Turismo balneare

Spiagge, balneatori protestano a Roma. Per ora liberalizzazioni stoppate ma dal 2023 può cambiare tutto

Sit-in davanti al Mise di una delegazione di imprenditori del settore della balneazione. Nessun via libera all’asta dei lidi nella Manovra in approvazione ma una sentenza del Consiglio di Stato obbliga il Governo a preparare le gare. “Combatteremo per difendere il nostro lavoro che va avanti da un secolo”

C’era anche una delegazione di balneari molisani nella giornata di ieri 28 dicembre a Roma, sotto alla sede del Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, dove le associazioni di categoria hanno incontrato i ministri Giorgetti, Gelmini e Garavaglia per discutere della annosa questione delle concessioni balneari che dovranno andare a gara entro il 2023.

Infatti se il Governo Draghi negli scorsi mesi aveva previsto una proroga fino al 2033 delle concessioni esistenti da decenni, una sentenza del Consiglio di Stato dello scorso novembre ha rimesso tutto in gioco. Infatti su iniziativa del sindaco di Lecce Carlo Salvemini il Consiglio di Stato è stato chiamato a pronunciarsi sulla vicenda delle concessioni balneari, sulle quali l’Unione Europea è intervenuta fin dal 2006 con la arcinota Direttiva Bolkestein che prevede la messa all’asta delle concessioni pubbliche e l’irregolarità del regime di proroghe che ha portato a una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia.

Nel nostro Paese infatti i titolari di vecchie concessioni demaniali, cioè beni dello Stato, da molti anni hanno giovato finora di un regime di proroghe concesso dai vari governi che si sono succeduti. A cambiare le carte in tavola è stata per l’appunto la sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito come la proroga delle concessioni possa valere soltanto fino al 31 dicembre 2023 concedendo quindi al Governo circa due anni per preparare le gare pubbliche che promettono di provocare una vera e propria rivoluzione, cambiando proprietà a stabilimenti che in molti casi hanno sempre avuto la stessa gestione.

Proprio per questo motivo i balneatori sono andati a Roma per far sentire la propria voce e per bloccare l’inserimento della liberalizzazione delle spiagge nella Legge di bilancio che è in fase di approvazione in queste ore in Parlamento.

“Con poche ore di preavviso siamo riusciti a organizzare un sit-in sotto al Ministero dello Sviluppo Economico” riferisce il responsabile del Sib Balneari Molise, Domenico Venditti. “La buona notizia è che siamo riusciti a scongiurare l’inserimento della norma nella Finanziaria, visto che non era condivisa dalle associazioni di categoria. L’altro obiettivo raggiunto è l’unità di intenti fra le varie associazioni di categoria che adesso parlano con un’unica voce”.

Secondo Venditti “i ministri, dopo aver ascoltato le nostre ragioni, si sono presi qualche giorno di tempo per discuterne con il Presidente del Consiglio Mario Draghi e poi per avviare un tavolo tecnico nelle prossime settimane che dovrà portare a una legge di riforma delle concessioni balneari”.

Il sindacalista termolese afferma che “i balneatori sono fiduciosi che questo Governo faccia una legge che tuteli le nostre aziende, altrimenti saremo pronti a scendere in piazza e a dare battaglia anche legale, prima in Cassazione e poi alla Corte di Giustizia europea. Se ieri eravamo in poche centinaia a causa delle restrizioni Covid – conclude Venditti -, in futuro siamo pronti a scendere in piazza in decine di migliaia se verranno calpestati i nostri diritti e il duro lavoro che va avanti da decenni e in alcuni casi addirittura da oltre un secolo”.

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