Dopo la beffa dei turni

Emodinamica, nuovo capitolo davanti ai giudici: “Asrem ha disatteso impegno assunto, il disservizio è diventato cronico”

Il reparto al San Timoteo continua a essere in fortissima sofferenza. Nessuna soluzione alternativa è stata adottata per tamponare l’emergenza. Sono 27 i cardiologi in servizio in Molise nella pubblica sanità, così divisi: 12 a Campobasso, 8 a Isernia (dove tuttavia il reparto di Emodinamica è stato soppresso) e 7 a Termoli. Di questi soltanto due sono specializzati in Emodinamica. Ma nessun emodinamista è stato mandato a Termoli. Arriva il terzo ricorso. motivato dall'urgenza - davanti ai giudici del tar firmato dagli avvocati Pino Ruta, Massimo Romano e Margherita Zezza.

Emodinamica, la battaglia non si arresta. La guerra a colpi di carte bollate, ricorsi e impugnazioni non può fermarsi. Il reparto capace di salvare la vita delle persone, l’unico dove possono essere praticate d’urgenza angioplastiche, interventi cardiaci in caso di infarto, dove si prendono in cura gli ictus, funziona a singhiozzo: oggi sì, domani no. La situazione “provvisoria”, che ha spinto finora il Tribunale Amministrativo a non accogliere ricorsi ritenendo che la situazione fosse appunto limitata nel tempo, è diventata definitiva. E’ un fatto: il reparto è attivo a giorni alterni, e non potrebbe essere diversamente visto che gli emodinamisti sono soltanto due e gli infermieri, anche loro, solo due. E visto che nessun “rinforzo” è stato mandato al San Timoteo di Termoli.

Allora perché, durante l’udienza del 15 dicembre davanti ai giudici del Tar, l’avvocato che rappresenta gli interessi di Asrem ha dichiarato – con testuali parole (messe agli atti) – che “il servizio di Emodinamica con decorrenza dal giorno 16 sarà attivo per il periodo del mese di dicembre”?

I ricorrenti, a cominciare dal sindaco di Termoli Francesco Roberti fino all’ultimo consigliere della sua maggioranza, si sono fidati. Hanno annunciato il ripristino del servizio e diffidato Asrem, salvo poi scoprire, all’indomani dell’ordinanza del Tar, che anche la seconda metà del mese di dicembre era scoperta. Oltre 70 le ore di servizio non garantite, impossibile peraltro da garantire con il personale in servizio al San Timoteo. Ma nessuna soluzione alternativa è stata adottata nemmeno per tamponare l’emergenza. Nessun trasferimento dal capoluogo di regione o da Isernia, nemmeno temporaneo. Sono 27 i cardiologi in servizio in Molise nella pubblica sanità, così divisi: 12 a Campobasso, 8 a Isernia (dove tuttavia il reparto di Emodinamica è stato soppresso) e 7 a Termoli. Di questi soltanto due sono specializzati in Emodinamica.

La Asrem – la sintesi di uno dei motivi aggiunti nel nuovo ricorso fatto in urgenza – “dispone di un numero di cardiologi emodinamisti sufficiente a garantire la continuità assistenziale h24 dei servizi di emodinamica nei presidi ospedalieri nei quali è stata prevista, cioè Campobasso e Termoli”. Eppure nessuno da Campobasso è stato mandato a Termoli, a differenza di quanto accaduto anni fa quando, in forza di ordini di servizio, gli emodinamisti del San Timoteo (che all’epoca erano molti di più) sono stati mandati a dare una mano ai colleghi del capoluogo.

Gli avvocati Pino Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano chiedono al Tar di accogliere il ricorso per una serie di motivi aggiunti e di annullare immediatamente gli atti impugnati anche inaudita altera parte, cioè senza convocare la controparte. E questo visto il pericolo che un servizio a macchia di leopardo comporta, tanto più in un contesto segnato da chiusura dei presidi di guardia medica di diversi comuni bassomolisani, dalla protesta degli operatori del 118 che non si vedono riconosciuti i rimborsi, dalla mancanza di un elisoccorso che potrebbe accelerare i trasporti di pazienti affetti da patologie tempo dipendenti fino al Cardarelli.

Sindaco e maggioranza di Termoli non esitano a definire “illegittima” la condotta della Asrem, che è stata anche diffidata: dovrà spiegare entro 45 giorni che cosa è accaduto per evitare – questo il presupposto che si evince dall’ordinanza del Tar – che quello che è accaduto (cioè turni scoperti) non si ripeta. Un aspetto che assorbe anche il caso di presunta malasanità relativo al 58enne di Termoli che la sera del 2 ottobre 2021, durante un turno di emodinamica scoperto, ha accusato i sintomi di un grave infarto del miocardio. E’ deceduto quindici giorni dopo, nell’ospedale di San Giovanni Rotondo dove è stato trasferito ore dopo perché a Campobasso non c’era posto.

Emodinamica, Asrem cambia le carte in tavola e non copre i turni. Nuovo ricorso al Tar Molise

L’attività di Emodinamica, unità salvavita preposta all’intervento su pazienti colpiti da infarto o ictus, deve essere continuativa, e lo stabilisce la legge. Ma in questo caso la operatività 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 non è stata garantita. I legali Ruta, Romano e Zezza rimarcano che sono state violate le disposizioni del Piano Operativo sanitario tanto contestato, quello 2019-2021, nel quale si legge: “Nel presidio ospedaliero di Termoli è mantenuta la cardiologia con emodinamica. Il presidio si connota infatti per rilevanti volumi di attività in tale disciplina in particolare con riferimento alle procedure endovascolari terapeutiche e diagnostiche, con capacità attrattive anche per pazienti residenti nelle regioni confinanti”.

Insomma, il Pos dice che Emodinamica è indispensabile e serve addirittura ai residenti delle aree extra Molise, e gli atti pratici di fatto la riducono a mezzo servizio. Una illegittimità, per gli avvocati e i ricorrenti, che emerge in tutta la sua forza attraverso la cronicizzazione del disservizio. “Una misura che doveva essere transitoria alla prova dei fatti è divenuta stabile” sintetizza con efficacia Pino Ruta.

Non è escluso, visto come sono andate le cose finora, che la materia possa diventare anche oggetto di una denuncia alla Procura della Repubblica. Ora si è in attesa di vedere come (e quando) risponderanno i giudici del Tar.  MV

 

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