Omaggio a jovine

Ecco ‘Viaggio nel Molise’, progetto turistico di Frentania Teatri coi detenuti del carcere

Si è concluso oggi con la presentazione della brochure, il progetto realizzato presso la Casa Circondariale e di reclusione di Larino, “Viaggio nel Molise”.

Un progetto nato grazie all’idea del regista Giandomenico Sale, all’interno del lavoro del Teatro in Carcere che da quattro anni Frentania Teatri APS svolge presso la Casa Circondariale e di Reclusione di Larino. Sono stati coinvolti i detenuti a regime di alta sicurezza presenti presso la struttura frentana: Angelo C., Giuseppe G., Paolo I., Giuseppe M., Vincenzo M., Domenico M., Emanuele P., Alessandro R., Umberto R., Nunzio T., Alfonso V., Leonardo V., che si sono prestati per posare nelle fotografie e per prestare la loro interpretazione nella lettura dei testi di Jovine.

Tutto questo materiale lo ritroviamo negli opuscoli “Viaggio nel Molise – itinerari turistico-culturali sulle orme di Francesco Jovine attraverso il teatro in carcere”. Una guida turistica divisa in tre itinerari che ripercorrono il viaggio descritto da Jovine in Viaggio nel Molise: Venafro – Isernia – Agnone, Bojano – Campobasso, Casacalenda – Guardialfiera – Larino. Partendo dalla Casa Circondariale e di Reclusione di Larino si è voluto riproporre questo viaggio per alcuni versi fisico e per altri metafisico.

viaggio nel molise libro

E quanti vorranno svolgere questi itinerari dovranno prepararsi ad una sorta di rituale: osservare, nelle fotografie, immagini intrise di simbologia e richiami alle tradizioni e l’arcaicità dei luoghi; nel mentre si osservano le immagini, passeggiando lungo il percorso proposto, con la scansione dei QR code presenti nell’opuscolo, si è pronti a lasciarsi trasportare dalle parole di Francesco Jovine, attraverso la voce dei detenuti che hanno interpretato i testi, e dar vita in questo modo, ad un viaggio fuori dal tempo e dallo spazio, nella splendida cornice del territorio molisano.

Si ringraziano il direttore e il funzionario giuridico pedagogico della Casa Circondariale di Larino. La brochure è stata realizzata grazie ai fondi “Turismo è cultura 2021 – eventi” e sostenuto con i fondi “Otto per Mille della Chiesa Valdese”.

La guida turistica verrà distribuita in tutto il Molise, permettendo ai turisti e agli stessi molisani, di scoprire gli itinerari scelti da Francesco Jovine ottant’anni fa.

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Il percorso per realizzare questo progetto, supera la valenza turistica – culturale e si completa con la valenza sociale presente in essa. Questo perché, oltre a fornire uno strumento utile a quanti visiteranno il Molise, ha permesso ai detenuti di aprirsi agli altri, per sentirsi pronti a sopportare il confronto con la società e sentirsi più sicuri e pronti al reinserimento nella società.

La ricchezza di “Viaggio nel Molise” è nel proporre un modo inclusivo di fare turismo e di conoscere uno dei molisani più illustri: Francesco Jovine.

Scrittore, giornalista e saggista nato a Guardialfiera, Jovine ispirò al Molise le sue opere più significative. Narratore verista, nelle sue opere sono presenti i conflitti tra padroni e contadini e le voci dell’antifascismo e delle lotte sociali del dopoguerra. Viaggio nel Molise nasce grazie agli articoli scritti per il “Giornale d’Italia” da Francesco Jovine nel 1941 e raccolti nel 1967, sotto questo titolo, in un’unica pubblicazione, dall’editore Lino Battista.

In “Molise da vivere”, lo storico Franco Valente ci presenta il libro spiegando che, nella regione: “Una serie di accidenti della storia avevano ridotto le sue popolazioni in una condizione di estremo degrado anche urbanistico. I suoi centri abitati apparivano come luoghi desolati in cui anche le condizioni igieniche erano particolarmente arretrate. Jovine vi ritornava da giornalista durante la temperie del secondo conflitto mondiale. Ad esso l’Italia partecipava per aver sottoscritto un paio di anni prima, come si disse allora, un patto d’acciaio con la Germania. Jovine ripercorse i paesi ormai abbandonati da giovani che spesso, non solo per la guerra, avevano preso la via di un’emigrazione senza ritorno. I segni fisici dei suoi paesaggi, le antiche architetture, i nomi di personaggi storici che riappaiono dai meandri della sua memoria furono l’occasione per definire il carattere particolare di una regione che, nonostante tutto, conservava strutturalmente i suoi legami con il resto dell’Europa.

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Dai tempi del viaggio di Jovine tanta acqua è passata sotto i ponti. Tanta se n’è pure fermata a formare quel lago che egli non ha mai visto sotto la sua Guardialfiera. Il suo modo per niente incantato di vedere la realtà di quell’epoca è oggi una fotografia trasparente che, a noi che non abbiamo vissuta la guerra, permette di valutare le differenze. Di capire cosa sia accaduto. Di comprendere cosa significhi cambiamento. Il Molise di oggi è soprattutto ciò che non c’è più. Senza rimpianti per chi ha continuato a viverci. Luogo di ricordi ormai destinati a svanire per chi, invece, vi ritorna occasionalmente. Eppure i segni del passato sono duri a morire. Nonostante l’ineluttabilità della storia.

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