Qualcuno lo ha ribattezzato il ‘gigante africano‘. Parliamo dell’anticiclone che interesserà tutto il Paese a Capodanno. Il sole e il caldo anomalo che caratterizzeranno i prossimi giorni sono purtroppo una ‘minaccia’ per Campitello Matese. La neve c’è, ma soprattutto in quota, sulle piste alte. Ossia quelle irraggiungibili perchè gli impianti sono chiusi: la seggiovia Colle del Caprio e quella biposto Capo d’Acqua probabilmente saranno aperte solo intorno al 6 gennaio.
Si scia ma con qualche difficoltà sulle piste basse, quelle servite dall’unica seggiovia aperta (Piana Lavarelle) lo scorso 23 dicembre. La coltre nevosa inizia ad essere più sottile a causa delle temperature miti degli ultimi giorni e i ciuffi di erba cominciano a spuntare tra il manto bianco. Lo stesso pianoro, che fino a pochi giorni fa era una distesa bianca, oggi è coperto da un piccolo lago.
Ecco l’ultimo paradosso che si sta vivendo a Campitello Matese in questa travagliata annata 2021-2022, la stagione della ripartenza dopo due anni di stop. Chi in questi giorni si trova sulle piste della località matesina racconta a Primonumero la sua esperienza sulla neve: “Ottimo l’innevamento in quota, meno quello in basso. Le precipitazioni ci sono state, ma negli ultimi giorni lo zero termico è stato registrato ad un’altitudine maggiore dove è caduta la neve. Invece nella parte bassa è piovuto”. E “purtroppo – raccontano alcuni sciatori alla nostra redazione – in basso dove c’è meno neve gli impianti sono aperti, mentre sulle piste alte (dove quindi c’è più neve) non si può sciare perchè gli impianti sono chiusi”. Lo dimostrano anche le bellissime foto che i nostri lettori ci hanno inviato proprio da Campitello.
Il cambiamento climatico, che ci sembra a volte tanto lontano da noi, ha effetti anche su realtà a noi vicinissime. L’innalzamento delle temperature causato dal surriscaldamento globale dovrebbe infatti indurre a ripensare anche l’organizzazione delle piste da scii. Basti pensare che a Monte Livata, la montagna più gettonata dai romani, il 27 dicembre scorso gli impianti sono stati chiusi per l’assenza di neve. A Roccaraso e Ovindoli stanno prendendo piede gli ‘impianti di arroccamento’. Cosa sono? Sono strutture che consentono di trasportare gli sciatori in quota, dove ci sono gli impianti di risalita serviti da piste da scii, o su altri gruppi di piste.
“Con l’innalzamento delle temperature medie e il cambiamento climatico – la riflessione degli sciatori in vacanza a Campitello – lo zero termico e la neve saranno presenti sempre più in quota. E tale condizione, che potrebbe verificarsi sempre più in futuro, dovrebbe spingere ad un adeguamento della stazione sciistica: mantenere gli impianti attuali nell’ottica di un arroccamento. Ad esempio, un campo scuola non può rimanere sulle piste basse. Un eventuale snowpark o altre piste devono essere spostate in alto. Le piste basse possono restare solo per prendere lo sciatore e portarlo verso le piste alte. A Ovindoli e a Roccaraso stanno facendo così”.
Per rendere Campitello attrattiva occorrerebbero dunque ulteriori investimenti. “O si segue questa tendenza o ci sarà meno neve e non si potrà sciare. Altrimenti il futuro di questa stazione è segnato”. In passato, ricordano ancora gli sciatori, “Campitello era dotata di due seggiovie con due intermedie che consentivano di sciare a fine stagione, anche ad aprile e a volte anche a maggio. Parliamo degli anni Ottanta“. Quarant’anni fa insomma già si era intuito come valorizzare le piste più alte.
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