La vicenda in basilicata

Si batte contro l’intitolazione di sala consiliare a un fascista, querelato l’ex assessore Petraroia

Solidarietà da più parti all'ex esponente della Sinistra in Molise. Al suo fianco anche il Pd e Facciolla: "La sua battaglia diventi di tutti. I tentativi subdoli di inneggiamento al fascismo non trovino spazio nelle Istituzioni"

Michele Petraroia querelato per essersi opposto all’intitolazione di una sala consiliare a un personaggio riconosciuto come fascista e squadrista. È la vicenda che vede protagonista, suo malgrado, l’ex assessore regionale molisano, da tempo fuori dalla politica attiva nella nostra regione ma attualmente coordinatore dell’Anpi Basilicata.

A lui stanno arrivando in queste ore attestati di stima e solidarietà per la posizione assunta e per la vicenda giudiziaria che lo vede difendersi dall’accusa di diffamazione.

“L’ex consigliere regionale, coordinatore dell’ANPI Basilicata ed espressione storica della Sinistra molisana è stato querelato e dovrà sostenere un’udienza il prossimo 13 gennaio 2022 davanti al Tribunale di Potenza” scrive oggi il segretario regionale del Partito Democratico e suo ex collega in Giunta all’epoca di Frattura presidente, Vittorino Facciolla.

“Il motivo? Essersi battuto – aggiunge l’esponente dem – affinché la Sala consiliare del Comune di Barile (Potenza) non venisse intitolata ad Andrea D’Andrea, caposquadra della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e comandante della Gioventù Italiana del Littorio”.

“L’antifascismo non è una moda che va e viene a seconda delle epoche storiche – dichiara il segretario regionale del Partito Democratico del Molise Vittorino Facciolla – l’antifascismo è sancito dalla Costituzione italiana ecco perché la nostra Costituzione, le nostre leggi, devono essere applicate anche in questo caso. Esprimo la massima solidarietà e vicinanza, da parte mia e del Partito che mi onoro di rappresentare, a Michele Petraroia, affinché la sua battaglia diventi battaglia di tutti ed i tentativi subdoli di inneggiamento al fascismo non trovino spazio alcuno nei luoghi pubblici sede delle Istituzioni della Repubblica e della Democrazia”.

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