La pandemia vista dal regno unito

Feste a Londra in pandemia, il racconto dei molisani: “Per la prima volta zero turisti e negozi vuoti”

La testimonianza di una famiglia che ha trascorso le festività nella capitale del Regno Unito dove la pandemia forse fa solo in apparenza meno paura: "Ci sono pochissime restrizioni, a differenza della Scozia e del Galles, ma quest'anno si notano gli effetti della pandemia: nemmeno Trafalgar Square era affollata nonostante il periodo di shopping natalizio".

Una delle prime differenze con il nostro Paese riguarda il costo dei tamponi: “Qui l’antigenico rapido costa 50 euro“. Nessun prezzo calmierato a Londra, capitale del Regno Unito dove quasi ogni giorno si registrano numeri record sui nuovi contagi accertati. A Londra ha trascorso qualche giorno di vacanza una famiglia molisana che, in occasione del Natale, è andata a trovare i parenti che qui vivono. Non c’è lockdown nè sono in vigore altre restrizioni in Inghilterra “anche perchè il Governo non intende forse pagare ristori alle attività economiche”. Insomma sembra quasi che la pandemia non esista. “In tv non vengono trasmessi programmi di approfondimento, i telegiornali parlano del covid pochi minuti“, osserva Agostino, il capofamiglia, che a Londra si trova con la moglie e con i figli. “Certo, qui al di là dei tantissimi contagi, è basso il numero dei ricoveri e dei decessi”.

Ma la paura c’è: perfino la regina Elisabetta ha deciso di annullare il pranzo di Natale con i membri della famiglia reale a Windsor a causa della recrudescenza del virus e della variante omicron.

Probabilmente sono più le attività economiche ad ‘accorgersi’ del virus: “Non ci sono turisti, non ci sono stranieri. C’è poca gente in giro, strade e negozi sono deserti. Probabilmente questo Natale c’è stato un crollo delle vendite”. Negli anni passati, in questo periodo, Londra era affollata di visitatori. Le vie dello shopping, i grandi centri commerciali erano pieni di persone impegnati negli acquisiti natalizi. “In questi giorni perfino a Trafalgar Square si poteva camminare tranquillamente, senza la ressa”, racconta ancora inviandoci le foto che vedete. Uno dei due scatti è una delle strade più famose di Londra: è semideserta nonostante la fotografia sia stata fatta in uno degli orari di punta.

“Piuttosto – aggiunge il molisano – ho notato tanta gente in coda davanti alle banche o al centro vaccinale. In Inghilterra la campagna di immunizzazione non ha avuto lo stesso andamento dell’Italia”. E forse ora anche gli inglesi si stanno accorgendo dell’importanza del vaccino.

Attualmente le restrizioni imposte dal premier britannico Boris Jhonson sono molto blande: mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi e sui mezzi di trasporto. “All’aperto è indossata da pochissime persone”. Per il resto, “non ci sono limitazioni per pranzi o cene in famiglia come hanno fatto Scozia e Galles”.

Oggi la famiglia rientrerà in Molise. “Dobbiamo fare prima un tampone che qui costa 50 euro”, spiegano. “In Italia la situazione com’è?”, ci chiedono. Sicuramente non dovranno fare le ore di fila che si registrano invece negli hub italiani dove il sistema di tracciamento è completamente saltato.

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