I dati e le emozioni

Nuovo ricovero no vax in Rianimazione. Florenzano: “Ci sentiamo tutti più sconfitti”

C’è un nuovo ricovero in Rianimazione, rispetto ai 3 di cui già si aveva contezza. “È dura certi giorni. È dura quando, scorrendo il report dei ricoveri ti imbatti nella colonna che dice se i pazienti in reparto sono vaccinati oppure no. I dati sono impietosi: su 4 in Rianimazione, 3 sono i non vaccinati e l’unico con vaccino ha altre patologie serie”. Sono le parole del Direttore Generale Asrem, Oreste Florenzano, che in un post facebook ha manifestato tutto il proprio umano dolore per quello che non va, e che potrebbe andare diversamente grazie ai vaccini, a disposizione di tutti noi.

Florenzano ph Regione Molise

La conferma dalla sua voce: un altro paziente è stato nelle ultime ore intubato, rispetto alle 3 che fino a ieri (come dice il bollettino serale) erano ricoverate nel reparto di Terapia Intensiva. Ora se ne è aggiunto un altro, che non si sa per quale motivo ha scelto di non vaccinarsi.

Purtroppo quando si conoscono sulla propria pelle gli effetti a volte è troppo tardi. Come nel caso del 39enne di Trento che ha perso la vita di recente. Le storie sono tante, ma alcune finiscono per simboleggiarne tante altre. Dal Corriere leggiamo che “il 39enne non era immunizzato e sebbene i famigliari si trincerino dietro il silenzio, la sua pare fosse una scelta. Era padre di due bambini. L’Azienda sanitaria spiega che aveva altri gravi problemi di salute, ma forse, proprio per questo, la vaccinazione avrebbe potuto ridurre l’impatto della malattia sul suo organismo”.

È dura, dice Florenzano, certi giorni. “È ancora più dura quando a varcare la soglia della Rianimazione sono pazienti fragili che purtroppo hanno scelto di non fare il vaccino. Qualcuno ha scelto, per proprie motivazioni, di non usare l’arma che la scienza medica ci ha dato per combattere questo virus subdolo e aggressivo.

È inevitabile: pensi a quella persona, giovane, che ha tanto da dare alla vita e che, invece, è attaccato ad un respiratore. E ti chiedi perché. Ti chiedi ‘e se avesse fatto il vaccino?’

Pensi ai motivi, alle paure, all’informazione distorta, alla diffidenza indotta. Le ragioni di quel NO davanti a Vax sono milioni e tutte rispettabili. Non è una battaglia di fronti opposti. Non è ideologica. Qui si tratta di salvare vite. Una ad una. Una dopo l’altra.

Pensi che la storia del paziente di Rianimazione è la stessa di tanti che scelgono di non vaccinarsi. Hanno le armi spuntate contro il virus, finiscono in ospedale, finiscono intubati”.

Difficile non interrogarsi, da giornalisti, sui motivi che possano aver convinto alcune persone a intraprendere una insensata battaglia contro il vaccino, strumento da sempre sinonimo di salvezza.

“Ogni giorno – continua il DG Asrem – a guidarmi è la scienza, la razionalità, l’obbligo morale di operare la scelta più giusta valutando le informazioni a disposizione.

Eppure oggi, quando ho letto quel report, mi sono spogliato della razionalità e ho ‘pensato col cuore’. Avrei voluto che quel vaccino fosse stato fatto. Che la scelta fosse stata diversa. Che le circostanze fossero differenti. Ci siamo sentiti tutti un po’ più sconfitti oggi.

A chiunque stia combattendo contro il Covid auguro di vincere. Ho scelto di raccontare questa storia e queste emozioni perché non sia tutto inutile. Perché questo senso di frustrazione si trasformi in energia per vincere la guerra.

L’unico modo è il vaccino. Rinnovo l’appello: Vacciniamoci tutti!”   (rm)

 

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