ci sono più: a tutti loro ha dedicato la sua tesi. Un impegno e una sensibilità che le fanno onore!”

Veronica D'Ascenzo
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