Atti persecutori

“Ti ammazzo, maledetta”: ora non può avvicinarsi alla ex moglie. Le telefonava anche 200 volte al giorno

Minacciata, pedinata e perseguitata dall'ex marito dopo la fine della loro relazione e un matrimonio già molto difficile. Ora l'uomo non può avvicinarsi alla sua ex moglie e neppure ai luoghi che lei frequenta. Il procuratore D'Angelo: "Solo nel 2021 ci sono stati più di 70 'codici rossi' trattati dalla sezione speciale della squadra mobile di Campobasso".

Arrivava a telefonarle quasi 200 volte al giorno l’uomo che questa mattina, 1 dicembre, è stato raggiunto da una misura cautelare che consiste nel divieto di avvicinamento alla ex moglie e a tutti i luoghi che lei frequenta abitualmente.

Ha davvero dell’incredibile quanto accaduto in un paese della provincia di Campobasso dove dal giorno della separazione, avvenuto a luglio di un anno fa, è iniziato un incubo per una donna diventata la vittima del suo ex marito. La signora, con alle spalle un matrimonio già molto difficile nonostante i due figli avuti con l’uomo, non aveva mai chiesto aiuto e denunciato per paura che lui si vendicasse.

Neppure la fine della relazione è bastata a separare davvero i due ex coniugi: dalla scorsa estate, infatti, l’uomo (che questa mattina si è visto davanti gli agenti della Squadra mobile pronti a notificargli la misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo) ha iniziato a porre in essere tutta una serie di atti persecutori.

Minacce di ogni genere (comprese quelle di morte), molestie, ingiurie, appostamenti e pedinamenti, telefonate che in un solo giorno potevano arrivare anche a 190 e molto altro, insomma, adottava una serie di condotte riprovevoli amplificate anche dall’abuso di alcol. Con una vita così la donna viveva costantemente nella paura tanto da non riuscire più neppure a fare la spesa senza timore di incrociare l’ex marito.

Nicola D'Angelo Procuratore Campobasso

Purtroppo non è un caso isolato, ormai è un racconto di stalkerizzazioni e atti persecutori pressoché quotidiano come evidenzia anche il procuratore Nicola D’Angelo.

“La vicenda in questione – scrive – rappresenta una tipologia delittuosa sempre più frequente negli ultimi anni ed il cui contrasto capillare – tra gli obiettivi di questa procura – è doveroso e necessario anche al fine di prevenire reati più gravi, tanto è vero che solo nel 2021 ci sono stati più di 70 ‘codici rossi’ trattati dalla sezione speciale della squadra mobile di Campobasso.

 

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