Il commento

Mr BB (bunga bunga) ovvero l’acqua spacciata per vino. Segnali di rinnovamento dal sondaggio sul Quirinale

Le sorprese di un sondaggio – Il vasto e accurato sondaggio di Primonumero su “chi vorresti al Quirinale” delinea, al di là della statistica, un confortante quadro politico sociale della nostra regione. Ne esce un caleidoscopio di wishfull thinking, di speranzosi pensieri e di aspettative ma anche di un trend in controtendenza col passato e con gli attuali assetti politici regionali.
I dati che in sostanza appaiono più significativi sono un sano realismo politico che pone in testa Mario Draghi e una vera e propria sterzata culturale verso il genere femminile. Cartabia, Bindi, Segre, Finocchiaro, Bonino, Pinotti, Moratti, Casellati, Paciotti, Gabanelli, mai tanta mietitura di preferenze.
Prendere accuratamente nota per l’ormai non lontano rinnovamento politico della Regione.

La favola di BB – Le ragioni dell’eccessiva overdose d’interesse degli italiani (e degli europei) per il cambio d’inquilino al palazzo del Quirinale sta nel fatto che a scalarlo ci si è messo un palazzinaro nato e che riuscirci equivarrebbe a trasformare l’acqua in vino, un miracolo pari a quello delle nozze di Cana.
“Acqua passata non macina più” dicevano i nostri nonni. Eppure quell’acqua Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno dovuto sorbirla e spacciarla per vino pregiato, un Amarone. Alla soglia degli 86 anni l’immortale BB (alias Bunga Bunga) si candida a una carica che ne dura sette, ma non si decide “a sciogliere la riserva” tenendo in ambascia i fratelli coltelli.
Ma vedrete che tra poco la favola e l’effige di BB, invece di essere appesa in tutte le scuole d’Italia, finirà nel libro dei sogni proibiti (ai minori di 14 anni).

Dicono di lui – Il politologo francese Marc Lazar dice che la corsa per il Quirinale di Berlusconi «non riguarda solo l’Italia» e spiega che «se diventasse capo dello Stato ci sarebbe un problema di credibilità al livello europeo, mentre il peso di Draghi al Consiglio europeo è più forte di altri possibili premier».
Bill Emmott, direttore dell’Economist quando, nel 2001, fece uscire la famosa copertina “Silvio Berlusconi is unfit to lead Italy” (inadatto a guidare l’Italia”), afferma che “potrebbe essere ripubblicata anche oggi, perché sarebbe disastroso per l’immagine dell’Italia.”

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