Sabato 27 novembre

“Un’altra vita”: a Larino testimonianza di una donna simbolo della lotta contro violenza di genere

locandina auser donne

Sabato 27 novembre, alle ore 17.30, nella Sala della Comunità di Largo Pretorio, si terrà l’incontro, organizzato dal Circolo Auser di Larino, con Filomena Lamberti, donna vittima di violenza domestica, che ha avuto il coraggio di denunciare le atroci violenze subite.

La Lamberti nasce a Cava de’ Tirreni (SA) nel 1958, sposa Vittorio Giordano nel 1980 e ha tre figli.
La vita coniugale è stata un vero e proprio inferno a causa del carattere aggressivo, prepotente e litigioso del marito che più volte l’ha maltrattata, minacciata, percossa e ingiuriata anche alla presenza dei figli. Ciò nonostante, lei non ha mai sporto formale denuncia nei confronti dell’uomo, nel tentativo strenuo di tutelare l’unità e il buon nome della famiglia. Nel 2012, dopo insopportabili ed indicibili sofferenze, comunica a suo marito che intende separarsi. Subisce allora da parte di lui una terribile aggressione: alle 4 del mattino il Giordano, dopo averla svegliata, le versa addosso l’acido contenuto in una bottiglia causandole gravissime lesioni sul 70% del corpo (testa, viso, occhi, naso, labbra, collo, spalle, braccio sinistro, gamba sinistra, piede destro). Era il 28 maggio 2012. Da questo momento, per Filomena è l’inferno in terra.
La donna viene trasportata agli Ospedali Riuniti di Salerno ma immediatamente, viste le sue gravissime condizioni, trasferita all’Ospedale “Cardarelli” di Napoli – Centro “Grandi Ustioni”. Qui resta fino all’8.08.2012, tra la vita e la morte, e riceve i primi difficili, dolorosi sette interventi ricostruttivi. La sua stabilità emotiva e psicologica sarà per sempre altamente compromessa.

Per il marito intanto, inizia il processo penale. L’imputato, patteggia la pena e viene condannato a anni uno e mesi sei di reclusione, di cui sconta solo anni uno e mesi tre, per cui, già ad agosto 2013 è libero; pena senz’altro irrisoria e non assolutamente adeguata ai comportamenti del Giordano, e alle conseguenze gravissime subite dalla Lamberti. Il fatto si commenta da solo, soprattutto se confrontato con l’epilogo giudiziario di un altro accadimento simile, molto noto, quello dell’avv. Lucia Annibali, il cui aggressore è stato condannato a 20 anni di reclusione.
Filomena Lamberti è una delle sopravvissute alla terribile statistica dei tanti femminicidi.

Solo nel 2013, quando il procedimento penale è definitivamente chiuso, Filomena viene a conoscenza dell’esistenza dell’Associazione Spaziodonna, nonostante che essa operi a Salerno fin dal 1978 e gestisca il Centro Antiviolenza Linearosa fin dal 1992, e chiede di poter “testimoniare” per aiutare altre donne a non fare i suoi stessi errori e a ribellarsi ai primi segni di violenza.
Da quel momento, le operatrici del CAV e le amiche di “Spaziodonna” – “Linearosa” di Salerno, hanno partecipato a centinaia di iniziative in tutt’Italia per informare, prevenire e promuovere una cultura del rispetto che possa effettivamente contrastare e superare la violenza di genere.

La Lamberti, insieme a Vilma De Sario Tabano, Presidente dell’associazione Spaziodonna di Salerno ed all’avvocato Adele de Notaris, operatrice del centro antiviolenza “Linearosa” saranno per la prima volta a Larino ed in Molise a presentare la storia pubblicata, nel 2017, nel libro “Un’altra vita”, edito dall’Associazione ed i cui introiti sono devoluti a Filomena ed alle tante donne vittime di violenza che si rivolgono a Spaziodonna.

Nel corso dell’iniziativa porteranno il loro contributo la presidente del circolo Auser di Larino, Daniela Bassi; il sindaco Giuseppe Puchetti; l’assessore alla cultura e alla pari opportunità, Maria Giovanna Civitella; Alice Vitiello, consigliere comunale e presidente della commissione cultura e pari opportunità dell’Auser di Larino; la responsabile dell’Osservatorio regionale pari opportunità dell’Auser, Aida Trentalance.
La giornata sarà aperta alle ore 12 nell’Aula magna della Scuola secondaria di I grado con l’incontro di Filomena Lamberti con le classi 3G, 4G e 4A del Liceo classico e scientifico F. D’Ovidio.

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