La protesta

Sanità strangolata dal precariato: 180 infermieri e Oss senza prospettive. In Rianimazione rischiano in 15

Ci sono 180 operatori socio-sanitari e infermieri che non potranno essere stabilizzati perché non hanno maturato i sei mesi minimi per accedere al tempo indeterminato: occorre una modifica alla Finanziaria che in questi giorni è all'esame del Parlamento. "Il Governo deve dare risposte", sottolinea la Fials. Il segretario Carmine Vasile si è incatenato davanti al Consiglio regionale: "Se il commissario Toma non può risolvere i problemi tolga il disturbo”.

Sanità al collasso, operatori precari, servizi sempre più ridotti all’osso. Un quadro desolante, soprattutto se lo si proietta al futuro. Il Molise ha un bisogno assoluto di ossigeno, di forze fresche, di sicurezze che al momento si scorgono con il lumicino. La protesta questa volta riguarda una fascia di infermieri, operatori socio-sanitari, lavoratori del settore che si ritrovano senza tutele contrattuali. Eppure combattono ogni giorno la pandemia e tutto il resto, che non è certo poco.

“Ho deciso di incatenarmi simbolicamente perché è ora di dire basta – tuona Carmine Vasile, segretario regionale della Fials –. Le problematiche sono due. Una riguarda il personale assunto a partita iva, e per questo si chiede di riconoscere il periodo in cui hanno lavorato come lavoratori della sanità. Altro problema è il personale assunto a tempo determinato da marzo 2021: se non intervengono correttivi alla Finanziaria, rimane escluso dalle possibili stabilizzazioni non avendo maturato fino a giugno i sei mesi minimi”.

Protesta Fials infermieri Vasile

Problemi su problemi che si accumulano, tanto da far dichiarare che “siamo al limite della sopportazione. Si chiudono reparti, l’emodinamica a Termoli lavora a giorni alterni perché purtroppo mancano i cardiologi, le terapie intensive rischiano di collassare perché gli addetti sono 24 e 15 rischiano di andare via se non viene prorogato loro il contratto. Non possiamo rimandare a casa le persone con un calcio nel sedere, adesso basta. Va bene l’interesse mostrato dai nostri politici ma le rivendicazioni vanno portate a Roma, purtroppo il Governo ha trascurato il Molise”.

Nello specifico, si parla di ben 180 lavoratori tra infermieri e operatori sanitari che al momento non hanno nessuna prospettiva di firmare un contratto a tempo indeterminato. Senza questo personale le corsie degli ospedali saranno ulteriormente svuotate. Ma cosa è successo? Vasile spiega che “è accaduto in Molise perché non c’erano le graduatorie già pronte in Asrem, sono arrivate tardi e quando sono state rapportate alla Finanziaria del Governo purtroppo questo personale non aveva maturato i sei mesi di contratto fino a giugno per la stabilizzazione”.

Protesta Fials infermieri Vasile

Ecco perché “chiediamo al Consiglio regionale, ai parlamentari molisani, di farsi portavoce presso il Governo perché il limite massimo non deve essere più il 30 giugno ma il 31 dicembre 2021, così che i sei mesi vengano prodotti abbondantemente. La nostra lotta va fatta perché dobbiamo sollecitare il commissario alla sanità ad approvare il piano occupazionale grazie al quale si possano assumere le figure professionali che sono fondamentali per far funzionare la macchina. Se questo commissario (Toma, ndr) non può andare oltre lo invitiamo a togliere cortesemente il disturbo”.

Giampaolo Perugini, rappresentante sindacale della Fials Rsu aziendale, aggiunge che “ci aspettiamo dei cambi di passo soprattutto in questa fase in cui abbiamo lavoratori precari che sono impegnati con la loro professionalità in un contesto di pandemia. Il segnale va dato adesso. Si chiede la stabilizzazione degli operatori della sanità che si stanno adoperando, sia all’interno degli ospedali che con il 118 che è in prima linea col pronto soccorso per dare un servizio di qualità ai cittadini. Il Governo deve intervenire per attivare procedure per dare al personale la possibilità di stabilizzare i dipendenti e dare una prospettiva futura in questa regione”.

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