La decisione

Contagi a Campobasso, non si torna a scuola: sindaco decide la dad per una settimana

Roberto Gravina annuncia che in giornata firmerà l'ordinanza per sospendere le lezioni in presenza negli istititi di ogni ordine e grado, compresi asilo nido pubblici e privati. Una decisione presa, dice, alla luce dell'escalation di casi positivi sia a livello nazionale che locale.

Dopo Trivento, anche a Campobasso il ritorno in classe è stato rinviato. Lo ha deciso questa mattina – 7 gennaio – a tre giorni dalla ripresa dopo le festività natalizie il sindaco Roberto Gravina dopo aver analizzato la situazione epidemiologica nel capoluogo dove sono stati rilevati oltre 500 contagi.

Poco prima delle 10 l’ufficialità della notizia in una nota diramata dal Municipio: “In vista dell’imminente ripresa delle attività scolastiche in città, fissata come da calendario per il prossimo lunedì, e tenuto conto del particolare sviluppo della situazione pandemica a livello nazionale e locale, il sindaco di Campobasso Roberto Gravina adotterà un provvedimento che prevede dal 10 e fino al 15 gennaio la sospensione delle attività didattiche in presenza”. L’ordinanza che sarà firmata in giornata prevede “l’attivazione della dad negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, siano pubblici, parificati, paritari, degli asili nido pubblici e privati, consentendo, comunque, in presenza, le attività destinate agli alunni con bisogni educativi speciali e/o con disabilità previa valutazione, da parte dell’Istituto scolastico, delle specifiche condizioni di contesto ed in ogni caso, garantendo il collegamento on line con gli alunni della classe che fruiscano della didattica a distanza”.

ORDINANZA SOSPENSIONE ATTIVITA’ IN PRESENZA NELLE SCUOLE  

Non è da escludere che, oltre alla situazione epidemiologica, il primo cittadino del capoluogo abbia tenuto in considerazione anche della posizione dei dirigenti scolastici (che fra l’altro dovranno fare i conti con le nuove regole previste dal Governo nell’ultimo decreto) e dei timori di un rischio di un ulteriore incremento dei contagi.

Obbligo vaccinale per Over 50, Green pass base nei negozi e nuove regole per la Dad

Circa 2mila presidi (su 8mila) in tutta Italia hanno firmato nelle scorse ore un appello per chiedere al Governo di sospendere le lezioni in presenza per due settimane. “L’andamento del contagio con la nuova variante del virus – uno dei passaggi della lettera inviata al premier Draghi e al ministro dell’Istruzione Bianchi – colpisce come mai prima le fasce più giovani della popolazione, anche con conseguenze gravi” e “l’ambiente classe è una condizione favorevolissima al contagio. A differenza delle precedenti ondate, già prima della sospensione natalizia abbiamo assistito ad un’elevata incidenza di contagi all’interno delle classi (alunni e docenti, anche se vaccinati)”.

Insomma per il rientro in classe lo screening sulla popolazione scolastica, che anche molti Comuni molisani hanno organizzato, per i dirigenti scolastici non basta. I sindaci invece iniziano a muoversi in ordine sparso e non è escluso che nelle prossime ore anche altre amministrazioni decidano di firmare provvedimenti simili a quelle di Campobasso e Trivento.

Il presidente della Regione Donato Toma, del resto, ha escluso un’ordinanza regionale a differenza del collega campano Vincenzo De Luca. “Sta girando in questi giorni un articolo risalente allo scorso anno, nel quale si parla di ordinanze e restrizioni che riguardano principalmente le aperture delle scuole. Naturalmente queste informazioni sono superate e non più vigenti (attenzione alle date negli articoli)”, ha precisato il governatore. Che quindi ha puntualizzato: “La data di apertura delle scuole è rimasta invariata, quella del 10 gennaio, salvo diverse determinazioni governative dei prossimi giorni, ovvero diverse disposizioni delle autorità sanitarie locali in relazione alle specifiche situazioni.
Sul tema abbiamo chiesto che si esprimesse il CTS, e quindi il Governo, in maniera univoca per tutte le regioni.
Il nuovo decreto-legge del Governo modifica le regole con le quali vengono gestiti i casi di positività in ambito scolastico”.

 

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