Consiglio regionale

Acqua, la Regione Molise non decide sul Servizio idrico e perde il 70% dei fondi Pnrr

Il Consiglio regionale ha votato a favore di una delle mozioni del Movimento 5 Stelle sull'Egam, l'ente istituto nel 2015 dall'ex governo Frattura. Passano anche gli atti sulla gestione pubblica delle centrali idroelettriche (attualmente affidate ai privati) e sulla pianificazione del ciclo dell'acqua

Ricordate l’Egam, l’ente istituto nel 2015 dall’ex governo Frattura per la gestione del servizio idrico? A distanza di sei anni gli organi di governo non sono stati nominati entro i termini previsti dalla legge, ossia settembre 2021, nè è stato affidato il Servizio idrico integrato. Ecco perchè “il Molise ha perso la prima tranche dei fondi del Pnrr, dedicati a progetti per migliorare i servizi fognari e la depurazione delle acque”. Lo ha denunciato la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Patrizia Manzo che assieme ai colleghi pentastellati e agli esponenti del Partito democratico avevano chiesto una seduta del Consiglio regionale dedicata al ‘sistema acqua’. Tali fondi, messi a disposizione nell’ambito del Pnrr, avrebbero consentito di finanziare progetti cruciali: gli investimenti nelle fogne e nei depuratori, carenti in gran parte del territorio.

A disposizione del Molise resta il 30% dei fondi. Ma bisogna accelerare. “Abbiamo tempo fino a giugno 2022 per adempiere a questi impegni, altrimenti rischiamo di perdere anche questi finanziamenti”, la sollecitazione del Movimento 5 Stelle. Il presidente della Giunta regionale Toma dovrà affidare, entro i termini stabiliti dal Ministero competente, la gestione del Servizio idrico integrato come prevede una delle quattro mozioni presentate dai grillini in Consiglio regionale.

Entro poco più di sei mesi dunque “tutti i cittadini molisani dovranno avere un gestore unico e, soprattutto, tariffe uguali. Non è possibile creare disparità di trattamento su un bene primario come l’acqua, ma attualmente abbiamo tariffe molto differenti tra un comune e l’altro”.

M5S consiglieri regionali

Invece entro il 31 dicembre bisogna pianificare il ciclo della gestione dell’acqua. “Il Molise contribuisce per il 28% al fabbisogno idrico del Sud Italia: dà acqua a cinque Regioni senza riceverla”, sottolinea sempre la Manzo. “Vanno chiariti i rapporti con la Puglia per la diga di Occhito e per l’invaso del Liscione. Sarà necessario prevedere delle adeguate compensazioni”.

Il progetto dell’opera che avrebbe prelevato l’acqua dal Liscione per portarla in provincia di Foggia e che desta preoccupazione tra la popolazione era stato sospeso ma non stoppato.

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Il Movimento 5 stelle ha sollecitato la Giunta regionale sulla costituzione della Consulta per il servizio idrico integrato, che ha il compito di favorire la partecipazione dei cittadini nelle decisioni che riguardano la gestione dell’acqua. Il Consiglio, votando a favore della mozione pentastellata, ha chiesto al governo Toma di accelerare in tal senso.

Infine, la gestione delle centrali idroelettriche: “Sono affidate da circa trent’anni ai privati e generano, per quei privati, milioni di euro ogni anno”, hanno rimarcato da M5S. La loro gestione diventerà pubblica: questa la volontà espressa dall’Aula approvando la mozione pentestellata che ne chiede il potenziamento, lo sviluppo di nuove centrali o l’acquisto di nuove tecnologie, con investimenti da inserire tra i progetti candidati ai fondi del Piano di ripresa e resilienza.

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