Campobasso

Affare ex hotel Roxy, sindaco: “Costi alti per le casse pubbliche, Regione pagherà canone trentennale”

Roberto Gravina 'striglia' il governatore Donato Toma: "Da anni chiediamo chiarezza sul destino dell'edificio e dell'area. Ora si continua a seguire una strada sbagliata: la Regione pagherà un canone per 20-30 anni, remunerando il privato come se si trattasse di un affitto"

L’affare sull’ex hotel Roxy, che la Regione Molise dovrebbe cedere ad un gruppo imprenditoriale che lo scorso 31 dicembre ha formalizzato una proposta sul project financing, non convince il sindaco di Campobasso Roberto Gravina. A suo dire, l’operazione comporterà costi troppi elevati per le casse pubbliche. “Ci stupisce questo modo di operare dell’Amministrazione regionale verso la città. Ci stupisce – le parole di Gravina – che con la mole di finanziamenti pubblici ottenibili in questo periodo e messi in circolo dal Governo in questo particolare periodo storico, la Regione Molise non sia riuscita a immaginare null’altro che l’ennesimo progetto di finanza, che consegnerà, di fatto, ad un privato un luogo pubblico, incidendo tutt’altro che positivamente sulle finanze regionali. Infatti – ha spiegato – si tratterà pur sempre di un’operazione che si prospetta come un’ulteriore attività che prevederà un lungo contratto per il quale la Regione pagherà un canone per 20/30 anni, remunerando il privato come se si trattasse di un affitto, l’ennesimo, senza contare il costo dei parcheggi, probabilmente più elevati di quelli comunali”.

Il sindaco della città capoluogo chiede “un chiarimento ufficiale” al governatore Donato Toma, come aveva fatto pochi giorni fa il consigliere regionale Fabio de Chirico, anche lui esponente del Movimento 5 Stelle.

“La città di Campobasso, e con essa l’Amministrazione comunale, ha avuto modo di conoscere solo in modo indiretto ciò che la Regione Molise pare avere in animo di portare avanti in relazione all’area del Roxy. Ci stupiamo – insiste – di come, senza alcun motivo logico, non si sia voluto condividere nulla di queste intenzioni né con la parte che amministra il capoluogo di regione né tantomeno con la cittadinanza che vive e chiede da anni chiarezza alla Regione Molise sugli intenti e le destinazioni previste per quell’area posta nel cuore della città.

Quel poco che si è riusciti a sapere su ciò che la Regione Molise, attraverso l’ennesimo progetto di finanza, intende calare dall’alto, senza alcun confronto o anche solo informazione diretta con la città capoluogo di regione e i suoi abitanti, si è riusciti a saperlo solo grazie a precise e continue richieste portate nell’aula del Consiglio regionale dai consiglieri del MoVimento 5 Stelle, in special modo, dal nostro consigliere Fabio De Chirico”.

Gravina ricorda che sin dal suo insediamento in Municipio ha chiesto la messa in sicurezza dell’edificio, in stato di profondo degrado e semi distrutto da un incendio. Infine, conclude, “abbiamo auspicato che la stessa Regione dialogasse con la città per giungere ad una decisione definitiva su come intervenire in maniera risolutiva sulla struttura e sull’intera area. Non lascia di certo sereni e indifferenti i campobassani, la circostanza che da allora, da circa 3 anni, si parli solo di uno o più fantomatici progetti di cui ancor oggi si continua a non sapere nulla o quasi.”

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