Campobasso

Delitto di Natale, De Vivo al Pm: “Mi sono difeso”. E sul coltello il difensore risponde: “No comment”

Il dj 37enne di Campobasso, in carcere per l'omicidio di Cristiano Micatrotta, questa mattina ha raccontato al sostituto procuratore titolare dell'inchiesta la sua posizione in merito al delitto accaduto in via Vico la notte del 24 dicembre

E’ stato un interrogatorio fiume. Questa mattina alle 10 Elisa Sabusco, sostituto procuratore titolare dell’inchiesta sull’omicidio di Cristiano Micatrotta, insieme al Capo della Procura, Nicola D’Angelo e al difensore del 37enne indagato per il delitto, l’avvocato Mariano Prencipe, hanno varcato la soglia del carcere di via Cavour e ne sono usciti dopo tre ore .

Il dj di Campobasso, inquadrato dall’accusa quale unico autore del delitto, ha spiegato al magistrato come sono andati i fatti quella notte del 24 dicembre a partire dalle 21.30 quando sarebbe iniziata una fitta corrispondenza telefonica tra lui e uno dei due amici che il 24 dicembre era in compagnia di Cristiano, lo stesso e che è poi stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di rissa. De Vivo ha premesso – ancora una volta, come aveva già fatto in tribunale il 26 dicembre durante l’udienza di convalida – che non voleva uccidere nessuno ed avrebbe poi precisato che la sua è stata una reazione di difesa. “Abbiamo chiarito molti aspetti  – ha riferito all’uscita dal carcere l’avvocato Prencipe – e sono sicuro che si tratti di elementi utili a ricostruire la verità dei fatti e che si attende ovviamente siano comprovati dall’esito delle indagini scientifici in corso, in particolare quelle sui telefonini”.

L’avvocato Prencipe non risponde alla domanda sul coltello né a quella del movente legato al mondo delle sostanze stupefacenti, alle domande replica con uno stringato “no comment”. All’esito dell’interrogatorio ribadisce soltanto quanto già emerso finora “e che è poi stato reso anche in sede di testimonianza dalle altre due persone presenti la sera dell’omicidio – racconta – e cioè che certamente prima dell’omicidio c’è stata un’aggressione a carico di De Vivo per la quale c’è un referto degli operatori del 118 stilato nella caserma dei Carabinieri dove quella sera fu subito portato l’indagato”.

Non va oltre Prencipe. Si chiude nel più assoluto riserbo perché “sono in corso degli accertamenti specifici su tutto quanto è stato detto e ricostruito”. Sul fronte delle indagini dei carabinieri del Ris, terminata la fase preliminare, in questi giorni si dovrebbe procedere con le prime relazioni relative ai dati estrapolati dai quattro cellulari sottoposti a sequestro e dovrebbe iniziare già giovedì gli esami biologici, lo studio dei reperti con tecnica Bpa e i prelievi chimici.

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