L'Ospite

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La stella e la fiducia dei magi

epifania re magi

di don Mario Colavita

Da ricercatore di cose di Dio, papa Benedetto ha avuto il tempo di comporre un’opera su Cristo in due pregevoli volumi: L’infanzia di Gesù e Gesù di Nazaret: Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione.

Nel primo dei due volumi Ratzinger analizza tutto quanto riguarda la nascita di Gesù, dei magi ha questa felice espressione, vede in questi sapienti dell’oriente: “l’incamminarsi dell’umanità verso Cristo, inaugurano una processione che percorre l’intera storia. Non rappresentano soltanto le persone che hanno trovato la via fino a Cristo. Rappresentano l’attesa interiore dello spirito umano, il movimento delle religioni e della ragione umana incontro a Cristo”.

L’Epifania è la festa della manifestazione di Gesù al mondo. Dopo essere nato in un modesto alloggio della città di Davide, Betlemme, Gesù è salutato e cercato da misteriosi e saggi personaggi come il Re dei giudei.
Nella Palestina del I secolo il re dei Giudei era uno solo, Erode! Questi sapienti dall’Oriente vanno a Gerusalemme e chiedono di un bambino nato con il titolo di Re dei giudei.

Secondo il vangelo di Matteo così inizia la collera di Erode e con lui tutta Gerusalemme.
I magi sono pacifici, sono uomini di cultura e di saggezza, hanno come fine ultimo quello di scoprire, trovare il cercato e gioire per aver trovato il neonato Re dei giudei.
La storia, la sappiamo un po’ tutti come è andata a finire. Erode raduna il consiglio della corana e chiede a sacerdoti, scribi e sapienti del regno dove doveva nascere il Messia.
Tutte le profezie indicavano un luogo: dal libro della Genesi, passando per l’oracolo di Balaam (nel libro dei Numeri) fino al profeta Michea era indicata una sola località: Betlemme, il villaggio di Rut, moglie Booz, nonno di Davide. L’antica Efrata, la città dove era nato il re Davide e dove Davide aveva rafforzato il suo regno.

I magi, allora ci dicono qualcosa di più di un semplice abbigliamento regale; questi personaggi ci vogliono dire che ogni uomo ha dentro di sé un misterioso desiderio di cercare Dio, essere assetati di verità, di giustizia e pace, questo desiderio si traduce in cammino. Un cammino non privo di ostacoli e di soste per riflettere e pensare la giusta strada per arrivare alla meta.

La meta dei magi è adorare il bambino è conoscere e ri-conoscere che lui è Dio è il re Messia e che vale la pena lasciare ogni cosa e mettersi in cammino.
L’Epifania è tale quando sappiamo segnare nel cuore la strada della ricerca, del desiderio di trovare qualcuno che dice qualcosa alla nostra umanità e alla nostra vita.
Non è semplice oggi un cammino del genere, ci vuole forza, determinazione, convinzione, fede!

Per capire l’Epifania ci vuole fede, quella stessa che gli antichi padri hanno immaginato essere la stella che guida e aiuta ad arrivare al bambino.
La fede non è una teoria che possiamo imparare, una sorta di formula geometrica o aritmetica da usare all’occorrenza, la fede dentro la nostra vita è un modo, uno stile per capire e interpretare la realtà della vita e camminare.

Una fede da catechismo non serve più, una fede-formuletta non fa niente, la fede è un cammino credibile alla ricerca di qualcosa che ci dà gioia, serenità, contentezza, uno che può parlare alla vita anche e soprattutto nei dubbi e nelle incertezze delle scelte.

L’Epifania, non è la festa dei bambini, al contrario è la festa di quanti come bambino si fidano di un Dio che ci sorprende sempre. L’Epifania è la festa di chi si vuole rivestire di abiti regali, abiti di luce, di verità, di giustizia e di pace, divenendo così egli stesso re.
Nei doni dell’oro, incenso e mirra è significato molto del bambino. I tre doni sono simboli che ci aiutano a leggere la vita di un Dio che si dona e ama. Allo stesso modo dei magi, siamo chiamati a donare qualcosa che rappresenti e dica la nostra vita illuminati dalla stella, la fede.

In un tempo pieno di paura, dove il virus si sta diffondendo velocemente, anche se meno virulento, gli uomini e le donne hanno bisogno della stella, e la stella non è solo la forza della medicina, è anche la convinzione interiore e spirituale della bontà e vicinanza di Dio alle nostre paure e angosce dell’uomo.

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