Campobasso

In dad con un positivo: alle elementari della Montini si va oltre il protocollo. Ma le regole stanno per cambiare

La dirigente Carlini ha attivato la didattica a distanza per una quarta elementare in cui è emerso un caso di positività. Il protocollo ministeriale ne prevede due ma lascia autonomia ai presidi. Intanto si ragiona su una semplificazione delle regole per quarantena, tamponi e mascherine che potrebbe essere discussa nel Consiglio dei ministri di oggi

Da ieri, giovedì 20 gennaio, una quarta elementare della scuola Montini di Campobasso fa lezione a distanza “per motivi precauzionali”.

A comunicarlo ai genitori dei bambini è stata la dirigente Anna Gloria Carlini che ha attivato la didattica digitale a distanza (Dad) dopo aver saputo di un caso di positività in quella classe.

Per i genitori dei bambini la sua decisione è stata un fulmine a ciel sereno. Le mamme e i papà erano convinti che la preside si sarebbe attenuta alle ultime disposizioni ministeriale sulla quarantena. Il protocollo del ministro di Patrizio Banchi, infatti, prevede che nella scuola primaria se c’è un caso positivo in classe parte la sorveglianza: test antigenico rapido o molecolare quando si scopre il caso di positività, poi un altro dopo 5 giorni dall’ultimo contatto.

Effettivamente la sorveglianza è partita: la Asrem ha contattato proprio ieri le famiglie che oggi pomeriggio, 21 gennaio, accompagneranno i loro figli a fare un tampone molecolare all’ospedale Cardarelli.

Sempre per le nuove regole del ministero dell’Istruzione se i casi positivi sono due o più, la classe va in quarantena e per 10 giorni le lezioni si svolgono in Dad.

Ad oggi, però, nessuno sa se i casi sono “almeno due”, fatta eccezione – forse – per la stessa dirigente Carlini che informalmente avrebbe potuto sapere di altri casi positivi in quella quarta elementare e attivare così la Dad preventiva. Del resto i presidi hanno facoltà di decidere cosa è meglio per i loro plessi scolastici rendendo ulteriormente più stringenti le regole laddove ravvedano motivi validi per farlo.

scuola giovanni paolo II MONTINI

Ma al di là del singolo episodio – che peraltro coinvolge molte altre scuole del Molise – le regole sulla quarantena a scuola stanno dando filo da torcere perché di difficile applicazione.

Tanto che, ed è notizia recente, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi potrebbe rivedere i protocolli e portare i nuovi provvedimenti già nel Consiglio dei ministri previsto per oggi. In particolare ci si sta concentrando su una revisione della quarantena e sulla questione dei tamponi per gli studenti.

Due giorni fa anche primonumero ha parlato del numero molto elevato di classi in Dad in Molise (13,7%) che sono più del doppio rispetto alla media nazionale (6,6%). Una percentuale così alta è emersa anche perché la settimana presa in esame è stata quella dal 10 al 15 gennaio quando – lo ricordiamo – moltissimi sindaci molisani (tra cui quelli di Campobasso e Termoli) per ragioni precauzionali e anche per scarsa fiducia nei protocolli ministeriali, hanno prolungato le vacanze di Natale (con annessa Dad, però) per mettere un freno al dilagare dei contagi tra i giovanissimi legati alla variante Omicron.

Dietro la spinta delle Regioni che chiedono di semplificare le regole, il ministro Bianchi si è confrontato anche col premier Draghi, favorevolissimo alle lezioni in presenza pur con le evidenti difficoltà delle Asl a tracciare i nuovi contagi nelle scuole.

E torniamo per un attimo al caso della Montini: oggi i bambini faranno un tampone molecolare e tra cinque giorni dovranno ripeterlo. Questo sistema, in un contesto in cui c’è un ricorso per certi versi anche eccessivo al test di individuazione del Sars CoV-2, è costosissimo e dispendioso anche in termini di energie per un sistema sanitario già fortemente provato da due anni di pandemia. Tanti bambini (e non parliamo di questo caso specifico) sono prigionieri della Dad perché non arrivano i risultati dei tamponi un po’ come accade ai guariti dalla Covid-19 a cui non viene inviato il green pass aggiornato.

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Ecco perché l’ipotesi di eliminare il doppio tampone non è oggi più tanto peregrina. Come pure quella di allineare le regole per elementari e medie: nella scuola secondaria, infatti, con due contagi vanno in Dad solo i non vaccinati (o chi è guarito o si è vaccinato da almeno 4 mesi) e con tre ci finisce l’intera classe. Alle elementari, abbiamo visto, questa differenza tra vaccinati e non vaccinati non c’è. Ultima, ma non meno importante, è la questione delle mascherine Ffp2: scarseggiano e sarà la struttura commissariale a rifornire gli istituti. Ma anche questa è una ipotesi al momento.

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