Termoli

Emodinamica, turni ancora scoperti. Si sapeva prima del Tar, ma evidentemente il “teatrino” della guerra all’Asrem fa comodo

Che i turni sarebbero rimasti ancora scoperti era stato comunicato dal 14 dicembre. Ciononostante il Tar ha ritenuto che il pericolo non esistesse più, e nè l'Asrem nè i ricorrenti l'hanno fatto notare. Ma possibile che nessuno sapesse? E che succede ora, biosgna aspettare la prossima vittima?

Il servizio di Emodinamica del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Termoli non funziona regolarmente. Fino alla fine dell’anno ci sono diversi turni scoperti, compreso quello di oggi pomeriggio 20 dicembre. Insomma l’esatto contrario di quanto dichiarato da avvocati e amministratori e persino, indirettamente, dai giudici del Tar.

E questo perché non ci sono medici, non ci sono infermieri a sufficienza, non è stato attivato alcun accordo per far arrivare personale da altri ospedali, senza contare che il Molise non dispone di un’elisuperficie e quindi anche i trasferimenti rischiano di impiegare troppo tempo per salvare vite. Ma il vero guaio è che il reparto di Cardiologia è ridotto all’osso.

Dietro i turni scoperti di Emodinamica c’è una carenza di personale che non si risolverà con la bacchetta magica. Medici e infermieri del reparto sono allo stremo. Soltanto due gli emodinamisti in servizio a Termoli, invece dei 4 (minimo) necessari. E due anche sono gli infermieri, che dovrebbero essere almeno sei. C’è un’atmosfera di amarezza, unita alla sensazione (legittima) di essere stati perfino un po’ strumentalizzati.  Loro sono i primi a sapere quanto può essere complicato portare avanti un reparto salvavita, stretegico nelle patologie tempo-dipendenti in riferimento soprattutto a infarti e ictus, senza le risorse necessarie. Due medici invece dei quattro necessari, due infermieri invece dei sei previsti: impossibile chiedere loro di fare miracoli.

Da Campobasso, dove c’è una emodinamica che può contare su 4 emodinamisti (non basta il cardiologo per assolvere alla mansione, bisogna essere in possesso di un’apposita specializzazione) non è arrivato nessuno. E nessuno arriverà nei prossimi giorni: da oggi e fino al 31 dicembre sono scoperte oltre 70 ore a Termoli.

Ospedale San Timoteo

Che significa? Che in sostanza potrebbe succedere di nuovo quello che è già accaduto nello scorso ottobre, quando un 58enne termolese è morto d’infarto, forse anche perché all’ospedale di Termoli non c’era un emodinamista a soccorrerlo e quando è stato trasferito a San Giovanni Rotondo, alcune ore dopo i sintomi, era troppo tardi. All’indomani dell’ordinanza del Tar è stato fatto passare un messaggio sbagliato ai cittadini, ovvero che il servizio era stato ripristinato e perfino integrato con la copertura dei turni H24, o forse è stata realizzata un’operazione di facciata sulla pelle dei cittadini.

Già, perché la sospensione di reperibilità medica per i turni dal 16 al 31 dicembre firmata dal primario del reparto di Cardiologia, dottor Erminio Calgione, porta la data del 14 dicembre. Il giorno prima delludienza al tar Molise. Ora, possibile che nessuno sapesse nulla? Possibile che i ricorrenti, sindaco, assessori e consiglieri comunali, molti dei quali hanno strette conoscenze all’interno dell’ospedale o sono addirittura dipendenti Asrem, sapessero nulla di tutto questo? Possibile che agli avvocati curatori del ricorso non fosse arrivata voce che il disservizio sarebbe proseguito? E l’Azienda sanitaria regionale, da parte sua, perchè ha fatto finta di niente?

È vero, come ha sottolineato il dg Oreste Florenzano ieri, che dall’Asrem non era arrivata alcuna garanzia di ripristino del servizio. Tuttavia il ricorso insisteva proprio sul fatto che “il Direttore della Unità operativa di Cardiologia del P.O. “San Timoteo” di Termoli ha reiterato la previsione di parziale inattività della reperibilità medica emodinamica per alcune fasce orarie e giornate, stavolta per il periodo dal 1° dicembre 2021 al giorno 16 dello stesso mese”.

Quindi i giudici del Tar, nella loro sentenza del 15 dicembre, hanno dato per scontato che dal 17 dicembre sarebbe tornato tutto regolare respingendo l’istanza cautelare, mentre l’Azienda sanitaria non ha fatto notare nemmeno che il giorno prima della discussione del ricorso era già stata ufficializzata un’ulteriore sospensione del servizio. Al danno la beffa: il Tar ha fissato l’udienza di merito al prossimo 8 giugno, una data che suona paradossale alla luce di quanto accadendo e di un disservizio che rischia di prolungarsi ancora.

Una situazione ai limiti dell’incredibile che però si ripercuote sulla pelle, o meglio sulla salute dei cittadini. Cosa dovrebbe accadere adesso, presentare un ulteriore ricorso al Tar? Sarebbe grottesco.

È invece del tutto evidente che sebbene l’Asrem abbia un mese e mezzo per mettere nero su bianco come mai si è presentato quel disservizio e cosa è stato fatto per evitarlo, al momento non si intravede alcuna volontà reale di risolvere la carenza di medici emodinamisti al San Timoteo di Termoli, né coi concorsi né tantomeno con lo spostamento di qualche professionista da Campobasso sulla costa.

L’Amministrazione Roberti si è intestata una vittoria che si è scoperta essere una vittoria di Pirro, dimenticando che il commissario della sanità molisana da qualche mese è Donato Toma, esponente dello stesso partito del sindaco di Termoli.

Nessuno intanto ha provato a suggerire un’altra via, quella dell’esposto in Procura. Se Emodinamica non è garantita, non si profila l’ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio? Se un uomo è morto perché le cure nei suoi confronti sono arrivate troppo tardi rispetto ai normali standard del servizio sanitario nazionale, possibile che nessuno debba essere chiamato a risponderne?

SdL e MV

 

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