All'ospedale cardarelli

In poche ore 3 parti, 2 da mamme covid. “Separiamo i percorsi, ma alle gestanti diciamo: vaccinatevi”

Nella giornata di ieri all'ospedale Cardarelli sono nati tre bambini, due dei quali da mamme positive. Percorsi separati e sale parto diversificate permettono di far nascere neonati senza mettere in pericolo la salute loro e delle gestanti. "Ma l'appello a vaccinarsi, anche durante la gravidanza, resta" dice il direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia Franco Doganiero.

Sono nati tre bambini ieri all’ospedale Cardarelli di Campobasso: due di loro sono figli di donne positive al Sars Cov-2. Stanno bene, anche le loro mamme. Ma è un evento straordinario nella sua apparente normalità perché oggi il momento del parto è potenzialmente più pericoloso sia per chi, per paura e non per posizioni no vax, non si è adeguatamente protetto con la vaccinazione, sia per quelle mamme che superando timori giustificati (ma per lo più infondati) lo hanno fatto proprio durante la gravidanza che è un momento particolare e molto delicato nella vita di una donna.

La precauzione di queste ultime, ormai lo sappiamo, non le mettono al riparo da una eventuale infezione che rischiano di contrarre proprio nelle fasi che precedono, o seguono immediatamente dopo, la nascita del loro figlio.

Ecco perché nel reparto di Ostetricia e Ginecologia i percorsi tra donne infette e donne non malate è stato separato come ci spiega il direttore Franco Doganiero.

franco doganiero

“C’è una sala parto in una zona distante dal blocco operatorio in cui portiamo le future mamme Covid. Anche il percorso per raggiungerlo è distinto da quello tradizionale per evitare di incrociare le barelle con le gestanti. Il problema è la carenza di personale, io per esempio ieri pomeriggio sono rimasto a lavorare altrimenti le dottoresse di turno sarebbero state solamente due e le difficoltà sarebbero state ancora di più”.

Soprattutto alla luce del fatto che il Cardarelli resta l’unico hub regionale dedicato alla cura della Covid 19 e che affronta, tra mille ostacoli, una carenza storica di personale ostetrico infermieristico e medico.

Questo non ha impedito al reparto del dottor Doganiero di far nascere, quasi nello stesso momento, due bambini (da una mamma positiva e da una negativa al molecolare) e, nello stesso pomeriggio, di praticare un taglio cesareo sempre da una mamma con tampone positivo al coronavirus.

“L’appello a vaccinarsi anche in gravidanza da parte nostra resta. La maggioranza delle donne lo ha recepito – conclude il dottor Doganiero – c’è ancora qualche resistenza e questo rende più complicato anche per noi il lavoro. Specie quando si accavallano più casi o delle urgenze. Speriamo in una regressione delle infezioni e restiamo in allerta, il virus è ancora tra noi, contrarlo in gravidanza ha i suoi rischi”.

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