Elezioni di secondo livello

Si vota alla Provincia ma è un test per la Regione: “accordi sottobanco” per le elezioni 2023

Oggi - 18 dicembre - gli amministratori (e non i cittadini) saranno chiamati a scegliere i dieci consiglieri del consiglio provinciale di Campobasso. La campagna elettorale, condotta a 'fari spenti', celerebbe trattative volte a favorire accordi e a raccogliere il sostegno per le prossime sfide elettorali. In realtà il responso delle urne, che si conoscerà domani, consentirà di misurare la forza dell'alleanza giallorossa 'fresca' della vittoria a Isernia e la tenuta della coalizione di centrodestra guidata dal governatore Donato Toma a un anno e mezzo dalle Regionali. Il 16 gennaio altro banco di prova: il voto per l'assise pentra.

Si scrive Provincia, ma se si volta la carta si legge Regione. Alla fine è questo il ‘succo’ delle elezioni provinciali di oggi, sabato 18 dicembre: testare la forza del centrodestra da una parte e dell’alleanza giallorossa (Pd e Movimento 5 stelle) che per la prima volta si misura in una competizione di questo tipo e che ha da poco vinto le amministrative di Isernia.

Alle urne non saranno chiamati i cittadini, ma solo gli amministratori eletti nei Comuni. Del resto, dovreste ricordarlo, la riforma Delrio ha trasformato le Province in enti di secondo livello.

Si vota solo a Campobasso dal momento che i ricorsi hanno fatto slittare le elezioni per la provincia di Isernia: il consiglio dell’ente di via Berta sarà rinnovato il prossimo 16 gennaio.

A Palazzo Magno sarà un duello tra due liste: quella di Pd e M5S si chiama ‘Uniti per la Provincia’, mentre ‘Insieme in Provincia’ è il nome della ‘squadra’ del centrodestra che mantiene in carica il presidente Francesco Roberti (Forza Italia). Il responso delle urne decreterà l’elezione di dieci consiglieri provinciali.

Non coinvolgendo gli elettori, non c’è stata una campagna elettorale vera e propria: niente comizi o appelli al voto. Ma qualcuno è pronto a giurare che nelle segrete stanze dei palazzi sono state messe a punto strategie e intese. “Io ti voto alla Provincia e tu mi sostieni alla Regione”: più o meno questo il senso degli accordi sottobanco. Promesse elettorali al limite del voto di scambio che disegnano l’orizzonte fino al 2023, ossia alle elezioni regionali, il vero obiettivo di molti esponenti politici locali. Rappresentanti di partito, sindaci o consiglieri comunali si stanno spianando un’autostrada per conquistare la ricca poltrona in Consiglio regionale. Ma per entrare a Palazzo D’Aimmo dall’ingresso principale c’è bisogno dei voti sul territorio che si possono ottenere solo tramite i rappresentanti dei Comuni. Sindaci in primis, che probabilmente vedono nell’elezione nell’assise provinciale una sorta di ‘promozione’, di ‘scatto di carriera’.

Diversi primi cittadini hanno deciso di candidarsi alle elezioni provinciali di Campobasso: Carmelina Genovese (Gambatesa) e Pellegrino Nino Ponte (Montorio nei Frentani) sono nella lista Pd-M5S, che fra l’altro annovera Antonio Bartolomeo Petrarca, consigliere di Bojano che per alcuni osservatori politici sarebbe vicino al consigliere di Forza Italia Armandino d’Egidio.

Nello schieramento del centrodestra compaiono invece Orazio Civetta (Ripabottoni), Simona Valente (Campochiaro), Gianni Di Iorio (Tufara). In campo anche alcuni esponenti di Termoli: Vincenzo Sabella (Popolari), Fernanda De Guglielmo (Forza Italia), Oscar Scurti (Pd). In corsa per un posto in provincia ci sono anche diversi consiglieri comunali di Campobasso: Mimmo Esposito (Forza Italia), Alessandro Pascale (Lega), Nicola Simonetti e Antonio Vinciguerra (entrambi Movimento 5 Stelle, con il secondo che è capogruppo nel Municipio del capoluogo). E’ candidata anche Daniela Decaro, anche lei M5S ma eletta a Termoli.

La presenza dei grillini è considerata la ‘pietra dello scandalo’ nel campo avverso: il Movimento 5 Stelle voleva l’abolizione delle Province. E soprattutto la presenza dei pentastellati è senza dubbio in grado di condizionare il voto. Che è ponderato. In pratica, il voto espresso dagli eletti dei Comuni più grandi conta di più. La sola Campobasso è in grado di fare la voce grossa con i venti consiglieri M5S (la ventunesima eletta è passata la misto, ndr) e i quattro consiglieri del centrosinistra. Senza dimenticare la minoranza al Comune di Termoli. L’ago della bilancia potrebbe insomma pendere verso l’alleanza giallorossa: un’eventuale vittoria alla Provincia di Campobasso potrebbe essere il trampolino di lancio verso le Regionali 2023.

Alcuni pronostici delineano il successo della lista Pd-M5S. “Finirà 6 a 4”, sottolinea qualche commentatore. In pratica democratici e grillini conquisteranno sei seggi, quattro andranno al centrodestra. Per sapere se i bookmakers ci hanno ‘azzeccato’ occorrerà aspettare l’esito dello spoglio che avverrà domani, domenica 19. Urne aperte invece dalle ore 8 alle ore 20. Due i seggi allestiti: il Seggio Elettorale numero 1 nella Sala della Costituzione (ingresso in via Milano); il Seggio Elettorale numero 2 nella Sala antistante la Sala della Giunta Provinciale (primo piano ingresso via Roma, 47). Nella Sezione Elettorale numero 1 voteranno gli elettori appartenenti ai Comuni da Acquaviva Collecroce a Montecilfone; nella Sezione Elettorale numero 2 al voto gli elettori appartenenti ai Comuni da Montefalcone nel Sannio a Vinchiaturo.

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