Sanità disastrata

Disturbi della crescita, genitori e figli emigrano per curarsi. 110 sindaci: “Fermate questa fuga, servono medici”

Gran parte dei sindaci molisani chiedono all'Asrem altro personale per l'endocrinologia pediatrica. "Persone costrette a lunghi viaggia per portare i figli a Roma o Chieti, in Molise impossibile assicurare cure adeguate"

Genitori costretti a portare i propri figli a Roma o a Chieti per i problemi legati allo sviluppo e alla crescita. Scoppia un altro caso per la sanità molisana, ennesima dimostrazione dell’inefficienza del sistema sanitario regionale.

Ora però 110 sindaci (su 136 comuni del Molise) hanno firmato una lettera in cui chiedono al dg Asrem Oreste Florenzano e al presidente della Conferenza dei sindaci Daniele Saia, di fare tutto il possibile per migliorare le prestazioni sanitarie, possibilmente con altro personale, all’interno degli ospedali molisani ed evitare ancora una volta questa fuga fuori regione a tutela della salute.

Il primo firmatario della lettera è Eliseo Castelli, sindaco del Comune di Casalciprano, ma insieme a lui la missiva riporta le firme di altri 109 sindaci, compresi Gravina di Campobasso, Roberti di Termoli e Castrataro di Isernia.

“Considerata l’assenza prolungata del personale medico-specialistico relativamente alle prestazioni assistenziali afferenti l’endocrinologia pediatrica – si legge nella lettera -, con particolare riferimento alle problematiche inerenti lo sviluppo e la crescita staturo-ponderale nel bambino e nell’adolescente, in relazione a possibili alterazioni ormonali e patologie genetiche, con la presente, porta all’ attenzione, che, stante il protrarsi della circostanza evidenziata, le famiglie (e soprattutto i nostri bambini) stanno subendo notevoli disagi al fine di ottenere un’assistenza sanitaria adeguata, in quanto costrette ad affrontare lunghi e dispendiosi viaggi necessari per recarsi presso i nosocomi di Roma e Chieti, strutture preposte all’uopo”.

Nella lettera, Castelli e gli altri amministratori riconoscono che “pur essendo a conoscenza delle criticità riscontrate nel cercare nuovo personale medico, con la presente, si sollecita, ciascuno per quanto di competenza, nel profondere un ulteriore sforzo volto, soprattutto, alla tutela delle fasce più deboli e bisognose al fine di ottenere, presso la regione di appartenenza, le prestazioni sanitarie necessarie alla cura e alla prevenzione delle patologie sopra descritte”.

Al tempo stesso però chiedono di fermare questa sorta di fuga dal Molise, necessaria per poter curare i propri figli. “La congiuntura epidemiologica in essere, che impone di ridurre al minimo necessario gli spostamenti interregionali, nell’intento di contenere la diffusione massiva del contagio, impone di tenere in debita considerazione la presente richiesta, al fine di garantire il diritto alla salute dei piccoli concittadini interessati. Si confida in un sensibile interessamento rispetto alle criticità evidenziate, nell’ottica di un proficuo interscambio istituzionale”.

LA LETTERA FIRMATA DA 110 SINDACI

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