Problemi con il tracciamento in Molise, dove sono circa 4 mila le richieste pendenti al momento e dove c’è un unico laboratorio in grado di processare tamponi molecolari, quello di microbiologia dell’ospedale Cardarelli. Anche oggi code infinite nelle sedi Asrem del territorio per potersi sottoporre all’unico test in grado di stabilire in maniera precisa se si è positivi o meno.
A Termoli fila di almeno tre ore nella sede di via del Molinello, dove centinaia di persone – in larga prevalenza giovani – sono in attesa di fare il prelievo orofaringeo da inviare poi al Cardarelli. Il Drive Through che era stato allestito vicino l’ospedale di contrada Mucchietti nelle fasi cruciali della pandemia non è entrato in funzione.
In Molise ci sono al momento 900 positivi, e per avere una stima più o meno veritiera del numero di contatti “a rischio” bisogna moltiplicare la cifra per 6, almeno. Questo anche perché i giorni di Natale hanno favorito incontri, assembramenti, vicinanza e abbassato le misure di sicurezza. Significa che almeno 6mila molisani sono in questo momenti “nel mirino” del virus. Potrebbero averlo contratto e sono stati inserite negli elenchi dei medici di base che vengono girati alla Asrem per il tracciamento dei contatti.
Con un unico laboratorio dove si processano i campioni oro-faringei il collasso del sistema è inevitabile, anche se questi sono i giorni che registrano un record di tamponi fatti (ieri circa 1400) oltre che di casi (ieri 211). Il consigliere del Movimento 5Stelle Angelo Primiani lamenta che sia fatto poco o niente per evitare una paralisi annunciata.
“Il fatto che due anni di crisi sanitaria non abbiano insegnato niente a chi è chiamato a garantire la salute pubblica è inaccettabile. Al 30 dicembre 2021, per via di questo lampante dilettantismo, dobbiamo rivivere scenari per nulla diversi da un anno fa, col tracciamento dei contatti saltato ancora una volta e con il personale sanitario costretto a turni massacranti”.
Il direttore generale Asrem Oreste Florenzano ha adottato una delibera per aumentare il numero di medici impegnati nel contact tracing soltanto il 24 dicembre, con un impegno di sole 12 ore settimanali per ogni operatore. “Meglio tardi che mai, ma non basta ancora” la sintesi di Primiani, che non risparmia una critica a Toma: “Dal canto suo, invece, il presidente-commissario Toma si preoccupa della macellazione dei maiali, ma non dei cenoni di fine anno, che rischiano di aggravare le cose facendo scoppiare una vera polveriera”.
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