Si è discusso oggi al Tribunale Amministrativo Regionale il ricorso presentato dal Comune di Termoli – attraverso gli avvocati Pino Ruta, Massimo Romano e Margherita Zezza (in foto sotto) – avverso la sospensione ‘a singhiozzo’ del servizio di Emodinamica all’ospedale di Termoli per il mese di dicembre. “Fra due giorni avremo la decisione del Tar”, così l’avvocato Ruta.
Il ricorso – il secondo presentato da sindaco e consiglieri termolesi dopo la bocciatura del primo presentato a novembre – si è basato su ‘motivi aggiuntivi’ rispetto al precedente, rigettato il 20 del mese scorso. Tra le ragioni del no alla sospensiva, anche il fatto che il provvedimento Asrem (quello della riduzione dei turni che conseguentemente ha chiuso per giorni interi il servizio di Emodinamica) aveva di fatto già dispiegato i suoi effetti. Come a dire che ormai una sospensiva non aveva più senso.
“Stavolta abbiamo in primis chiesto una riduzione dei tempi, e difatti il ricorso è stato discusso oggi, 15 dicembre”, spiega a Primonumero il legale. Ma è abbastanza chiaro che anche stavolta non ci sarà alcuna sospensiva perché quando arriverà la decisione – anche in questo caso – il provvedimento avrà già dispiegato i propri effetti. E poi c’è una novità sostanziale. In dibattimento la controparte, cioè l’Asrem, attraverso i propri legali ha ‘promesso’ che da domani verrà ripristinato il servizio e non solo: ha anche garantito che a breve (ma nessuno può sapere al momento cosa questo possa significare) Emodinamica a Termoli funzionerà h24: in sostanza anche durante la notte tutti i giorni.
Quello che è stato ‘contestato’ dai ricorrenti è il fatto che il provvedimento Asrem è reiterato da 4 mesi. “Non sussiste la eccezionalità e la temporaneità di un provvedimento se questo viene riproposto mese per mese”, oltre alla evidenza che un servizio quale quello di Emodinamica “va garantito h24 per la sua natura”, ovvero per il fatto che le patologie per le quali questo interviene sono tempo-dipendenti. Il fattore tempo è insomma dirimente per la trattazione dei casi (ictus, infarti ecc.) e di conseguenza per il diritto alla salute delle persone.
Il nuovo ricorso contro il provvedimento adottato dall’Asrem il 30 novembre scorso e con il quale è stata disposta la sospensione del servizio presso l’ospedale di Termoli fa leva dunque su ‘vecchi’ e ‘nuovi’ motivi. “La programmazione di un’azienda sanitaria può anche sospendere temporaneamente taluni servizi se si ravvisa una reale mancanza di personale. Ma in questo caso intanto non sussiste più la straordinarietà dal momento che lo stesso provvedimento viene riproposto da settembre, mese per mese. E in più si è rilevato che non è vero che il personale non c’è, ma viene dirottato su altri servizi e quindi c’è una organizzazione sbagliata”.
In udienza anche un fatto che ha sorpreso gli stessi legali, che non ne erano a conoscenza. “In aula è stato presentato un cosiddetto atto di intervento. Insieme all’avvocata Laura Venittelli (ricorrente per la Casa dei Diritti) si è presentata la memoria ‘aggiuntiva’ di un parente di un uomo (meno di 60 anni) che giorni fa è deceduto”. L’uomo si era recato al San Timoteo dove però il servizio di Emodinamica era chiuso. Quindi il tentativo al Cardarelli dove però i posti letto erano saturi. Per il malcapitato è stato dunque predisposto un trasferimento all’ospedale di San Giovanni Rotondo. Il tempo perso però non ha lasciato scampo all’uomo, che è poi morto. Un esempio concreto di ciò che purtroppo può comportare la mancanza di un servizio di questo tipo.
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