Il punto

Capodanno ‘all’aria’, boom di antigenici e centinaia in quarantena. Ma il virus pare ‘raffreddorizzarsi’

Si susseguono le disdette di eventi istituzionali (come i cartelloni organizzati dai Comuni per le festività) o privati. E tantissimi cittadini si trovano proprio in questo periodo alle prese con isolamento e quarantena, quando non con l'infezione stessa. Di queste ore, in Molise, il caso Venafro. Ma i dati e la scienza ci dicono che il virus si sta endemizzando e 'raffreddorizzando'

Il Capodanno che (non) vorrei. Ci avviciniamo al fatidico giorno dell’ultimo dell’anno con una situazione epidemiologica che molti non si aspettavano e che sta facendo andare di traverso il panettone a parecchie persone. Oltre ai positivi c’è una fiumana di gente posta in isolamento precauzionale o in quarantena perchè positiva ma asintomatica. Con la curva epidemiologica in vertiginosa risalita – e che non ha ancora visto il suo picco – stiamo parlando di milioni di persone.

Anche in Molise, che non è certo la Lombardia e dove i numeri sono chiaramente più piccoli rispetto ad altre regioni, in questi giorni nelle farmacie e nei centri che effettuano i tamponi molecolari si affastellano persone di ogni età. Ma in questa fase dell’epidemia sono soprattutto giovani e giovanissimi a dover fare i conti con l’infezione o con il rischio di averla contratta. Secondo l’Iss nella sua ultima rilevazione il 48% dei nuovi contagi si concentrerebbe nella fascia d’età 6-11 anni.

Tanto per fare un esempio (recente) molisano, il caso Montenero di Bisaccia docet. Il contagio ha riguardato moltissimi (in percentuale) bambini e ragazzi e da lì si è diffuso nelle famiglie, in alcuni casi ai professori. Rovinando in molti casi il Natale.

Le lunghe code nelle farmacie per un tampone rapido e nei centri tamponi dell’Asrem di cui vi abbiamo parlato negli ultimi giorni d’altra parte sono la cartina di tornasole di quel che sta avvenendo in questi giorni, in cui si sono accumulati una serie di fattori legati in molti casi alle festività, e dunque a cenoni e partenze. Il Governo, con il suo Decreto entrato in vigore il 24 dicembre, ha di fatto messo un freno a molti eventi. Dalle nostre parti ce ne siamo accorti vedendo annullati concerti di Capodanno in piazza, eventi all’aperto che rischiavano di causare assembramenti, Luminarie, Presepi Viventi ecc.

Nonostante questi stop, si moltiplicano le chiusure per via di casi positivi o sospetti tali nelle attività. Come bar e ristoranti. Emblematico quel che sta avvenendo nelle ultime ore a Venafro: sono stati chiusi due bar perchè il personale è risultato contagiato e inoltre si sono sottoposti al test antigenico, formando code interminabili davanti alle farmacie, un migliaio di persone di cui oltre un centinaio  (ma il dato non è ufficiale) risultate positive. Moltissimi sarebbero, anche in questo caso, i giovani. Ora un test molecolare dovrà appurare la loro infezione al Sars-Cov-2. Ed è probabile, vista l’incidenza in ascesa, che potrebbe trattarsi di infezione causata da Omicron. I dati di ieri parlano di una diffusione al 24% in Molise.

Anche in altri centri molisani (in queste ore Portocannone) sono tornati gli screening di massa. E anche questo non è un caso.

Domani si riunirà il Comitato Tecnico Scientifico nazionale cui il Governo ha posto una precisa domanda, ovvero la possibilità di ridurre il periodo di quarantena, in particolare per i vaccinati. L’ipotesi più probabile – riporta oggi il Corsera – è che si elimini la quarantena per chi ha tre dosi di vaccino e si riduca a 4 o 5 giorni per chi ha effettuato la doppia dose. E se, come risulta dai primi studi, si dovesse appurare che le conseguenze di Omicron sono più lievi di quelle della Delta, non è escluso che si arrivi alla decisione di cui sopra.

Tanti infatti si interrogano anche sull’opportunità di mettere troppi paletti ai vaccinati, disincentivando così anche chi finora non si è immunizzato a farlo. Nessuno in Italia parla di lockdown per i no-vax (come fatto in Germania e – pare – con buoni risultati) ma molti convengono intorno all’idea di evitare di esasperare gli animi e anche di essere più elastici con le quarantene. L’infezione nei vaccinati – è questo un dato scientifico – dura meno che nei non vaccinati e, in assenza di condizioni patologiche pregresse ed età avanzata, è ‘innocua’ nelle sue conseguenze. D’altra parte all’escalation di contagi non fa seguito un’escalation proporzionalmente uguale nei ricoveri, e ancor meno nei ricoveri in Terapia Intensiva. A crescere infatti sono soprattutto le degenze nei reparti Covid ordinari. Lo vediamo anche dal ‘nostro’ osservatorio. 

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Chiudiamo con le parole dell’immunologo Silvestri (oggi sul Corriere della Sera) rispetto a Omicron che parla di dati incoraggianti. “Il virus sembra specializzarsi nell’attacco alle alte vie respiratorie, mentre diventano rari i casi di polmonite severa soprattutto nei vaccinati”. Detto altrimenti, il Sars-Cov-2 si sta ‘raffreddorizzando’. E probabilmente gli ultimi mesi che ci separano dalla primavera saranno gli ultimi in cui tener duro.

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