Campobasso

Delitto di Natale, colpo di scena: De Vivo chiede di parlare al Pm, domani l’interrogatorio

L'indagato per l’omicidio di Cristiano Micatrotta ha chiesto di essere interrogato dal magistrato inquirente dopo aver reso dichiarazioni spontanee ai carabinieri la notte di Natale. Cosa altro ha da aggiungere? E’ in possesso di informazioni utili alle indagini? Domani sarà ascoltato in carcere. Intanto proseguono anche i rilievi dei carabinieri del Ris sui reperti sequestrati

Colpo di scena nell’omicidio del giovane geometra di Campobasso, Cristiano Micatrotta, ucciso da una coltellata la notte della vigilia di Natale.

Giovanni De Vivo, unico indagato per il delitto e rinchiuso in carcere dal 25 dicembre scorso, ha chiesto di essere ascoltato dal magistrato che sta seguendo l’inchiesta, il pm Elisa Sabusco.

La richiesta di interrogatorio è stata presentata dal legale di fiducia del 38enne, l’avvocato Mariano Prencipe e domani mattina, alle 10, il dj di Campobasso comparirà davanti al magistrato per raccontare la sua versione dei fatti. Non trapelano altri particolari. L’avvocato Prencipe si è chiuso nel più assoluto riserbo.

Il sospettato vuole fornire elementi utili alle indagini? “Non posso assolutamente rivelare nulla, lunedì mattina parleremo con l’autorità giudiziaria e diremo tutto quello che è accaduto e che sappiamo” ha detto sinteticamente l’avvocato Prencipe.

Cristiano Micatrotta è stato raggiunto da un fendente al collo dopo essere intervenuto in una lite che – stando ai racconti dei testimoni – sarebbe iniziata al telefono fra De Vivo e l’amico 32enne di Cristiano, iscritto nel registro degli indagati per il reato di rissa.

Nella concitazione, è saltato fuori il coltello da cucina che ha ferito ad un braccio prima il 32enne e poi ha ucciso con un solo fendente il giovane geometra campobassano che non ha avuto scampo. E’ morto poco dopo durante il trasporto in ospedale.

In alcune dichiarazioni spontanee rese quella stessa notte ai carabinieri, l’indagato ha ammesso di aver incontrato Cristiano poco prima della mezzanotte ma che in realtà l’appuntamento era con il 32enne con il quale aveva litigato al telefono a partire dalle 21.30 per un “questione di droga”. Anche gli altri due testimoni hanno ammesso che il diverbio era sorto per “questioni di stupefacenti”. E’ su questo aspetto che domani De Vivo fornirà maggiori chiarimenti?

Omicidio di Natale, i punti oscuri delle due testimonianze

 

Su questo ed altri interrogativi continuano le indagini degli inquirenti. I carabinieri del Ris da domani avvieranno un’altra settimana di esami e verifiche sui reperti sequestrati. Al momento sono al lavoro sui dati emersi dai quattro telefoni cellulari sequestrati ma già giovedì probabilmente si comincerà con gli accertamenti biologici, lo studio dei rilievi in 3D con la tecnica Bpa e i prelievi per tossicologia. Gli inquirenti auspicano di tirare fuori elementi utili a capire meglio fatti e circostanze di un omicidio che ha lasciato sotto choc un’intera comunità.

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