Le carenze della sanità

Contagi in aumento fra i bambini, impossibile ricovero negli ospedali molisani. Saranno trasferiti fuori regione

Lo stabiliscono le ultime direttive del direttore sanitario Asrem alla luce dell'escalation di contagi e casi di ospedalizzazione tra i più piccoli confermati anche dall'Istituto superiore di sanità. "In caso di positività del test molecolare il bambino viene trasferito in una struttura covid pediatrica extraregionale", scrive la dottoressa Evelina Gollo. Negli ospedali molisani del resto mancano pediatri e sarebbe impossibile assicurare percorsi separati. Tutto a pochi giorni dall'inizio della campagna vaccinale che dal 16 dicembre coinvolgerà la fascia dai 5 agli 11 anni

Negli ospedali molisani non è possibile ricoverare bambini con Covid: verranno trasferiti fuori regione. Come del resto è successo ad una bambina di 4 anni di Guglionesi, portata a Napoli nelle scorse settimane.

Nelle ultime settimane ci stiamo accorgendo che i più piccoli, in quanto non vaccinati, sono esposti ai rischi del virus: un malato su quattro è in età scolastica. E poi preoccupa che l’infezione da Sars-Cov-2 possa provocare complicazioni e altri rischi per la salute anche per loro. Insomma non sempre il contagio si manifesta con un ‘semplice’ raffreddore. Ecco perché fra quattro giorni la campagna di immunizzazione interesserà anche coloro che hanno fra i 5 e gli 11 anni. 

I dati dell’Istituto superiore di sanità confermano del resto che dall’inizio dell’epidemia – come riporta il Corriere della Sera – nella fascia 6-11 anni ci sono stati oltre 263mila casi, 1453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in Terapia Intensiva e 9 decessi (dati riferiti all’1 dicembre 2021). Nelle ultime settimane il numero di contagi in questa fascia di età è nettamente in crescita. Inoltre, sempre secondo l’Iss, a causa dell’infezione “sei bambini su mille vengono ricoverati e uno su 7mila in intensiva”.

È proprio ai dati del Rapporto dell’Istituto superiore di sanità che fanno riferimento le ultime direttive firmate dal direttore sanitario dell’Asrem Evelina Gollo e inviate ai direttori sanitari dei presidi ospedalieri regionali e ai direttori delle Unità operative ospedaliere, oltre che al 118. Con una nota dello scorso 7 dicembre, sono state disposte le misure che il personale sanitario Asrem dovrà seguire “nella gestione del paziente in età pediatrica (0-14 anni) con sospetto covid-19 o confermato: il bambino positivo accertato viene centralizzato presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso, ricoverato nel reparto multidisciplinare (primo piano) in carico alla Unità Operativa di Pediatria per il tempo necessario alla valutazione” del suo quadro clinico “con il consulto di un infettivologo” e “successivamente trasferito in un’idonea struttura extra regionale”.

Se invece il bambino presenta sintomi riferibili all’infezione da Sars-Cov-2 “viene assistito nelle aree grigie dell’ospedale di accesso”. Qui, proseguono le direttive della dottoressa Gollo, “viene sottoposto a tampone molecolare” e, accompagnato da un genitore, resta in attesa del risultato. “In caso di positività del test molecolare il bambino viene trasferito in una struttura Covid pediatrica extraregionale”. Invece “bambini e ragazzi che non presentano sintomi respiratori – si legge sempre nelle direttive – seguono il normale percorso di accesso al pronto soccorso”.

Il trasferimento dei bambini con Covid in ospedali di fuori regione è purtroppo quasi necessaria: in Molise curarsi è sempre più difficile. E ne pagano lo scotto non solo le persone più anziane e fragili, ma ora anche i bambini. Ce ne siamo accorti in questi giorni: all’aumento esponenziale di casi di bronchiti e altre malattie respiratorie riscontrate nei più piccoli non possono corrispondere cure pediatriche in generale. Dunque nemmeno in caso di sospetta o accertata malattia provocata dal Sars-Cov-2.

Lo confermano ora le disposizioni del direttore amministrativo dell’Asrem che nel tener conto dell’ “ulteriore aumento di contagio in questa fascia d’età, tenuto conto della specificità pediatrica e del differente fabbisogno assistenziale organizzativo” ha disposto che i più piccoli non possono essere ricoverati in Molise per Covid.

Del resto negli ospedali della nostra regione sarebbe impossibile attivare percorsi separati e due reparti pediatrici, uno per i bambini con Covid e l’altro per i bambini non altra patologia, a causa della carenza di personale dedicato. Ed è così anche in condizioni ‘normali’: lo stesso direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano ha parlato di un’emergenza tanto è vero che nelle scorse settimane è stato firmato un accordo con il San Giuseppe Moscati di Avellino che ha messo a disposizione alcuni neonatologi.

Invece ieri – 11 dicembre – sono stati addirittura bloccati i ricoveri nel reparto di Neonatologia e Pediatria del Cardarelli. Tutto mentre si stanno espletando le procedure per il concorso per assumere nuovi medici.

Neonatologia, ricoveri sospesi al Cardarelli: reparto al completo e pochi medici

E pensare che il commissario Francesco Paolo Figliuolo, nell’indicare la priorità dei vaccini anti-Covid ai bambini “con elevata vulnerabilità” e a quelli conviventi con soggetti immunodepressi o con elevata fragilità al Covid, al tempo stesso ha indicato alle Regioni di valorizzare il ruolo di pediatri e prevedere percorsi dedicati separati.

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