E’ uno dei locali più belli e accoglienti della città, anche grazie all’impronta originalissima data dal materiale di riuso. Qui nulla è nuovo e tutto proviene da qualcos’altro: l’imbottitura delle sedie dalle tute degli operai Fiat, il bancone da vecchie tavole di impalcatura, le decorazioni sono campionature di carta da parati o ante di armadi salvati dal macero.
Il titolare Mauro Natalini, alle spalle sindacato, politica e – svela lui – soprattutto edilizia (“un lungo e duro lavori nei cantieri, dove ho imparato a fare tutto”), è anche il massimo “artefice” di questa meraviglia riciclata dalla A alla Z. Un lavoro di pazienza e passione, improntato alla filosofia del non sprecare nulla e regalare una seconda vita a ogni oggetto del Danzika, in via Polonia. Una esperienza pratica di etica che sposa l’estetica. Perchè l’ecosostenibile può essere – e spesso è – molto più bello del nuovo di zecca.
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