Ospedale cardarelli di campobasso

Targa per vittime covid. Il primario di Rianimazione: “La pressione sugli ospedali ci sarà ma Omicron meno letale”

Le persone che hanno perso la battaglia contro il virus ricordate in una targa posta all'ingresso della Rianimazione, una delle 'trincee' dell'hub covid di Campobasso, e donata da una famiglia che ha preferito restare anonima. Il pannello è stato scoperto alla presenza del vescovo Bregantini: "Viene inaugurato oggi, nel giorno del solstizio d'inverno, il momento più buio. Ma chi è guarito è passato dal buio alla luce". Inevitabile fare il punto sulla quarta ondata con il dottor Romeo Flocco: "La crescita dei positivi è esponenziale, la variante Omicron prenderà piede ma per fortuna la terza dose del vaccino sembra efficace".

La ‘guerra’ non è finita. Ma nella trincea della Rianimazione dell’ospedale di Campobasso, hub nella cura dei pazienti covid, c’è la speranza che “i vaccini funzionano, basta guardare i numeri dello scorso anno: circa 120 decessi quest’anno, mille l’anno scorso (come media giornaliera, ndr)“. E poi “dai primi studi scientifici sembra che la variante Omicron sia più contagiosa, ma meno letale“. Parole del dottore Romeo Flocco, da poco designato primario della Terapia Intensiva, reparto in cui purtroppo la malattia provocata dal covid ha spezzato tante vite, anche molto giovani. Come quella di Angela, 39enne di Campobasso, di cui ieri è stato commemorato il primo anniversario della morte.

Le vittime del covid sono ricordate da oggi (21 dicembre) nella targa posta all’ingresso della Rianimazione: una famiglia che ha preferito restare anonima ha voluto donarla anche per ringraziare gli operatori sanitari che si sono spesi con sacrificio contro “la brutta bestia”, come l’ha definita il dottore Gabriele Amicarelli, direttore sanitario dell’ospedale.

“E’ una giornata che dedichiamo ai malati covid, a chi ce l’ha fatta e a chi purtroppo non ce l’ha fatta e alle loro famiglie”, le parole del dottor Flocco.

Targa vittime del covid

“In memoria delle vittime del covid-19 e a sostegno di quanti sono guariti. Con affettuosa riconoscenza a tutti gli operatori e volontari che si sono spesi coraggiosamente nella lotta contro il virus con sacrificio e dedizione”, si legge sul pannello scoperto anche alla presenza del direttore sanitario Asrem Evelina Gollo, della coordinatrice degli infermieri Antonietta Licianci, del neurochirurgo Marilina Niro, di infermieri e oss.

Marilina Niro operatori ospedale Cardarelli

Tuttavia, a differenza dello scorso anno, quando i vaccini erano quasi un miracolo e accedere all’iniezione era considerato un privilegio, in questa quarta ondata c’è una luce nuova. La stessa che ha intriso anche il messaggio del vescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini che ha benedetto la targa: “La inauguriamo oggi, nel giorno del solstizio d’inverno, il momento più buio. Ma chi è guarito è passato dal buio alla luce“, le parole del presule che ha ricordato anche i medici che hanno dato la vita in questa battaglia.

 

Inevitabile fare il punto sulla quarta ondata con il primario della Rianimazione: “Senza dubbio la crescita dei positivi sarà esponenziale, la variante Omicron prenderà piede e per fortuna la terza dose del vaccino sembra efficace anche sulla variante Omicron. Tutti i ricoverati nella nostra realtà non sono vaccinati. La pressione sugli ospedali ci sarà, l’abbiamo affrontata nelle ondate precedenti e siamo organizzati per affrontarla di nuovo”. Il dottor Flocco traccia il solco rispetto alle ospedalizzazioni prima della campagna di immunizzazione: “Il numero di ricoverati è nettamente inferiore, così come è inferiore il numero di ricoverati in Terapia Intensiva e di decessi: quest’anno, a livello nazionale, sono circa 120. L’anno scorso erano circa mille“. Quindi, di fronte dovremmo avere un “periodo meno buio”.

“Siamo pronti, speriamo di riuscire a fronteggiare bene la quarta ondata”, evidenzia anche il direttore sanitario Asrem. “Abbiamo un vantaggio: un’alta percentuale di vaccinati. Quindi, rinnoviamo l’invito a vaccinarsi per se stessi e per la collettività”.

commenta