Verso le regionali 2023

Pd rilancia sfiducia a Toma: “Nel 2022 stacchiamo la spina. Sono andati via altri 14mila giovani”

In una regione che registra l'aumento di export e turismo manca "un governo capace. Bisogna azzerare tutto e ripartire": ne sono convinti i consiglieri dem Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla che oggi hanno incontrato la stampa

Il 2022 dovrà essere l’anno decisivo per staccare la spina al presidente della Regione Molise Donato Toma. Il Partito democratico rilancia la sfiducia al governatore – la cui legislatura si concluderà nel 2023 – e torna a rivolgersi al centrodestra: “Dobbiamo azzerare e ripartire“. Parole del capogruppo dem in Consiglio regionale Micaela Fanelli che oggi (28 dicembre) proprio davanti a Palazzo D’Aimmo ha incontrato la stampa assieme al collega Vittorino Facciolla.

Non è stata la classifica conferenza di fine anno, gli esponenti del Pd non hanno soltanto elencato le principali iniziative svolte nell’assise regionale (trasporti più sicuri, riduzione dei costi della macchina amministrativa, difesa dei servizi sanitari solo per citarne qualcuno) a circa un anno e mezzo dalle prossime Regionali. “Serve un Governo che sappia governare” mentre “il governo Toma ha fallito”, dicono convinti.

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La conferenza è stata anche un momento di analisi dei dati economici: aumentano export (+26% con agroalimentare, automotive e soprattutto materiale di escavazione, a fronte di un meno 9.7% nazionale) e turismo, ma “il Molise perde 14 mila giovani fino al 2065, una città come Venafro (scendendo a 236mila abitanti residenti nel 2065)”, sottolinea Micaela Fanelli. Purtroppo “i nuovi nati non avranno servizi” dal momento che “nel periodo 2010/2019 infatti si perdono quasi il 35% (1286) degli addetti del settore pubblico. Cresce la povertà assoluta e relativa dopo il covid e in modo più forte che altrove. Cioè aumentano le disuguaglianze in Italia”. Tuttavia, “in Molise crescono di più. Anche e soprattutto per i più deboli. Per chi ha bisogno di assistenza. E per i giovani, le donne, chi viene espulso dopo i 50 anni dal mercato del lavoro”.

Fanelli cita il rapporto Svimez e i dati Istat. Il quadro è nerissimo e per questo il governo regionale “dovrebbe programmare meglio il futuro, dovrebbe farlo con competenza e innovazione”. Il capogruppo dem cita anche quanto accaduto ieri in Consiglio regionale, quando la maggioranza ha approvato rendiconto e assestamento di bilancio nonostante i pareri negativi del collegio dei revisori. “Sicuramente quindi ci sarà l’ennesima bocciatura del Governo e impugnativa alla Corte Costituzionale, come già successo nei recenti casi”, profetizza la consigliera regionale.

Altra nota stonata: la carenza dei servizi per anziani, disabili, centri di assistenza. Per non parlare della sanità: “La Calabria ha ottenuto qualche passo avanti sul decreto fiscale, noi siamo al palo. E il Piano operativo sanitario 2019-2021 ha tagliato ulteriormente i servizi”.

“Non c’è nessuna strategia di programmazione e lo vediamo in particolare sulla sanità”, insiste Facciolla. “Il Governo mette risorse per la medicina territoriale e la Regione Molise non è in grado di utilizzarle”. Quindi, “bisogna mandare a casa Toma e gli inetti prima che sia troppo tardi”. Lo sguardo è al 2022, quando si capirà anche se il Pd sarà il perno di una nuova ‘squadra’ alternativa al centrodestra e con quali alleati per vincere le Regionali 2023.  

 

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