L'odissea dei nostri ragazzi

Positivi e bloccati a Malta, Tommy incoraggia la famiglia: “Ciao ma’, tutto ok. Sono sul giornale”

I sei giovani dell’istituto tecnico “L.Pilla” hanno trascorso la prima notte da “positivi” nell’appartamento che gli è stato consegnato dopo l’esito del tampone molecolare. Il racconto di Tommaso Minervino, 17 anni: “Per fortuna siamo vaccinati, sono certo che questo ci aiuta a stare bene. Trascorreremo qui le nostre vacanze di Natale, soli e senza famiglie”

Tommaso, 17 anni, quando risponde al telefono ha la voce chiaramente giù di tono. E’ rattristato e insofferente, insieme agli altri cinque compagni di scuola, di dover rimanere lì, a Malta, almeno fino al 31 dicembre.

Dopo un mese di studio e lavoro, speravano di rientrare a Campobasso con gli altri 34 del gruppo “Leopoldo Pilla”. E invece per loro non c’è stato alcun check-in ma un dietrofront a causa dell’esito positivo del tampone molecolare a cui si sono sottoposti prima di partire seguendo tutta la nuova procedura in vigore dal 16 dicembre scorso.

Tommaso è anche un po’ arrabbiato “perché non ce lo aspettavamo, non avevamo alcun sintomo, insomma non avremmo mai immaginato. Infatti – racconta – quando hanno comunicato il risultato positivo del test rapido, tutti eravamo certi che ci fosse un errore.  Poi è arrivata la conferma del molecolare e siamo rimasti disorientati, ovviamente. Abbiamo atteso che ci dessero le indicazioni da seguire e abbiamo iniziato il nostro isolamento. Noi 4 ragazzi siamo in un alloggio abbastanza spazioso, mentre le altre due ragazze, nostro compagne, sono in un’altra stanza”.

E’ un ragazzo coraggioso Tommaso. Responsabile e consapevole. E si avverte quando al nostro “Come stai?”, a stretto giro replica: “Bene, siamo tutti vaccinati. Al di là di un po’ di raffreddore non abbiamo altro”. Diciassette anni e sottolinea con accortezza l’importanza di aver fatto la doppia dose di vaccino “che ovviamente non ci tiene fuori dal rischio di contagiare o di essere contagiati, come per tutti i vaccini. Ma ci allontana dai rischi di un ricovero in ospedale”.

Stanno tutti bene, morale a parte: “Non vedevamo l’ora di tornare a Campobasso. Il Natale, il Capodanno – continua a raccontare Tommaso – sono momenti che aspettavamo con trepidazione dopo questi anni di distanza da tutto e tutti. E invece, ironia della sorte, è andata peggio”.

Quando sono partiti per il progetto Erasmus Plus, che ha selezionato gruppi di studenti in Molise ma anche di altre regioni (erano circa duecento nel Campus di Malta) questi ragazzi non immaginavano certo di rimanere bloccati sull’isola a causa del Covid. Un destino che lo accomuna ai colleghi che – sempre su Malta – sono rimasti bloccati per intere settimana a luglio scorso.

Oltre loro “ci sono anche altri coetanei di altri paesi, contagiati dal covid e come noi, sono in isolamento. Nella nostra camera – continua Tommaso – abbiamo il necessario per prepararci da mangiare e sappiamo che si stanno organizzando per la consegna della spesa a domicilio”.

Il prossimo tampone lo faranno il 31 dicembre “Sì – dice – dovranno passare due settimane prima di essere nuovamente sottoposti al test molecolare e sperare che sia negativo, altrimenti la vedo dura…”.

Nel frattempo i contatti con le famiglie sono continui. Mamma, papà, i fratelli, costretti a Campobasso e preoccupati, per quanto consapevoli della stoffa dei loro ragazzi. “Ho sentito la mia famiglia  – racconta Tommaso – e mi spiace molto. Sono chiaramente preoccupati. Ma approfitto per dire a mamma che deve stare tranquilla: adesso sono anche sul giornale ”. E ride Tommaso. Prova a sdrammatizzare quel sentimento di angoscia che inevitabilmente affiora appena il pensiero si concentra sui suoi affetti più cari: i genitori ma anche gli amici. Che tuttavia non fanno mancare il loro sostegno a nessuno del gruppo del “L.Pilla”. Sui social sono tanti i messaggi di vicinanza e di sostegno: “Dai ragazzi, vi aspettiamo”. Eh sì, forza ragazzi. 

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