Proiettati nel futuro

Fondi Pnrr: al Molise 416 milioni per strade, rete idrica, ferrovie e ‘rivoluzione verde’

Il Ministero delle Infrastrutture ha assegnato le risorse. Ora bisogna presentare le richieste di finanziamento. Soldi destinati anche ad aree interne e abitazioni.

Pnrr. Una sigla diventata più famosa di quelle sindacali, a momenti più conosciuta delle squadre di calcio di serie A. Parliamo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, tramite il quale l’Unione Europea ha assegnato 191,5 miliardi di euro all’Italia ai quali vanno sommati quelli previsti dal piano nazionale per un totale di 235 miliardi. Un bel po’ di soldi per un rilancio organico post Covid, fatto di riforme strutturali, di cambiamenti se vogliamo epocali. Soprattutto sulle politiche legate ai cambiamenti climatici.

Ebbene, il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili (Mims) ha definito gli atti di ripartizione e di assegnazione delle risorse per oltre 60,1 miliardi, un valore pari al 98% del totale di sua competenza (61,4 miliardi). I soggetti attuatori destinatari delle risorse sono: Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), responsabile di investimenti pari a 35 miliardi di euro (57,%), le Regioni e gli Enti territoriali, cui sono assegnati 13,4 miliardi di euro (21,9%), i concessionari e società di gestione, cui competono interventi per 7 miliardi (11,4%), le Autorità di Sistema Portuale, responsabili di investimenti per 3 miliardi (4,9%), le imprese e altri soggetti economici (1,6 miliardi, pari al 2,5%), i Provveditorati Opere Pubbliche del Mims (1,4 miliardi, pari al 2,3%).

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Com’è messo il Molise? Quale fetta di questo pacchetto di aiuti andrà alla nostra regione e come saranno usate le risorse? Diciamo innanzitutto che si parla di 416 milioni e 300mila euro, così suddivisi: 210 per le infrastrutture della mobilità sostenibile, 107,5 per la cosiddetta rivoluzione verde e transizione ecologica, altri 98,8 per “coesione e inclusione”.

Andando per gradi, la porzione più grande della torta sarà investita in opere ferroviarie e strade sicure, argomento particolarmente sensibile per le condizioni pessime in cui versano la maggior parte delle arterie stradali e ferroviarie regionali. Con 210 milioni si spera di poter ammodernare quanto esistente.

Passando alla transizione ecologica, sui 107 milioni 36 saranno destinati agli invasi e alla gestione sostenibile delle risorse idriche. Anche qui, la vetustà delle condotte idriche implica un intervento massiccio nei prossimi anni. In base allo schema di decreto approvato dalla Conferenza Unificata, il 40% delle risorse destinate alla tutela delle risorse idriche (360 milioni di euro) è destinato prioritariamente alle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna).

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Parentesi importante: le richieste di finanziamento dovranno essere presentate dagli Enti di Governo d’Ambito in due finestre temporali: entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’Avviso sulla Gazzetta Ufficiale (dotazione finanziaria prevista di 630 milioni) ed entro il 31 ottobre 2022 (dotazione finanziaria di 270 milioni). Gli interventi finanziabili comprendono, tra gli altri, l’installazione di strumenti tecnologici per la misura delle portate, delle pressioni e dei livelli d’acqua nei serbatoi, la modellazione idraulica della rete, la pre-localizzazione delle perdite tramite metodi classici e innovativi, come radar, scansioni da satellite, interventi di manutenzione straordinaria, l’installazione di ‘contatori intelligenti’ per la misurazione dei volumi consumati dall’utenza.

57 milioni andranno invece al rinnovo di autobus (25,5), di treni (6,8) e alla mobilità ciclistica (altri 25). Mentre 14 sono riservati all’edilizia residenziale pubblica.

C’è infine il capitolo ‘coesione e inclusione’. Qui il riferimento va alla rigenerazione urbana, al miglioramento della qualità dell’abitare: 60 milioni al Molise per il Programma innovativo (Pinqua). 28 milioni e 800 mila euro alle aree interne, sia per le Zes (Zone economiche speciali) che per le strategie nazionali ad ampio raggio.

Le risorse che devono ancora essere assegnate dal Ministero delle Infrastrutture ammontano a 1,2 miliardi e riguardano i progetti per la sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto stradale e ferroviario (530 milioni), il monitoraggio tecnologico di ponti e viadotti su strade statali e autostrade (450 milioni) e la digitalizzazione dei sistemi di logistica (250 milioni). Le assegnazioni relative a tali progetti, di particolare complessità, avverranno nel corso del primo trimestre del 2022.

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