Campobasso

Cardarelli, l’emergenza ora si chiama bambini: Neonatologia al completo e solo 2 due posti in Pediatria

Le sette stanze del reparto pediatrico “requisite” per l’emergenza covid durante la seconda ondata restano indisponibili per i piccoli. Ma il problema vero è soprattutto la mancanza di pediatri ospedalieri, ai quali si sta cercando una soluzione ricorrendo ad accordi extraregionali. I ricoveri in neonatologia restano sospesi: gli 8 posti sono tutti occupati.

Prima del Covid erano sette le camere (ognuna con i servizi igienici) nel reparto di Pediatria del Cardarelli. Potevano accogliere gli under 16 e anche qualcuno in più di sette posti all’occorrenza. Poi è arrivata la pandemia, che ha imposto – in mancanza di alternative – di “requisire” tutti i posi letto possibili nell’ospedale del capoluogo per dare una sistemazione ai malati con la polmonite da covid. Quelle stanze restano nella disponibilità di malattie Infettive, perché se il numero dei ricoveri causati dalla infezione da Sars Cov 2 dovesse salire ancora non ci sarà il tempo di riorganizzare l’ospedale. “In caso di emergenza numero pazienti – conferma il dottor Donato Santopuoli, direttore delle Malattie Infettive –  abbiamo i posti letto attivati lo scorso anno”.

Nel giro di un anno dunque la situazione in Pediatria è rimasta invariata. Questo è un articolo del dicembre 2020 che in sostanza racconta la stessa storia. Due i posti letto sopravvissuti allo tsunami Covid, ricavati in altrettante stanzette tra Otorino e Oculistica. Due letti, che ovviamente non bastano tanto che, ormai da mesi, si sta cercando un modo per soddisfare il diritto a un ricovero ospedaliero dei bambini residenti nella provincia di Campobasso. SenZa risultato, finora.

Il covid in questo caso non c’entra direttamente perché, come è noto, i piccoli molisani che contraggono l’infezione sono trasferiti in strutture extraregionali. La nota che formalizza  tutto questo è datata 7 dicembre (LEGGI L’ARTICOLO), ma per la verità trasferimenti di pazienti positivi in età pediatrica accadevano anche prima.

E chi ha invece meno di 16 anni, un tampone negativo ma ha bisogno di un letto di ospedale? Teoricamente dovrebbero trovarlo proprio al Cardarelli, ma nella pratica viene trasferito a Isernia o Termoli. Dove però, ed è notizia di questi giorni, i posti sono al completo.

Neonatologia, ricoveri sospesi al Cardarelli: reparto al completo e pochi medici

E’ successo, sta succedendo ogni giorno perché a monte c’è un problema più grande e complesso del dover trovare solo stanze libere. Si tratta della carenza di medici specialisti. I pediatri in questa regione sono merce rara: malpagati e costretti a turni massacranti – come abbiamo raccontato qualche giorno fa in questo articolo – preferiscono la ‘comodità’ di un ambulatorio che chiude il venerdì alle corsie di ospedale, dove arrivano casi tra i più disparati, dove si lavora nei festivi, di notte e qualche volta non si riesce neppure ad allontanarsi qualche minuto per una meritata (e necessaria) pausa.

Mancano pediatri e neonatologi, Asrem: “È un’emergenza”. Si ritenta col concorso, reclutati anche medici da Avellino

In  questo periodo, ad esempio, c’è una vera e propria epidemia di virus respiratori tra i bambini i quali sono stati dirottati dal Pronto soccorso anche in Neonatologia. Anche qui c’è carenza di medici, ma almeno i posti letto non sono stati tagliati. Quattro sono per la terapia intensiva e otto per le patologie neonatali. Venerdì scorso erano tutti pieni anche per l’arrivo di tre bambini con bronchilite, e infatti al momento i ricoveri sono sospesi. Va da sé che se nascono bambini molto prematuri la degenza sarà lunga quindi non c’è possibilità di liberare posti per altri neonati con problemi.

A dare una mano dovrebbero arrivare neonatologi dall’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino: ad oggi nel reparto di Neonatologia non c’è traccia di loro nonostante un accordo di collaborazione firmato dall’Asrem e la stessa azienda ospedaliera campana il 6 dicembre.

Arriveranno? Quando? E quanti? L’Asrem questo non lo ha detto anche se tre giorni dopo quella determina firmata dal direttore generale Oreste Florenzano è stato indetto un concorso (e anche un avviso pubblico) per la ricerca di pediatri e neonatologi.

E’ stato il blocco delle assunzioni in questi 14 anni di commissariamento a causare questo nefasto scenario che sembra aver raggiunto il culmine in una fase pandemica particolarmente importante per i bambini, diventati obiettivo principale del Sars-CoV-2, probabilmente anche a causa del fatto che non sono ancora immunizzati.

Pediatria aveva pochi medici anche prima della pandemia, e se pure non si possono prevedere percorsi separati tra bambini con la Covid e bambini ricoverati per altre patologie (mancano principalmente le risorse umane), lo scenario attuale richiederebbe di ripristinare almeno i posti letto che già erano presenti. Qualcosa in questo senso si sta muovendo, si parla del quinto piano o del secondo piano del Cardarelli per aumentare il numero dei post in Pediatria. Nel frattempo va avanti anche la campagna di vaccinazione sulla fascia 12-15 e ci si sta organizzando per quella 5-11 anni (dal 16 dicembre) negli hub dell’Asrem.

Proprio questa mattina è tornato a riunirsi il Comitato regionale per la pediatria per firmare un accordo con la Regione (struttura commissariale) e la Federazione dei pediatri molisani. Con le dovute garanzie sui pagamenti (i pediatri che hanno dato disponibilità da giugno ancora non vengono pagati, come ha riferito il segretario regionale della Fimp Donato Meffe) l’accordo stavolta dovrebbe andare a buon fine.

 

 

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