Iniziativa della nursind

Gli infermieri protestano: lutto sulla divisa e volantinaggio davanti al Cardarelli

Venerdì 28 gennaio l'iniziativa organizzata dal Nursind che, oltre a denunciare le criticità dei professionisti sanitari, rivendica il rinnovo del contratto e il pagamento delle spettanze arretrate: "La carenza cronica di personale a cui assistiamo da oltre un decennio si è accentuata con la pandemia"

Saranno in corsia con un segno di lutto sulla divisa. Invece nel piazzale antistante l’ospedale Cardarelli di Campobasso si svolgerà un volantinaggio per informare i cittadini. Si svolgerà con queste modalità lo sciopero indetto dal sindacato Nursind il prossimo venerdì 28 gennaio. Tutto “per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, consapevoli della grave e cronica carenza di personale che nella nostra regione blocca troppo spesso anche l’erogazione di servizi essenziali, per non creare ulteriori inefficienze nel periodo pandemico che stiamo vivendo”, spiegano i sindacalisti Sonia Lepore e Antonio Licursi, rappresentanti provinciali del Nursind a Isernia e Campobasso.

Queste le ragioni dell’iniziativa: “Le ragioni principali dello sciopero sono legate ai tempi lunghi di chiusura del nuovo contratto collettivo nazionale e al mancato inserimento nella Legge di Bilancio 2022 dell’emendamento che avrebbe dovuto svincolare l’erogazione dell’indennità specifica dal rinnovo contrattuale, già pagata ai medici, giustamente, ma non al restante personale sanitario e socio-sanitario che nonostante sia il più esposto ai rischi, garantendo l’assistenza nelle 24 ore, ancora non percepisce il dovuto.

Le condizioni di lavoro sono diventate inaccettabili perché ormai da due anni per la pandemia, ma già prima, gli Infermieri ininterrottamente, con scarsi presidi, istituti contrattuali non garantiti (ferie, permessi), spostamenti improvvisi di reparti, sovraccarico di lavoro, carenza di personale, si sacrificano per salvare vite senza nessun riconoscimento economico (abbiamo lo stipendio più basso d’Europa) e senza il giusto riconoscimento delle proprie competenze, ma con sempre maggiori responsabilità”.

Nella nostra regione, denunciano i referenti del sindacato Nursind, la situazione è drammatica: “In Molise gli infermieri sono stanchi e forse di più. La carenza cronica di personale a cui assistiamo da oltre un decennio si è accentuata con la pandemia che ha visto e vede tanti colleghi contagiati e la necessità di concentrare il poco personale nella somministrazione dei vaccini e nella esecuzione dei tamponi. Ma non esiste solo il Covid e i reparti continuano a soffrire per la carenza del personale. Nei reparti, anche in quelli di emergenza, non è garantito lo standard minimo di personale infermieristico rispetto ai posti letto attivati e i turni troppe volte sono
assicurati solo sulla carta. Durante le quattro ondate pandemiche sono stati chiesti sacrifici enormi al personale infermieristico che ha rinunciato ai riposi e ha sottratto tempo alle famiglie per lavorare montagne di ore di straordinari (per eseguire tamponi e vaccini) sotto la pioggia, il vento e la neve e fino a tarda ora, che a distanza di un anno ancora non vengono retribuiti. Ancora oggi ci sono reparti in cui si lavora dodici ore, le ferie sono bloccate e il personale è stremato e stressato anche a causa del demansionamento a cui si assiste in alcuni ambienti. Ci sono Infermieri che coprono turni anche per 24 ore di fila, tra turno normale e reperibilità e in più reparti contemporaneamente, ma che garanzia di lucidità mentale e sicurezza delle cure può essere assicurata da chi si ritrova per tante ore in servizio?”.

Lepore e Licursi svelano altre criticità: “Mancano protocolli sulla gestione dei pazienti positivi al Covid e se ci sono, nessuno controlla la loro applicazione. Mancano letti su cui ricoverare i pazienti. E questa situazione che incide negativamente sulla qualità dell’assistenza dura da troppo tempo”.

I sindacalisti accusano Asrem che “ha reclutato personale a tempo determinato non sufficiente per sopperire alle carenze. E questo è un altro punto dolente: che fine farà questo personale visto che i contratti sono in scadenza?”. Per l’organizzazione sindacale l’Azienda sanitaria deve dare risposte dopo che il Governo ha previsto la stabilizzazione del personale precario con la Legge di Bilancio 2022 e sui tempi di espletamento dei concorsi pubblici.

“In emergenza e come sempre, con grande spirito di servizio e profonda abnegazione al nostro lavoro, abbiamo dato tutto quanto era nelle nostre forze. Ma oggi – argomentano Lepore e Licursi – non è possibile continuare a chiedere sacrifici, addirittura non retribuiti o retribuiti in modo del tutto insufficiente, che nel lungo periodo possono determinare situazioni di stress da lavoro correlato che potrebbero avere risvolti negativi sull’assistenza e sulla salute del personale stesso”.

Gli infermieri quindi chiedono il giusto riconoscimento al loro lavoro: “Non vogliamo essere chiamati eroi o angeli, chiediamo di essere messi nelle condizioni di svolgere bene la nostra professione, di poter prendere in carico i pazienti con adeguati piani di assistenza e poter garantire loro la sicurezza delle cure”, oltre ad “un celere rinnovo del Contratto Nazionale e il rispetto, a livello locale, degli istituti contrattuali con i giusti tempi di riposo a tutela della propria salute. Chiediamo inoltre, di vedersi corrispondere una giusta retribuzione per il lavoro svolto e in Molise il pagamento di tutte le spettanze arretrate. Siamo professionisti non missionari”.

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