L'Ospite

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Anno nuovo, tempo di bilanci Auguri… ma non a tutti

Alla fine dell’anno in quasi ogni famiglia c’è la consuetudine di tracciare bilanci e di fare buoni propositi per il futuro.   La CGIL del Molise –  che si onora di essere una grande famiglia composta da oltre 20.000 uomini e donne, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati –  in un periodo di difficoltà diffusa acuita dalla crisi pandemica, traccia un bilancio  – tutto sommato positivo –  dell’attività svolta avendo la consapevolezza di essere stata un punto di riferimento in quella che è stata riconosciuta una delle fasi più tristi della storia recente. Certo si può fare di più e per il prossimo anno, che vedrà il nostro sindacato impegnato in un riassetto organizzativo e politico che condurrà al XIX Congresso, proveremo senz’altro a fare meglio.

Tante sono state le iniziative politiche e sindacali nazionali e territoriali che ci hanno visto protagonisti ma la cosa che rivendichiamo con maggiore orgoglio è quella di essere stati a disposizione, senza mai fermarci, di migliaia e migliaia di cittadini, lavoratori e famiglie che, oltre all’ordinario,  a volte avevano bisogno anche di semplice consulenza interpretativa di leggi che cambiavano in continuazione  se non di conforto per affrontare le vicissitudini quotidiane. Abbiamo continuato ad operare provando a stare in mezzo alla gente, camminando e domandando,  provando ad applicare, sperimentandola sul campo, la pratica del sindacato di strada.

Siamo certi che un bilancio positivo lo stanno tracciando e lo tracceranno anche coloro che hanno ampi poteri decisionali in questa Regione. Un bilancio lo tracceranno quelli che, quasi inermi, stanno assistendo al declino del sistema Sanitario Pubblico Regionale, quelli che forse non si sono accorti di 6200 persone che non abitano più nella nostra Regione, quelli che non muovono un dito (se non sollecitati) sulle crisi industriali “semplici e complesse” del nostro Molise ma che sono pronti (e pronte…) a minacciare crisi politiche per interessi di bottega,  quelli che non viaggiano quotidianamente sulle nostre strade dissestate su mezzi disastrati (forse lo fanno con autisti e comode macchine di rappresentanza), quelli, insomma, che alla fine del mese di guai ne hanno pochi se non il “duro problema” esistenziale di un’assurda e paradossale conservazione del potere e del loro status quo. Il bilancio lo tracceranno anche queste persone  e diranno che è stato un anno di tante cose fatte(?) e il prossimo sarà ancora migliore in virtù dei ricchi premi e cotillon annunciati che faranno da preludio alla futura tornata elettorale.

A proposito di tornate elettorali più o meno prossime,  una sorta di bilancio lo ha tracciato e lo sta tracciando anche uno dei magnati della politica molisana che annuncia la necessità di una larga coalizione per far mettere d’accordo le forze politiche molisane (o almeno una parte di esse…) e comunica, facendo implicitamente comprendere che fino ad oggi la politica è stato un affare di famiglia, che nel prossimo giro non ci sarà più spazio per parenti e affini. Se le avevamo viste tutte questa veramente ci mancava!!!  Umilmente, lasciando da parte le inopportune questioni familiari,  ricordiamo che un appello a deporre le armi rispettando legittime diversità in un periodo di crisi profonda che stava devastando il tessuto produttivo molisano e che stava conseguentemente determinando anche crisi demografica e invecchiamento della popolazione (oltre a tutto il resto),  la CGIL del Molise lo aveva fatto (inascoltata) per il bene del Molise e dei molisani in tempi non sospetti,  prima della pandemia, più di tre anni fa.

In questo contesto, con i migliori auspici e confidando in uno scatto d’impegno e d’orgoglio del popolo molisano,  il buon anno della CGIL va a tutti i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze dell’ordine che quotidianamente svolgono il loro lavoro con spirito di servizio, con senso di altruismo e solidarietà, con impegno e impegno civico. Gli auguri vanno a medici, infermieri a tutti gli operatori sanitari, a quelli delle mense e dei servizi ospedalieri, ai lavoratori dei supermercati e dei centri commerciali che hanno mantenuta accesa la fiammella della speranza nel periodo acuto del COVID 19. Gli auguri vanno ai lavoratori dei trasporti costretti a operare in condizioni precarie su mezzi precari e, in particolare vanno a quei lavoratori che per avere riconosciuto il sacrosanto diritto di vedere retribuito il loro lavoro sono costretti ormai da anni  a proporre azioni giudiziarie e decreti ingiuntivi. Gli auguri vanno ai lavoratori della scuola, dell’Università, del Conservatorio e delle istituzioni musicali    che in tempi da record hanno riorganizzato il loro lavoro per offrire ai nostri figli e ai nostri giovani la possibilità e la speranza di poter costruire ancora un futuro basato sulla conoscenza anche in un periodo drammatico. L’augurio va agli stessi giovani che probabilmente saranno costretti di nuovo a lottare per ottenere diritti che tutti consideravamo acquisiti. Gli auguri vanno agli operatori degli sportelli postali, agli impiegati comunali e pubblici in genere, sempre più pochi e sempre più bistrattati da carichi di lavoro con ulteriore peso determinato spesso da improperi per inevitabili disservizi all’utenza.  Gli auguri vanno agli operatori dello spettacolo, ai nostri artisti, spesso dimenticati in un periodo nel quale per loro è stato veramente impossibile lavorare ma che non gli ha impedito di studiare e sperare per costruire cose belle e nuove.  Auguri agli operatori dell’informazione e della stampa che hanno fatto sentire i cittadini partecipi di cose anche difficili da comunicare in un periodo complicato per tutti.   L’augurio di migliore anno va alle famiglie che hanno subito lutti – lutti da COVID –  e in particolare alle famiglie dei morti sul lavoro sempre più spesso purtroppo lavoratori edili o lavoratori sottoposti a turni massacranti,  che avranno una difficoltà in più a sopravvivere in questo straordinario ma bistrattato territorio.  L’augurio va a tutte le lavoratrici e lavoratori dei settori industriali e agro-industriali con un pensiero rivolto a quelli che temono la perdita del posto di lavoro per scelte indipendenti dalla loro capacità e dalla loro volontà ma dettate semplicemente dalla logica del denaro, del profitto e dell’inerzia politica e umana. L’augurio va anche agli imprenditori, a quelli seri che hanno legittimamente a cuore le sorti delle loro attività senza perdere mai di vista la qualità del lavoro fatta di sicurezza, salario e diritti dei loro dipendenti. Auguri di buon anno ai migranti, ai senza fissa dimora che già provati da dure esperienze pregresse non hanno alcuna certezza per il futuro.   L’augurio va ai nostri anziani, alle nostre pensionate e pensionati che dopo avere dato aiuto e spesso anche sostentamento alla famiglia rischiano di essere dimenticati e stanno vivendo con coraggio questa ennesima sfida determinata da una crisi pandemica aggravata dallo spettro di un sistema sanitario che spesse volte non è adeguato nemmeno per fornire cure ordinarie…figuriamoci le straordinarie ! ! !

Insomma, senza ipocrisia, auguri di buon 2022 (quasi) a tutti TRANNE a quelli che non sono capaci di amare e di proporre azioni solidali, a quelli che sono disposti a tutto per ambizioni personali e a quelli  che, in definitiva, guardandosi dentro trovano una coscienza abbastanza sporca.

 

Il Segretario della CGIL MOLISE

Paolo De Socio

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